Lariosauro

La leggenda del Lariosauro 

Chi non ha mai sentito parlare del Mostro di Loch Ness? Una leggenda che si tramanda da secoli con presunti avvistamenti di una creatura che ogni anno attira migliaia e migliaia di turisti. Anche se meno famoso, anche in Italia abbiamo il nostro mostro del lago, anzi più di uno. Vi avevamo già parlato del grande lago che bagnava Milano, chiamato Gerundo, che pare ospitasse un terribile mostro, il drago Tarantasio.
Ora ci ritroviamo ancora in Lombardia, questa volta sul noto Lago di Como, dove si dice che viva un presunto mostro più piccolo, il Lariosauro. La sua leggenda ha radici nell’immediato Dopoguerra e più precisamente il 18 novembre del 1946, quando il “Corriere Comasco” pubblicò un articolo misterioso dal titolo: “La paurosa avventura di due cacciatori – la lotta mortale a colpi di fucile contro il mostro crestato inabissatosi nelle acque del lago!”.
Esso raccontava la storia di due uomini a caccia sulle sponde settentrionali del lago, dalle parti di Colico, che impauriti da una creatura lunga alcuni metri dalle squame rossastre avvistata a pochi passi dalla riva, con i fucili spararono dei colpi contro il presunto mostro che immediatamente si inabissò nelle profondità del lago e sparì. Negli anni a venire, altri numerosi avvistamenti alimentarono il credo sull’esistenza del mostro: nel 1954 una coppia, padre e figlio, vide qualcosa con il muso arrotondato e i piedi palmati che nuotava in acqua.

Leggenda o realtà?

Tre anni dopo una batisfera, che si immerse alla profondità di 90 metri, si imbatté in un animale con la testa simile a quella di un coccodrillo e lungo circa due metri. L’ultimo avvistamento avvenne nel 2003 quando un’anguilla gigante di vari metri di lunghezza, comparve nei pressi di Lecco. Leggenda o realtà?
Sicuramente l’avvistamento di questa creatura ha da sempre affascinato gli amanti dei misteri ed è entrato a far parte della cultura popolare, tanto da aver conquistato uno spezzone della trasmissione “Mistero” di Italia 1 e addirittura Davide Van De Sfroos gli ha dedicato un’intera canzone dal titolo “El Mustru”.
Il Lariosauro, per la verità, non è del tutto inventato. Già da tempo qualcuno aveva pensato a qualche discendente, misteriosamente sopravvissuto, del Lariosaurus Balsami, il primo rettile fossile rinvenuto nelle acque del Nord Italia nella metà dell’Ottocento, lungo tra i 60 e i 120 cm, e aveva zampe anteriori poi evolute in pinne e zampe posteriori con 5 dita palmate.
Il fossile più lungo di Lariosaurus è custodito nel museo di Monaco di Baviera ed è lungo 90 centimetri, dopo che nei bombardamenti del 1943 venne distrutto l’altro esemplare, custodito nel Museo di Storia Naturale di Milano che era lungo un metro e 30 centimetri. Oggi sul Lario del mostro dimenticato sono rimaste poche tracce fossili e qualche leggenda popolare.

Tratto da
24oreNews.it Magazine Settembre

COVER 24orenews.it Magazine Settembre 2022

Articolo precedenteIl fitness che rende forti (e sicuri): le discipline must del 2023 sono a Bibione
Articolo successivoLeonardo da Vinci: svelato il mistero dell’uomo vitruviano