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comune
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descrizione
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Bollate |
Villa Arconati
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villa seicentesca ampliata nel ‘700, con 70 ambienti ricchi di stucchi e affreschi, esempio di barocchetto lombardo e 12 ettari di parco. Viene definita la “piccola Versailles” proprio perché ispirata alla reggia francese che il conte Arconati aveva conosciuto durante i suoi viaggi. |
in questa “villa di delizia” era custodito il Codice Atlantico di Leonardo prima che venisse donato all’Ambrosiana |
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Cinisello Balsamo |
Mu.Fo.Co.
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Il Museo di Fotografia Contemporanea con oltre 2 milioni di immagini è il più grande archivio fotografico italiano di scatti del secondo dopoguerra e ha una biblioteca di 20 mila volumi sulla storia della fotografia. |
Il museo è ospitato a Villa Ghirlanda, un complesso secentesco con annesso giardino all’inglese, ora diventato parco pubblico |
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Rodano |
Museo Scooters & Lambretta
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Su un’aera espositiva di 88 mq si trovano oltre 200 mezzi che rappresentano tutta la storia scooteristica internazionale. Protagonista la Lambretta |
La Lambretta nasce dall’intuizione dell’industriale toscano della cantieristica Ferdinando Innocenti che nel 1933 trasferisce la propria attività da Roma a Milano sulle rive del Lambro. La produzione della Lambretta dal 1947 continuerà fino al 1972. |
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Melzo |
MelzoMusica
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La rassegna concertistica MelzoMusica è ospitata nella chiesa di Sant’Andrea, sorta nell’XI sec. come cappella privata, ampliata poi in stile gotico lombardo. In stato di abbandono all’inizio del ‘900 venne poi restaurata a partire dagli anni ’60. Importante il ciclo d’affreschi dell’abside, opera di Bernardino Zanale allievo di Leonardo. |
Gli affreschi del ‘500 sul Martirio di Sant’Andrea contengono indizi sull’assassinio del duca Galeazzo Maria Sforza. Nell’abside presente inoltre una decorazione che richiama il logo della “quadratura del cerchio” di Leonardo |
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Vignate |
Festa della Redenzione
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Rievocazione storica di un evento del 21 aprile 1691: il governo spagnolo per risanare il bilancio aveva messo in vendita i paesi di questo feudo dando la possibilità alle stesse comunità di riscattare la propria libertà con una somma ingente che Vignate riuscì a trovare riscattandosi. |
Solo 7 paesi del feudo riuscirono a riscattarsi. Il valore del riscatto: 4.074 lire imperiali (pari a 48 lire a famiglia) |
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Locate Triulzi |
Scalo Milano
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“City life center” con oltre 130 negozi tra moda, food, design. Outlet ma anche negozi classici affacciati su viali, piccole piazze, aree giochi. Scalo Milano si trova vicino alla chiesa di Santa Maria ad Fontem, costituita da 3 chiese sovrapposte di diversa epoca: l’edicola votiva sopra la sorgente risale al XIII sec., ma fu ampliata dai Trivulzio tra il XV e XVI sec. con un campanile di 35 metri e vasche per la raccolta dell’acqua miracolosa. |
All’interno della chiesa è stato restaurato il cinquecentesco dipinto della Madonna della Fonte e ogni anno, in occasione dell’Ascensione, il santuario è al centro di una grande festa. |
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San Colombano al Lambro |
Vino San Colombano
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Da questi colli immersi nella pianura Padana nasce il vino San Colombano la cui produzione è tutelata dal 1987 dal consorzio volontario Vino DOC di San Colombano che riunisce le maggiori aziende vitivinicole della zona. |
Si narra che all’inizio del VI sec. il frate irlandese Colombano arrivò in questi luoghi a predicare e insegnò agli abitanti la coltivazione della vite. Galeazzo Visconti decide poi di intensificare la coltivazione, lo testimonia “il Privilegio” un documento del 1371 |
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San Giuliano milanese |
Rocca Brivio
