Italian Taste Summit Lunedì 3 e Martedì 4 febbraio 2025 si è tenuta la nona edizione , presso Borgo Machetto Country Club & Golf a Desenzano del Garda.
Dalla nona edizione dell’Italian Taste Summit: innovazione per il futuro del comparto vinicolo, dalle nuove frontiere dei vini dealcolati all’enoturismo.
La nona edizione dell’Italian Taste Summit (ITS), andata in scena lunedì 3 e martedì 4 febbraio 2025, presso Borgo Machetto Country Club & Golf a Desenzano sul Lago di Garda, si chiude con un bilancio positivo sul futuro del comparto vinicolo.
La due giorni internazionale riservata agli operatori del settore, che ha visto la partecipazione di 55 aziende vinicole da tutta Italia, 65 operatori tra buyer e giornalisti, ha tirato le somme su un comparto che può puntare in alto, a patto che adegui il suo approccio e riveda le sue strategie.
Gli incontri “one-to-one” e le Masterclass
Tante le opportunità di crescita per le aziende vinicole italiane che hanno preso parte a questa edizione dell’ITS, a partire dagli incontri “one-to-one”, dove i produttori hanno incontrato i buyer con delle pianificazioni che hanno tenuto conto degli obiettivi commerciali da raggiungere e dei cambiamenti recenti dei mercati internazionali.
Clou dell’Italian Taste Summit sono state le Masterclass riservate alla stampa italiana e internazionale di lunedì 3 febbraio. Protagoniste alcune selezionate aziende vinicole e consorzi del Belpaese, tra cui
- Cantina della Volta,
- Tenuta Talamonti,
- Tenute Venturini Foschi
- e i produttori del territorio di Cocconato, ricompresi nel Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato.
Durante la serata, si è svolto l’esclusivo Party & Galà. Il menù è stato pensato dagli Chef Maria Creschini e Ilario Corbellini per esaltare i vini di rinomate cantine, tra cui
- Cantina di Casteggio,
- La Versa,
- La Marca,
- San Salvatore 1988
- e Ronco Margherita.
Il Borgo Machetto Country Club & Golf
Nell’atmosfera elegante di Borgo Machetto Country Club & Golf, antico podere del XVI secolo, con un parco di 180mila m2, il pubblico internazionale ha avuto quindi l’opportunità di immergersi nell’autentico stile di vita italiano, celebrando l’enoturismo e l’ospitalità tipici del Made in Italy.
L’enoturismo, oggi più che mai rappresenta per Joanna Miro, fondatrice dell’Italian Taste Summit, è una delle chiavi fondamentali per il futuro del settore vinicolo italiano.
Joanna Miro è economista, marketer e broker, nonché titolare del marchio omonimo e CEO del gruppo Wine Global Aspect (WGA). Ha saputo identificare e anticipare le evoluzioni nelle logiche di marketing e vendita, offrendo una visione strategica unica che ha permesso alle aziende vitivinicole italiane di adattarsi e prosperare nei contesti internazionali.
“Per il futuro prossimo del vino italiano, credo che sia fondamentale differenziare la provenienza dei fatturati. Le grandi aziende produttrici possono avvalersi della nuova legge che permette di produrre i vini dealcolati”, spiega Joanna Miro. “D’altra parte le aziende medio-piccole possono perfezionare le procedure dell’enoturismo, massimizzando la vendita diretta il cui il margine dell’utile si attesta a oltre il 20% in più, rispetto alla vendita con intermediari, quali distribuzioni, agenzie e persino fiere.
La cultura e la storia del Made in Italy nella nostra tradizione vitivinicola
Quest’ultima strategia impone l’organizzazione di un’adeguata accoglienza, facile reperibilità on e offline, capacità di fidelizzazione con modalità semplici e dirette che sappiano trasmettere in modo autentico e coinvolgente la cultura e la storia del Made in Italy, come parte integrante e imprescindibile della nostra tradizione vitivinicola.
Di questo tipo di approccio abbiamo parlato ancora dalla prima edizione di Italian Taste Summit, di “rural chic” e dell’identitarietà.
All’epoca questo poteva essere un booster per la crescita, mentre oggi è diventata l’essenza per difendere e far crescere i fatturati in un’epoca di attacco multiplo al Vino. Il vino è cultura e patrimonio della nostra storia ultramillenaria senza pari”.
L’export agroalimentare italiano, d’altra parte, nonostante i venti di crisi globale, continua a crescere, seppur lentamente, con un comparto vino che si conferma protagonista assoluto del Made in Italy.
La competitività del mercato vinicolo italiano
A metà del 2024 (dati Ismea), le vendite all’estero di vino e alimenti italiani hanno raggiunto i 34 miliardi di euro, con l’obiettivo di superare i 70 miliardi entro la fine dell’anno.
