San Lorenzo 10 Agosto

A cura di Paolo Minotti

Il silenzio della notte, le luci che tagliano il cielo buio, l’illusione di un desiderio da realizzare: ci sono tutti gli ingredienti per rendere San Lorenzo, il 10 agosto, la notte più magica dell’anno e la più suggestiva del calendario astronomico. Chi le chiama «stelle cadenti dei desideri», chi «lacrime di San Lorenzo»: tuttavia non si tratta di stelle che cadono e neppure le lacrime di San Lorenzo che, come immaginava il poeta Giovanni Pascoli, piange per le malvagità del mondo. Quelle che noi chiamiamo stelle cadenti, in realtà sono meteore. Sono piccoli frammenti, di dimensioni variabili da un granello di sabbia a un sassolino (visibili all’occhio umano) che ogni anno la cometa Swift Tuttle (dal nome dei due astronomi che la scoprirono nella metà dell’800) tra il 9 e il 12 di agosto si lascia dietro di sé lungo la sua orbita attorno al Sole. Gli astronomi li chiamano Perseidi, dalla costellazione di Perseo, dalla quale sembra provengano. A quanto pare, le concentrazioni di frammenti di comete fluttuano nel cielo già a partire dal 17 luglio fino al 26 agosto. In condizioni ottimali la frequenza massima è di 100 micro-meteoriti all’ora, mentre la notte del 10 agosto è di 60 all’ora. Quindi è addirittura più probabile avvistare una stella cadente altre sere, e non il 10 agosto come vuole la tradizione. Ma perché San Lorenzo? Secondo la tradizione cristiana San Lorenzo fu arso vivo sotto l’impero di Valeriano in seguito ad una persecuzione e il 10 agosto si ricorda proprio il suo martirio, avvenuto nel 258 d.C. Sempre la tradizione vuole che le Perseidi rappresentino i tizzoni ardenti del rogo di Lorenzo oppure le sue lacrime di dolore. Si tratta, ovviamente, di una leggenda le cui origini risalgono ad un passato in cui si ignorava l’astronomia, ma che ancora oggi è tramandata. Da questo racconto legato al Santo, deriva infatti il nome di questa notte delle stelle cadenti. Tuttavia, la tradizione di riunirsi per osservare tale fenomeno è in realtà molto antica, risalente all’epoca dei romani. Essi ritenevano che le stelle cadenti fossero un dono di Priapo, antica divinità greca che in questo modo assicurava fertilità ai campi e di conseguenza anche agli uomini. Tale fenomeno è poi stato sostituito dalla credenza della Chiesa, secondo la quale si tratta in realtà delle lacrime di San Lorenzo, versate durante il suo martirio. E le lacrime sono anche quelle immaginate da Giovanni Pascoli nella sua “X agosto”, la poesia dedicata alla morte del padre. La sera del 10 agosto 1867, Ruggero Pascoli fu ucciso con una fucilata mentre tornava a casa dal mercato portando in dono due bambole per le sue bambine. Ed è il cielo intero, per il poeta, a piangere la scomparsa dell’uomo: «San Lorenzo, io lo so perché tanto di stelle per l’aria tranquilla arde e cade, perché si gran pianto nel concavo cielo sfavilla».

Tratto da 24orenews Magazine Luglio-Agosto 2023

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