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La Rocca nacque come presidio militare, poi divenne monastero e infine fu ceduta alla nobile famiglia dei Brivio nella seconda metà del XIII sec. e divenne dimora nobiliare, ampliata nel corso del ‘600 e ‘700. Il complesso comprende il palazzo, due antichi mulini, una cascina, una fabbrica del XVIII sec. e un vasto terreno. |
L’ingresso presenta un grande portale con un cancello in ferro battuto opera di un anonimo melegnanese del 1700 ed è ricco di volute e arabeschi. |
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Vizzolo Predabissi |
Santa Maria in Calvenzano
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Nel 1095 l’antica chiesa di Calvenzano viene ceduta alla comunità monastica cluniacense e di lì a poco diventa abbazia. L’edificio in cotto lombardo è decorato con inserti lapidei e frammenti di antichi sarcofagi. All’interno un grande affresco trecentesco nell’abside. |
Si narra che qui nel 525 d.c. fosse stato ucciso il filosofo Severino Boezio |
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Legnano |
Museo Fratelli Cozzi
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“Fratelli Cozzi” è un’officina storica del marchio Alfa Romeo. Dagli anni ’50 il fondatore Pietro iniziò a collezionare auto. Oggi le auto esposte sono più di 50, dai modelli di serie come l’Alfetta ai pezzi unici come la 155 rossa). Oltre alle vetture sono esposti progetti, stampe originali, fotografie, oggettistica e riviste d’epoca |
Nel Cozzi.Lab sono custoditi i trofei creati in esclusiva per Alfa Romeo da artisti come Giò Pomodoro, Bruno Munari, Lucio Fontana |
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Marcallo con Casone |
Insubria Festival
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Il festival celtico dell’Insubria del Ticino si svolge da quasi vent’anni verso la fine di aprile nel parco comunale di Villa Ghiotti per valorizzare e diffondere la conoscenza del territorio dell’Insubria con eventi musicali, culturali, enogastronomici, artigianali. |
Nel 2019 il festival ha proposto una rievocazione storica con la riproduzione di un villaggio celtico |
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Robecco sul Naviglio |
Ville e acque
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Piccolo borgo affacciato sul naviglio. Si sviluppa con l’escavazione del Naviglio Grande nel XII sec.ma è dal XVI sec. che le maggiori famiglie tra cui i Borromeo cominciano a far costruire ville gentilizie nella zona e lungo i navigli. Tra queste: Villa Gaia, Palazzo Archinto, Villa Dugnani, Villa Sironi Marelli, Villa Bassana, Villa Arconati, Villa Gromo di Ternengo, Palazzo Scotti, Villa Terzaghi. |
La quattrocentesca Villa Gaia nasce come location per feste, Villa Sironi Marelli ha una scuderia in stile moresco, il parco di Villa Gromo di Ternengo è cintato da antiche mura romane |
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Lentate sul Seveso |
Strumentoteca di arte musicale
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Nella ex rimessa delle carrozze di Villa Raimondi a Birago un’esposizione di più di 11.700 strumenti provenienti da tutto il mondo. E’ la collezione privata di strumenti musicali più ampia al mondo. gli oggetti non sono custoditi in teche o espositori, ma sono “accessibili”. |
Nicola Scarano – compositore, musicista, etnomusicologo, proprietario e animatore della strumentoteca – ha raccolto gli strumenti (in 35 anni) e li suona tutti (dalle conchiglie marine al gong tibetano, dal rombo amazzonico alle sonagliere africane, dai tamburi d’acqua ai corni delle malghe alpine, da ogni tipo di campane a chitarre di ogni epoca). |
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Meda |
Villa Antona Traversi
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Anticamente era un monastero benedettino femminile, fondato nel IX secolo, soppresso nel 1798 dalla Repubblica Cisalpina. Trasformata dall’architetto viennese Leopoldo Pollack in una villa neoclassica. Venne conservata solo la chiesa del 1520, ricordi dell’antico monastero rimangono anche nella Sala del Coro, nella attuale Limonera, e nel rimaneggiato chiostro. Tutto il complesso venne poi acquistato nel 1836 da Giovanni Traversi; gli eredi ancora lo abitano e ne detengono la proprietà. |
La cinquecentesca chiesa di San Vittore all’interno della villa conserva affreschi di Bernardino Luini e della sua scuola e il recentemente restaurato “Compianto ligneo” di Andrea da Milano |
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Seveso |
