A “PIZZA IN LANGA” I CINQUANT’ANNI DELLA PIZZA AL TEGAMINO
Le prime furono sfornate in Piemonte. Giuseppe Giordano, discendente dell’inventore, presenterà a Mondovicino Outlet Village l’unica pizza al mondo brevettata con uno showcooking sabato 7 luglio dalle ore 12.30 alle 13.30 e dalle 15 alle 16
Pochi sanno che un capitolo della storia della pizza è stato scritto nel Nord d’ Italia e in particolare in Piemonte. Questa storia singolare viene ricordata durante la manifestazione “Pizza in Langa”, che per un mese, dal 22 giugno al 22 luglio, trasformerà Mondovicino Outlet Village nella più grande pizzeria a cielo aperto d’Italia.
Di che cosa stiamo parlando? Della pizza al tegamino o al padellino, le cui origini vanno cercate più di 50 anni fa a Novara. Ad inventarla fu, nel Secondo Dopoguerra, un pizzaiolo proveniente da Tramonti, in Campania, Luigi Giordano. Un suo discendente, Giuseppe Giordano, è uno dei grandi maestri pizzaioli, protagonisti della kermesse di Mondovicino Outlet Village e terrà uno showcooking sabato 7 luglio dalle ore 12.30 alle 13.30 e dalle 15 alle 16. Giuseppe, che è nato e vive ad Alessandria, ha ereditato la creatività del parente: produce l’unica pizza al mondo con cottura brevettata: il pizz’ino. La pasta viene cotta in un tegamino cui viene tolto il fondo. Ha la forma della pizza al padellino e la cottura di una al mattone.
A Tramonti sin dal Medioevo si affermò una scuola alternativa a quella della pizza napoletana anche per l’utilizzo della mozzarella fior di latte. “Nel 1953 Luigi Giordano – spiega Giuseppe – aprì la prima pizzeria del Nord d’Italia, a Novara. Ebbe l’intuizione di preparare le pizze e, già condite, metterle in piccole teglie di alluminio monoporzione, in modo da infornarle (nel forno a legna o elettrico) solo una volta ottenuta l’ordinazione. Otteneva così ottime pizze in tempi velocissimi, come esigevano i ritmi di una città industriale”.
Questa pizza ha la particolarità di avere un bordo spesso e croccante. Ma non solo: nel tegamino lievita una seconda volta, e così si ottiene un impasto più alto e morbido. “Giuseppe Giordano – prosegue Luigi – fece anche conoscere ai “nordisti” la mozzarella fior di latte, impiantando un caseificio che la produceva. Il successo fu tale che aprì ben 120 pizzerie”. Sulla scia di Giuseppe Giordano vi fu un grande esodo di pizzaioli da Tramonti. Qualche decennio dopo le pizzerie tramontane erano 3 mila sparse in tutte le città del Nord.