Roberto Nocerino optimized
Roberto Nocerino Optimized

di Teobaldo Fortunato

Pasqua, il mistero cristiano della morte e della rinascita si rinnova e si intreccia con tradizioni più antiche in quel magico sincretismo iconografico, simbolico che connota la cultura occidentale; nella Settimana Santa c’è il tradizionale, consolidato scambio di uova di cioccolata seguendo le orme di Luigi XIV fino a quelle più artistiche, di legno o reali; sono meravigliosamente decorate una ad una e rievocano il sapore delle terre dell’Europa dell’Est! Ma, da oltre un secolo, ancora è vivo, nell’immaginario collettivo, il fascino e lo stupore delle uova d’oro e di pietre preziose create da Peter Carl Fabergé (1846-1920) per Alessandro III Romanov e poi per suo figlio, Nicola II, a cavallo tra la fine dell’Ottocento e la prima guerra mondiale. Noi invece vi racconteremo un’altra storia! Quella di un napoletano trapiantato a Torino, Roberto Nocerino che fino ad alcuni anni fa non conosceva le eccezionali uova dell’orafo di San Pietroburgo. Per caso, le vide su una rivista e ne restò talmente stupito da volerle riprodurre per sé con materiali altrettanto sfavillanti ma meno costosi! Roberto Nocerino ha una biografia singolare: trasferitosi in gioventù da Portici nella città piemontese, ha svolto per decenni l’attività di stilista del capello e del make up con grande successo, affiancata alle sue passioni, tra cui l’abilità di decorare meravigliose uova di Pasqua. Era rimasto stregato dallo scintillio delle pietre preziose e dagli smalti delle aristocratiche uova che avevano estasiato i potenti di Russia e i magnati di fin de siècle.

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Decise così di mettersi all’opera e cercare di emularle, con materiali differenti ma dall’effetto brillante. Ha iniziato a decorare le uova seguendo la fantasia e l’estro, utilizzando uova di polistirolo dalle dimensioni variabili da cm5,5 per 3,5 fino a dimensioni maggiori; inoltre, quattro misure di spilli, cinque tipologie di colla, coloratissime paillettes, cristalli Swarovsky di differenti dimensioni e gradazioni cromatiche, corallini di vetro e perle, antichi cammei montati su oro, argento, pietre semipreziose, spille, collane, orecchini e bottoni. Sotto le sue sapienti mani, con un lavoro fatto di precisione ed ordine, le uova hanno cominciato a trasformarsi quasi per magia! Ecco allora che corone e serpentelli, tenui rose e profili femminili, amorini e ed orologi campeggiano la parte frontale delle uova e letteralmente contornati da centinaia di pietre luccicanti; il verde ed il giallo, il blu ed il rosso, ovvero una variegata palette cromatica e la sequenza ordinata, seguono l’equilibrio formale e la simmetria che le dita di Roberto riescono ad infondere. Ci ha raccontato che si impiegano tantissime ore di paziente lavoro prima che una decorazione sia ultimata e posta sulla giusta base che il versatile artista riesce a trasformare dopo un’attenta ricerca tra mercatini, fiere e negozi vintage o d’antiquariato. Capita spesso che calici rovesciati di bicchieri di cristallo diventano lo svettante supporto di uova regali. Sia che abbia tra le mani porcellana o cristallo, legno o metallo dorato o argento, tutto viene trasformato dalla sua poliedrica creatività; non segue un modello prestabilito, alla base di ogni esclusivo objet d’art ci sono unicamente la sua genialità e l’inventiva. Il risultato finale? Una prima esposizione a Torino delle sue creazioni in una sala della Reggia Venaria Reale, in concomitanza della mostra “Fabergé alla Venaria” (luglio-dicembre 2012), in cui, tra i tanti cimeli d’altissima oreficeria d’Art Nouveau, furono esposte 13 uova approntate per gli Zar di Russia. Le uova di Roberto Nocerino sono state ammirate dal primo settembre del 2012 ai primi di novembre dello stesso anno. a quest’eccezionale evento, sono seguite altre mostre che lo hanno reso celebre per le sue speciali creazioni: una al castello della Rovere di Vinovo ed altre in importanti gioiellerie torinesi come quelle di Finotti Savorelli o Rabaglino. Sono pezzi unici e talvolta irripetibili come ogni forma d’arte estrosa e d’alto artigianato, in cui la manualità è solo una delle componenti essenziali, il resto è lasciato alla passione e all’amore per la bellezza! Due cataloghi: “Vivere d’arte e per l’arte: le uova di Roberto Nocerino” collezione 2012, con foto di Paola Licciardi, Torino 2012, a cui due anni dopo è seguito il volume secondo. Nel 2019, un importante riconoscimento artistico: la foto di un uovo della sua collezione, adagiato su una minuta, preziosa carrozza d’antan è comparsa nel sito internazionale “Mondo Fabergé”. Le regali invenzioni di Nocerino non rappresentano una mera emulazione della genialità del “Cellini del Nord”, come se si trattasse di baluginii da farlocchi; esprimono bensì, la capacità tutta italica di reinterpretare materiali altri, talora abbandonati o negletti per ridare loro una funzione novella e la gioia di un’inattesa visione.

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