Santuario di San Pietro martire
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Nel 1252, nei boschi di Barlassina, mentre da Como torna a Milano viene assassinato S. Pietro, il campione dell’ortodossia cattolica contro l’eresia catara. Poco tempo dopo il suo martirio, vicino a quel luogo – a Seveso – vennero costruiti una cappella e un ospizio per i viandanti, custodito dal XIV secolo dai Domenicani. Nel XVII secolo inizia la costruzione della nuova chiesa (in stile barocchetto) e del convento. |
Nella cripta della chiesa (che risale a inizio Novecento) è custodito il falcastro utilizzato dal sicario Carino da Balsamo per uccidere san Pietro. |
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Besana in Brianza |
Percorso del cavallo rosso
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Un itinerario per rivivere i luoghi e i fatti narrati ne “Il Cavallo Rosso”, il romanzo dello scrittore brianzolo Eugenio Corti (1921-2014). Il libro ripercorre la vita della Brianza e della sua gente dagli anni prima della Seconda Guerra Mondiale fino agli anni Settanta. Il percorso si sviluppa in 12 tappe su due provincie (Monza Brianza e Lecco). A Besana Villa Greppi a Monticello, il sito (e i resti delle cascine) delle Besanelle, la Madonna del Rosario, Villa Corti, la Chiesa Parrocchiale, la stazione, la storica vetreria, Villa Filippini, la Casa di don Gnocchi; a Renate la Cascina Odosa; a Giussano la “fabbrica sul Lambro”; a Nova Milanese il cortile di Villa Brivio. |
Le tappe si collegano a quattro itinerari sul territorio declinati secondo le tematiche dell’opera di Corti con un focus sull’amore per la Brianza: “Secoli di tradizione cristiana”, “Antiche ville e dimore”, “Il paesaggio: il cuore verde della Brianza”, “Antichi mestieri: il saper fare brianzolo”. |
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Briosco |
Rossini Art Site
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Le opere d’arte collezionate da Alberto Rossini (1934-2015), imprenditore brianzolo sono un museo a cielo aperto. Più di 10 ettari di terreno costellati dalle sculture dei maggiori esponenti dell’astrattismo italiano (Cascella, Consagra, Melotti, Pomodoro, Turcato, …) e internazionale (Arman, Cesar, Dietman, Nagasawa, Oppenheim, Spoerri, Tinguely, …), alcune collezionate nel tempo da Rossini, altre realizzate appositamente per questo museo en plein air . Il parco pensato in particolar modo per le famiglie. |
Il parco ospita la “Casa della Pace” che Fuksas realizzò nel 2000 per la Biennale di Venezia. Il padiglione di ingresso è stato invece realizzato da Wines, un esempio di “green architecture”, che si integra con l’ambiente naturale in cui è immerso. |
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Brugherio |
Reliquie dei Magi
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Nella chiesa di San Bartolomeo a Brugherio sono conservate in una preziosa teca posta dietro l’altare maggiore le falangi dei Re Magi. La tradizione vuole che fu Sant’Ambrogio a far pervenire le falangi dei Magi a Brugherio, dove risiedeva la sorella monaca, Santa Marcellina. Da allora le reliquie vennero custodite e protette dagli abitanti di Brugherio nel corso dei secoli e riconosciute alla fine del 1500 dal Cardinale Federico Borromeo. Vengono solennemente esposte nel giorno dell’Epifania. |
La città possiede un altro manufatto dalla storia particolare: il tempietto Andrean, una chiesetta cinquecentesca originariamente edificata a Lugano da architetti di scuola bramantesca. All’inizio dell’800 la chiesa era destinata alla demolizione e fu salvata dal mecenate brugherese Gian Mario Andreani, che la fece smontare e trasportare pezzo per pezzo a Brugherio attraverso vie d’acqua. Il fratello del conte Andreani, Paolo Andreani, fu invece il primo aviatore italiano in mongolfiera, pochi mesi dopo il primo volo dei fratelli Montgolfier. |
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Lissone |
Museo di Arte Contemporanea
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Il museo ha sede nella riqualificata area della stazione ferroviaria Lissone-Muggiò, che risale ai primi del Novecento. valorizzare l’importante raccolta delle opere presenti a Palazzo Terragni e nella Villa Candiani-Magatti. Presenta ad oggi opere d’arte contemporanea acquisite durante le diverse edizioni del Premio Lissone (dal 1946 al 1967 e dal 2002 ad oggi). Sono rappresentati nel museo artisti come Meloni, Birolli, Gualtiero Galmanini, Moreni, Morlotti, … |
