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COLICHE?..INFANTILI?

Le coliche intestinali: come si presentano | Le coliche rappresentano uno dei più comuni disturbi nei primi tre mesi di vita del neonato. Con il termine “coliche” ci si riferisce a crisi di pianto intense e prolungate, apparentemente inspiegabili, che possono presentarsi nei neonati nei primi 3-4 mesi di vita, generalmente nelle ore serali o comunque fra il tardo pomeriggio e le prime ore della notte. In presenza di questi segnali è bene anzitutto consultare il pediatra per escludere problemi di altro tipo quali fame, reflusso gastroesofageo, mal d’orecchi, allergie ecc. Esclusi questi fattori, è molto probabile che il medico vi dica che si tratta di coliche che, sebbene mettano a dura prova i genitori causando loro stress e stanchezza, sono destinate a scomparire entro il quarto mese di vita del piccolo. Impariamo a conoscerle meglio e scopriamo insieme le soluzioni naturali per porre rimedio a questo problema… 

Le cause più comuni delle coliche

L’intestino del bambino | Una possibile causa può essere legata al fatto che l’intestino del neonato deve ancora “imparare” a funzionare correttamente e la sua flora batterica non è ancora pienamente formata. Inoltre, possono essere responsabili alcune allergie o intolleranze alimentari, soprattutto quelle alle proteine del latte o al lattosio che possono causare disturbi all’apparato digerente. 

La dieta della mamma | È importante chiedere al pediatra le indicazioni per la dieta che la mamma deve adottare per evitare che il suo bambino abbia le coliche; infatti con l’allattamento al seno alcune componenti degli alimenti assunti dalla mamma possono passare al bambino. Bisognerebbe quindi eliminare, o almeno ridurre, quegli alimenti che possono causare fermentazioni, come cavoli, asparagi, carciofi, lieviti (in pane, pizza ecc.). 

L’ansia e lo stress dei genitori | Oltre alle cause organiche, esistono poi fattori legati all’interazione madre-bambino e all’ambiente familiare: le coliche possono infatti essere più frequenti se i genitori sono inesperti o ansiosi. 

In pratica: cosa fare quando il bambino piange

– Per prima cosa verificare che il pianto non sia provocato da pannolino sporco, troppo caldo o freddo.

– Prendere poi in braccio il piccolo e provare a cullarlo tenendolo a pancia in giù.

– Si può provare a praticare un massaggio in senso orario, oppure mettere un cuscinetto d’erbe (in erboristeria) riscaldato in forno, sul pancino. 

Le ultime ricerche hanno evidenziato che il fermento lattico vivo L. reuteri migliora il comfort gastrointestinale e riduce il rischio di coliche gassose. Il pediatra potrebbe consigliare la somministrazione di questo fermento lattico al piccolo. Il fermento lattico L. reuteri fino ad ora era disponibile solo sotto forma di integratori, da oggi si possono trovare anche dei latti formulati che contengono già questo fermento lattico vivo

Lactobacillus reuteri. La soluzione efficace per il benessere del tuo bambino | Uno studio condotto all’Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino dall’equipe del dott. Francesco Savino e pubblicato sulla rivista Pediatrics, ha dimostrato l’efficacia di un particolare tipo di fermento lattico vivo, il Lactobacillus reuteri, nel ridurre le coliche infantili. 

La ricerca scientifica | È stato osservato che i lattanti con coliche presentano una microflora intestinale diversa, caratterizzata da minore presenza di bifidobatteri e lattobacilli, con variazioni tra gli stessi lattobacilli intestinali. Il Lactobacillus lactis e il Lactobacillus brevis, produttori di alcol etilico e anidride carbonica, sono stati riscontrati solo nei lattanti con coliche gassose, mentre il Lactobacillus acidophilus è stato evidenziato solo nei lattanti che non presentano questo disturbo: questa diversità di ceppi potrebbe essere coinvolta nell’aumento del meteorismo tipico di tale patologia. Si è quindi ipotizzato che la somministrazione di fermenti lattici probiotici possa alleviare i sintomi delle coliche e quindi favorire il benessere digestivo del lattante.

“Le ricerche condotte – afferma Francesco Savino – si sono concentrate sul Lactobacillus reuteri, una delle poche specie di Lactobacillus endogene del tratto gastrointestinale, talvolta riscontrato anche nel latte materno”.

Nel corso della sperimentazione seguita a tali premesse, si è potuto constatare come la supplementazione con il Lactobacillus reuteri sia particolarmente efficace, migliorando significativamente la sintomatologia già a partire dal settimo giorno di terapia, con una riduzione della durata media di pianto di circa il 75% (da 370 a 95 min/die). Dopo tre settimane di trattamento, il tempo medio delle crisi di pianto nel gruppo di lattanti trattati con Lactobacillus reuteri era ridotto del 90%. Al contempo è stata confermata anche la piena sicurezza e tollerabilità dei fermenti lattici da parte dei neonati. 

Perché il Lactobacillus reuteri è efficace | Il fermento lattico L. reuteri può essere utilizzato in generale per garantire il benessere digestivo del bambino, perché grazie alla presenza dei lattobacilli favorisce una microflora più fisiologica ed inibisce la crescita di microrganismi patogeni tramite la produzione di sostanze con effetto antimicrobico.

 
 
Fonte:UffStampGalenoN.

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