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Autunno: è il momento delle terme

In vista dell’inverno, le cure termali possono aiutare a combattere meglio raffreddori e influenze. Tra i benefici: aumento delle difese immunitarie, diminuzione di infezioni, minore riacutizzarsi di malattie croniche

L’estate non è ancora finita che si comincia già a parlare di dell’arrivo di raffreddori, bronchiti e otiti tipici della stagione fredda. Piccoli fastidi o veri e propri malanni che, insieme alla classica influenza stagionale, fanno subito dimenticare le rilassanti vacanze appena trascorse. Gli esperti sottolineano come sia importante agire in ottica preventiva, con terapie in grado di fornire uno scudo contro l’arrivo dei malanni di stagione.

Un mezzo efficace per contrastare e limitare il più possibile le infezioni alle vie respiratorie che i virus stagionali colpiscono in modo sempre più aggressivo è costituito dalle terapie termali. «In periodi di quiescenza sintomatologica e in associazione ai farmaci, le cure con acqua termale sulfurea
salsobromoiodica permettono di diminuire il numero degli episodi acuti che si possono manifestare e di ridurre durata e l’intensità dei sintomi», spiega il dottor Boschi, medico idrologo e Direttore sanitario Terme di Sirmione – I miglioramenti sono immediatamente riscontrabili, già durante il processo di cura e di lunga durata».  

L’acqua termale, infatti, riunisce i diversi benefici delle sue componenti (zolfo, bromo e iodio) che svolgono un’efficace azione nel migliorare le funzionalità dell’apparato respiratorio, agendo su diversi fronti:

aumentano la resistenza delle difese immunitarie, stimolando la produzione locale delle
immunoglobuline A secretorie (IgA), che combattono in prima linea aggressori esterni quali batteri e virus; le difese immunitarie aumentano quindi proprio a livello delle mucose che rivestono l’apparato respiratorio

aumentano la resistenza delle mucose che rivestono l’apparato respiratorio nei confronti delle aggressioni degli stimoli esterni, grazie all’azione chimica sviluppata dalle acque (azione eutrofizzante: una mucosa integra è molto più resistente nei confronti di virus e batteri)

favoriscono la fluidificazione delle secrezioni e quindi una loro più facile espulsione: questo significa eliminare il terreno più fertile per la formazione e lo sviluppo di future malattie

– riescono a regolare le secrezioni e a ripristinare una buona clearance mucociliare.

Anche le riacutizzazioni delle broncopneumopatie croniche sono più frequenti con l’arrivo della stagione invernale. Influenza e sindromi parainfluenzali sono infatti responsabili anche di riniti e rinofaringiti, ovvero delle più classiche ostruzioni nasali, che costringono a respirare a bocca aperta, esponendosi maggiormente all’aggressione dei batteri.

Anche in questo ambito «le cure termali, praticate prima dell’inverno e associate alla tradizionale terapia farmacologica, ottengono un sicuro miglioramento della funzione respiratoria – chiarisce il dottor Franco Denti, specialista in malattie respiratorie e responsabile del Centro Broncopneumologia delle Terme di Sirmione – Un dato importantissimo se si considera che la bronchite cronica può essere considerata una vera malattia sociale per l’alto costo dovuto alla perdita di giornate lavorative e l’elevato tasso di invalidità al lavoro».

Le cure termali sono praticabili a partire dai tre anni di età: sono naturali, ben tollerate, non invasive e non hanno controindicazioni. Vanno effettuate in periodi di quiescenza sintomatologica (cioè assenza dei sintomi): ottobre e novembre sono i mesi più favorevoli per rinforzare l’organismo in vista dell’arrivo di sinusiti, bronchiti, tonsilliti, faringo-tonsilliti e del riacutizzarsi di episodi pregressi di malattie croniche quali le broncopneumopatie.

A seconda delle patologie che si vogliono prevenire, si possono effettuare: inalazioni caldo-umide, aerosol, humage,  nebulizzazioni, ventilazioni polmonari, insufflazioni endotimpaniche, politzer.  Si consiglia di eseguire almeno una volta l’anno un ciclo di cure della durata di 12 giorni (gran parte delle strutture italiane sono convenzionate con il SSN, quindi basta la ricetta del medico di base).

 
 

Fonte:sanihelp

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