Oltre alle mostre permanenti il Museo organizza costantemente mostre temporanee e si propone l’obiettivo di dare rilievo alle specificità del sapere e del saper fare della Brianza del disegno industriale. |
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Concorezzo |
Catari, storia e storie
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Concorezzo è stata un tempo una delle principali roccaforti del movimento eretico dei Catari (i “puri”). Nato nel XII secolo e sviluppatosi in Italia nel XIII fu poi represso. Di questo passato rimangono poche tracce, ma attraverso l’opera di ricerca e divulgazione dell’Archivio Storico locale che raccoglie tesi di laurea, fonti iconografiche, documenti originali, e organizza eventi e pubblicazioni, è possibile riviverne la storia. |
Concorezzo veniva chiamata la “capitale dei Catari”. che vi si stabilirono per motivi economici; essi erano commercianti, soprattutto di stoffe, e questa cittadina era famosa per la produzione di aghi. |
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Cornate d’Adda |
Centrali idroelettriche
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Finestroni a sesto acuto o a tutto sesto, colonne e capitelli, ornamenti minuziosi, decorazioni accurate, pavimenti a mosaico, arredi in ferro battuto … Una grande villa liberty ispirata alla tradizione eclettica lombarda: ecco come appare la Centrale idroelettrica Esterle. Progettata e costruita più di cent’anni fa per fornire energia alla città di Milano, alle industrie e alla tratta ferroviaria Monza-Lecco. Ancora più antica è la centrale Bertini. I due impianti sono integrati perfettamente nel paesaggio e lo valorizzano. |
La centrale Esterle venne costruita a supporto della già esistente centrale Bertini (che all’epoca della sua costruzione – 1898 – era il più potente impianto elettrico d’Europa e secondo al mondo, dopo quello del Niagara). La Esterle arrivò a produrre il triplo di energia della Bertini. |
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Vimercate |
MUST
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Nella neoclassica villa Sottocasa, settecentesca dimora di campagna di famiglie dell’aristocrazia milanese, ha sede il MUST, il Museo del Territorio vimercatese. Si parte dalla civiltà romana fino ad arrivare all’Ottocento. Il percorso espositivo si sviluppa complessivamente in 14 sale con utilizzo di tecnologie multimediali. il primo piano è interamente dedicato al ‘900 |
Nei dintorni si trova il casino di caccia Borromeo nella frazione di Oreno, gioiello quattrocentesco in cui, durante i restauri, è riemerso un ciclo di affreschi in stile gotico internazionale che rappresentano una delle rare testimonianze di pittura profana in Lombardia nel XV sec. |
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Comazzo |
Oratorio di San Biagio in Rossate
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L’oratorio di San Biagio è un tempietto del XVI secolo. E’ di chiara impostazione bramantesca, riconoscibile nella reminiscenze della Basilica di San Pietro a Roma, così come di San Satiro e di Santa Maria delle Grazie a Milano. Dopo i recenti restauri, ritrovata una pala d’altare raffigurante la Madonna col Bambino e il santo cui la chiesa è dedicata. |
Un simile esempio di architettura sacra in mezzo alla campagna tra Milano e Lodi (siamo nel Parco Adda Sud) è insolito. Ma l’origine della sua costruzione ci viene in aiuto: la volle il nobile Calco dopo aver ricevuto in dono le terre di Rosate dai suoi padroni, gli Sforza. |
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Lodi |
Isolotto Achilli
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E’ un lembo di terra – duecento metri di lunghezza e cinquanta di larghezza – al centro del fiume Adda, in bella vista da e sulla città di Lodi. Dopo un periodo di abbandono, tra il 2015 e il 2016, viene avviata un’opera di pulizia, disboscamento, ripiantumazione di piante da frutto e roseti, realizzazione di infrastrutture come l’approdo, una scaletta di ferro, un sistema di sentieri interni, uno spiazzo per prendere il sole, le docce, persino un piccolo santuario e il recupero del vecchio anfiteatro che era sepolto sotto mezzo metro di fango. |
Una volta era di proprietà del rag. Enrico Achilli (1893-1985), che vi organizzava feste danzanti e concorsi di bellezza, collegandolo alla terraferma con un ponte di barche. Una piazza in mezzo all’Adda. Secondo una leggenda poi nell’isolotto è sepolto il mitologico drago Tarantasio, creatura che infestava le acque dell’antico lago Gerundo. |
