Formare non significa solo approfondire un ambito di studi ma andare oltre, ampliare gli orizzonti della ricerca per sviluppare capacità di critica e aumentare il bagaglio di conoscenza di ciascuno studente. È questo l’obiettivo della scuola universitaria superiore Iuss di Pavia, che si appresta a dare inizio ad un nuovo anno accademico, tra le sfide dell’innovazione didattica e la dedizione di sempre per lo studio e l’alta formazione.
“I nostri sono allievi particolarmente interessati allo studio, anche di discipline diverse rispetto al proprio curriculo, sono ragazzi e ragazze che hanno voglia di sfidare se stessi e pensare al proprio futuro- spiega alla Dire Riccardo Pietrabissa, rettore della Scuola Iuss- Oggi non basta essere bravi solo nella propria professione, ma bisogna anche essere in grado di affrontare i continui cambiamenti del mondo. E noi cerchiamo di far sì che i nostri allievi abbiano questa marcia in più. L’ambizione è costruire una parte delle figure che
saranno i decisori del domani”.
La scuola, a cui possono accedere tutti gli allievi dell’Università di Pavia, accoglie ogni anno circa 40 studenti meritevoli, che nel corso dell’anno devono frequentare ulteriori corsi ed esami rispetto all’indirizzo di laurea scelto. Un impegno considerevole, che garantisce però un percorso di eccellenza. A partire da domani, fino al 16 luglio, la Scuola aprirà virtualmente le sue porte ai futuri studenti, con il duplice obiettivo di orientare i ragazzi e le ragazze nella scelta dei corsi e spiegare tutte le peculiarità della Iuss di Pavia. Attraverso virtual room e video registrati, gli studenti e le loro famiglie potranno accedere per raccogliere tutte le informazioni sulle modalità di ingresso ai corsi ordinari, un percorso extracurriculare che amplia lo spettro di conoscenze e offre un superamento culturale alla tradizionale separazione tra discipline e aree del sapere.
“Offriamo ai giovani la possibilità di mettersi alla prova, e credo che questo oggi sia un’ambizione doverosa- continua Pietrabissa- i nostri studenti hanno l’opportunità di aprirsi a discipline che altrimenti non vedrebbero, per affrontare i grandi temi della società in una visione globale, come ad esempio lo sviluppo sostenibile e i cambiamenti climatici”.
Tutto pronto anche per l’eventualità di una possibile chiusura delle aule, nel corso del prossimo anno. Dopo la risposta immediata delle università nei primi giorni di interruzione della didattica in presenza, gli atenei sono ormai pronti alle attività in presenza, a quelle a distanza e anche a possibili forme intermedie. Per il futuro, invece, la sfida è che la ricerca entri sempre più a far parte della vita pubblica, come sottolinea Riccardo Pietrabissa. “Il sapere- conclude l’accademico- non deve essere una materia per i solo addetti ai lavori, e questa pandemia lo ha dimostrato: la scienza è al servizio di tutti”.
fonte: Agenzia Dire