ASTI
MOSTRA PERFILOEPERSEGNO
di
ALIGHIERO BOETTI
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Dal 16 marzo 2018 al 15 luglio 2018, sarà possibile assistere e osservare le opere di Alighiero Boetti. La Fondazione Palazzo Mazzetti in collaborazione con la Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, con l’intenzione di far conoscere la città anche da un punto di vista culturale, propone diverse mostre di arte contemporanea. I più informati conosceranno Asti anche per la tradizione dell’Arazzeria Scassa, fondata nel 1957 da Ugo Scassa, il quale emerge come un esperto della lavorazione e produzione di arazzi e la sua usanza di imprimere su tessuto opere d’arte di pittori famosi del Novecento.
Dal legame con questa tradizione, la Fondazione Palazzo Mazzetti presenta al pubblico gli arazzi e ricami di Boetti. La mostra su Alighiero Boetti viene quindi inserita nel progetto Asti Contemporanea, collezioni private, grazie all’interesse e alla passione verso questo artista da parte di Maria Federica Chiola e dalla storica dell’arte Laura Cherubini, è possibile assistere a una mostra molto interessante. Alighiero Boetti esordisce nel mondo artistico attraverso l’Arte Povera nel 1967. Boetti appare sulla scena contemporanea come un’artista concettuale, versatile e seriale. La sua arte coinvolge anche altre persone. Per le sue opere utilizza diversi materiali che derivano da diverse aree tematiche, quali: geografia, matematica e geometria. Alighiero Boetti con le sue opere d’arte cerca di mettere in discussione il ruolo dell’artista, ovvero si interroga su concetti diversi come la serialità, la ripetitività e la paternità dell’opera d’arte. La sua fama è mondiale, infatti l’artista ha esposto le sue opere in tutto il mondo sia in ambiti personali che in mostre collettive prestigiose.
La passione di Alighiero per i viaggi, lo porta nel 1970 in Afghanistan, qui l’artista commissiona alle donne del luogo manufatti ricamati, creando un vero e proprio diario in cui vengono raccontate storie, concetti, pensieri di un’artista esploratore di mondi e culture diverse.
La mostra offre al visitatore ben sessantacinque opere tra arazzi, mappe, arazzetti, ricami e cartoncini a biro, opere che a mio avviso, sono un contrasto piacevole con gli interni settecenteschi del palazzo Mazzetti. Il visitatore viene accolto da un’ondata di contemporaneità e allo stesso tempo è immerso nelle meraviglie architettoniche di questo spazio espositivo. Il tema della mostra è il confronto tra la cultura occidentale e quella orientale, Alighiero Boetti infatti tramite le sue opere, cerca di analizzare il conflitto che si è creato nell’arco del tempo tra queste due culture. L’allestimento della mostra tiene conto di una profonda riflessione di Alighiero Boetti ripresa da Jean C. Amman nel saggio “Dare tempo al tempo”: Quel che la biro rappresenta per un occidentale, per un Afgano è il ricamo che come una memoria sovra individuale reca in sé parti della biografia collettiva.
info@palazzomazzetti.it – www.palazzomazzetti.eu
Marie Bordet