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Montanaso Lombardo |
Tutta un’altra radio
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Il Museo “TUTTA UN’ALTRA RADIO” è stato creato da quattro amici collezionisti. La collezione è composta da più di 600 esemplari – solo una parte dei quali è oggi esposta – che vanno dagli anni ‘30 agli anni ‘90 (il pezzo più antico è una radio americana firmata Atwater Kent del 1925). |
Il mueo è ospitato nello storico palazzo El Palasson: un complesso quattrocentesco aperto su tre lati, con un ampio cortile interno e sul retro un vasto giardino che si affaccia sulla bassura dell’Adda. |
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Ossago Lodigiano |
Parco presepe
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Il parco nasce negli anni ’20 del ‘900 come luogo per la meditazione e viene poi “arredato” con vialetti, un ruscello, due specchi d’acqua e numerose cappelle tematiche sull’infanzia di Gesù. Oggi il visitatore, il turista, il pellegrino sono condotti in un coinvolgente viaggio che li porta da Betlemme alle piramidi d’Egitto a Nazareth, passeggiando tra i vialetti illuminati e sostando alle cappelle con le loro statue (quasi tutte) a grandezza naturale. |
Il parco si trova nelle vicinanze del Santuario Mater Amabilis (le cui origini risalgono intorno all’anno Mille, anche se a più riprese rimaneggiato e ampliato). |
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Zelo Buon Persico |
Parco ittico
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Un’oasi naturale di 13 ettari, immersa in un bosco di circa 6000 piante. Nato negli anni ‘80 come allevamento ittico e formato da una deviazione dell’Adda, il parco oggi offre al visitatore un percorso di full immersion negli ecosistemi d’acqua dolce italiani, tra scienza, natura, miti e leggende. Gli animali nella riserva vivono in libertà ed è quindi possibile osservarli senza barriere architettoniche nei loro habitat naturali Le diverse aree sono dotate di osservatori acquatici per poter osservare la vita subacquea dei pesci. |
Il Parco Ittico è suddiviso in zone: quella delle acque lente (dove osservare cavedani, carpe, tinche, pesci gatto, anguille, …); quella dei pesci di grandi dimensioni
(ad esempio gli storioni), con la presenza di vasche tattili; quella dei canali con acque veloci (con la presenza di trote, salmerini, temoli…). Dal 2011 ospita la seconda stazione di ambientamento della cicogna bianca |
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Castelgerundo |
Museo agricolo “Bonum comedere”
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Il museo è ospitato nell’antico ex convento dell’Ordine dei Servi di Maria, nell’ampia cantina con volte a botte e con la presenza di un pozzo seicentesco. Il percorso museale ripercorre le storie dei contadini di un tempo, delle loro attività e dei loro mestieri. Ma ciò che viene ricostruito è anche più in generale la vita dell’epoca. E quindi troviamo anche la ricostruzione di una casa contadina, così come uno spaccato di tanti altri mestieri oltre a quello dei campi: il bachicultore, il sellaio, il maniscalco… |
La collezione di attrezzi e oggetti agricolo-artigianale è corredata da didascalie con il nome
in italiano e in dialetto, da pannelli informativi e da numerose immagini d’epoca. |
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Castelnuovo Bocca d’Adda |
Confluenza Adda-Po
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Qui l’acqua più scura dell’Adda si mischia con quella più chiara del Po. Un luogo pittoresco che ospita un patrimonio faunistico di grandissimo interesse, tipico delle zone umide: uccelli stanziali e migratori popolano la zona. Il punto di confluenza tra i due fiumi è raggiungibile attraverso una breve passeggiata su un sentiero in mezzo ai sambuchi, a poca distanza dalla Località Brevia, dove si trovano alcune cascine tradizionali. |
Il paese di Castelnuovo Bocca D’Adda è molto interessante anche per altri aspetti: lo storico Palazzo Stanga, le chiese, il bel centro di stampo rurale. I dintorni, ricordiamo ad esempio il borgo di Meleti, costituiscono un arricchimento di un possibile itinerario |
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Castiglione d’Adda
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centro visite Parco Adda Sud
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Il centro visite del Parco edificio di tipo rurale di nuova costruzione. All’interno una sala polifunzionale con una xiloteca, una collezione di insetti imbalsamati, una biblio-videoteca. Si trova accanto a una zona umida perifluviale (Riserva Naturale Orientata Adda Morta – Lanca della Rotta). Intorno al centro ci sono anche altre curiosità: ad esempio a una antica piroga (X – XII secolo), ritrovata nel 2003 sulle rive del fiume vicino a Lodi, così come al pozzo ad energia solare (20 metri quadrati di pannelli solari posti sul tetto del Centro). |
Punto di interesse in questa location è anche la “Stazione di ambientamento della Cicogna bianca” , con relativo percorso ciclabile sterrato. Nella Stazione sono ospitate le cicogne fino al terzo anno di età, che vengono poi liberate perché si riproducano e rimangano in zona. |
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Maccastorna |
Castello Belpavone |
Si tratta di un paesino formatosi attorno a un castello del XIII secolo, una antica fortificazione militare eretta intorno al 1250 dai ghibellini banditi da Cremona. Una vera e propria rocca dunque. Ciò che colpisce di questo possente edificio – visibile dall’esterno, essendo proprietà privata – è la conservazione della struttura, inalterata nel tempo nonostante numerosi interventi. |
la rocca lega la sua storia a quanto successe nel 1406 quando il signore del luogo, Cabrino Fondulo, ospitò sontuosamente Andreasio, Antonio e Carlo Cavalcabò, signore di Cremona. Ma nella notte, il padrone di casa sgozzò gli ospiti e gettò i loro corpi nel centrale Pozzo delle Taglie, per poi autoproclamarsi signore di Cremona. Si narra che da allora ogni anno nella stessa notte i fantasmi dei 70 uccisi tornino a farsi sentire… |
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Orio Litta |
Raspadura run
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La Raspadura è un prodotto tipico della gastronomia lodigiana. Nel mese di febbraio 2019 si è svolta la 5^ edizione della marcia non competitiva “Raspadura Run”, evento che ha visto circa 1000 persone percorrere un tratto della Via Francigena. |
In passato quando le forme di Granone non erano perfette, il padrone delle casere delle cascine faceva togliere con una grande lama la parte danneggiata e la dava ai suoi contadini o la vendeva a basso prezzo nei mercati. Il termine dialettale “raspadura” significa proprio “raschiatura”, e indica l’operazione fatta con un coltello flessibile, piatto e ricurvo. Il prodotto si presenta così come insieme di sfoglie leggere di formaggio saporito, ed è oggi passato da scarto a nobile accompagnamento di piatti prelibati. |
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Senna Lodigiana |
Transitum Padi
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Si parla di questa località in alcuni documenti dell’anno 867 e successivamente nel 990, quando si fa riferimento al passaggio del Vescovo di Canterbury Sigerico che qui attraversò il Po attraverso il cosiddetto “Transitum Padi”. Pare che qui vi fossero delle zattere che trasportavano gli abitanti e i viandanti, oltre a merci e bestiame, sull’altra sponda del Po. Ma è dall’attraversamento di Sigerico che Corte Sant’Andrea diventa un punto di passaggio fondamentale per i pellegrini diretti verso Roma, lungo la ormai famosissima Via Francigena. |
A distanza di oltre mille anni dal transito di Sigerico, qui ancora esiste un traghetto per i pellegrini, che da Corte Sant’Andrea permette di raggiungere la sponda emiliana del Po, a Calendasco. |
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Somaglia |
Castello Cavazzi
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Di origine trecentesca, fu costruito su fondamenta e sotterranei risalenti probabilmente a tre secoli prima. La parte trecentesca di viscontiana memoria è riconoscibile dai mattoni a vista e dai merli guelfi. Il Cinquecento è testimoniato dai bastioni in parte oggi visibili, fatti erigere da Ludovico Vistarini. La modifica seicentesca invece è visibile nella parte intonacata. L’incuria delle epoche successive ha fatto sì che non si sia conservato quasi nulla dello splendore che adornava gli interni (rimangono comunque interessanti affreschi nella “sala d’armi”). |
Donata dall’ultima contessa Cavazzi al Comune, dopo una paziente riqualificazione ora il castello non solo è location di eventi, ma anche sede del Museo Mario Borsa (raccolta tematica su questa grande figura del giornalismo italiano), di un centro didattico naturalistico, e tanti spazi a disposizione delle associazioni. |
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