Questo risultato, che si distingue nettamente rispetto al calo generale delle vendite nazionali (-1,1%), sottolinea la forza e la competitività del mercato vinicolo italiano, che continua a dominare sui mercati globali.
“Queste due strategie principali, dealcolati ed enoturismo, possono permettere di raggiungere anche le nuove generazioni e i fatturati prestabiliti da ogni azienda vinicola”, prosegue Miro. “La vera difficoltà odierna non proviene tanto da altre nazioni produttrici di vino, quanto dal fenomeno della mixology e dalla apparente o direttamente demagogica attenzione verso stili di vita salutari e bevande a bassa gradazione alcolica.
Definisco demagogico il salutismo perché il consumo annuo pro-capite dell’alcol solo in Italia è cresciuto da 7lt a 12lt pro-capite negli ultimi 4-5 anni. Dunque, come ripeto da anni, l’identitarietà territoriale facente parte del nostro patrimonio culturale è la chiave di volta per ogni mutazione o cambiamento sui mercati: le mode passano, i fatti ultramillenari restano. L’importante è saper promuoversi meglio”.
L’enoturismo in Italia
A confermare questa tendenza anche l’analisi di Allianz Trade sull’andamento globale del turismo, con un focus dedicato al nostro Paese: l’Italia, con 57,2 milioni di visitatori internazionali, è stato, nel 2023, il 4° Paese più visitato al mondo, dopo Francia, Spagna e Stati Uniti.
A sottolineare la crescita del valore dell’enoturismo in Italia ci sono anche i dati della ricerca di Nomisma Wine Monitor, promossa dall’Osservatorio nazionale del Turismo del Vino 2024. Oggi l’enoturismo del bel paese vale 2,9 miliardi di euro, contro i 2,5 del 2023 (+16%), con una spesa media del turista del vino che arriva fino a 400 euro.
JOANNA MIRO, LA ELON MUSK DEL VINO.
Joanna Miro, grazie alle sue costanti innovazioni è considerata la Elon Musk del vino e non a caso è figlia della sindrome di Asperger, esattamente come Musk, Steve Jobs, Einstein, Van Gogh, Darwin, Edison, Anthony Hopkins o Susanna Tamaro e molti altri.
“Mi ricordo come nel periodo del Covid siamo riusciti a organizzare due edizioni dell’Italian Taste Summit dal vivo. Tutti i colleghi del nostro ambiente hanno esultato al miracolo…
Io ripetevo che sono solo le statistiche, la capacità di leggerle e applicare le strategie basate su esse
(per approfondire quella edizione https://www.cucinaevini.it/il-vino-italiano-labito-giusto-per-vestire-la-tradizione/).
Prosegue Miro:
“Oggi so di avere la stessa sindrome di Elon Musk, ovvero anche io sono una Asperger. Ho avuto questa diagnosi quasi un anno fa e mi ha sconvolta, ma mi ha permesso di comprendere e ottimizzare molte cose.
La mia iper-percezione e iper-elaborazione “fisiologica” innata mi permette di cogliere dettagli e dinamiche più piccole, le interconnessioni invisibili ai più… E di elaborarli in chiave nuova, innovativa e fuori dagli schemi tradizionali, prediligendo un approccio strategico e analitico.
Mi deprimono quelle aziende che si rivolgono a me senza un minimo di visione aziendale, assenti dal desiderio di strutturare una strategia per i fatturati. Girando il mondo come trottole non si fa uscire automaticamente il vino dalla cantina.
Credo che il valore aggiunto del mio lavoro risieda proprio in questa visione operativa. Anche in questo momento storico sto elaborando una virata che accantona temporaneamente alcuni progetti già nati e si adegua alle nuove dinamiche di mercato”.
Italian Taste Summit 2025 – MASTERCLASS
Consorzio Barbera d’Asti e vini del Monferrato: produttori del territorio di Cocconato. La dispensa enogastronomica dei Savoia oggi.
- Piemonte DOC – Chardonnay 2023 – Cantine Nicola – Piemonte DOC Bonarda 2023 – Marové
In abbinamento: salame cotto del salumificio Ferrero, Robiola maciottina e toma Rosengana dell’azienda Maciot. Grignolino Piemonte “Vigin” – 2022 – Azienda Agricola Biodinamica Maciot – Barbera d’Asti Superiore DOC 2022 – Cocconito – Piemonte DOC Albarossa Del Marusè 2021– Poggio Ridente
In abbinamento antipasto piemontese e Roccaverano DOP semistagionato dell’Azienda Agricola Stutz. – La Vagabonda Vermouth – Poggio Ridente – Nebbiolo Chinato – Azienda Agricola Biodinamica Maciot In abbinamento la torta di nocciole tostate dell’Azienda Agricola Rocca.
Tenute Venturini Foschi: per omaggiare il passato, sorseggiare il presente e scrivere il futuro.
- Sophia Metodo Classico 2019
- Velo Rosato Emilia IGT 2023
- Emy Sauvignon Emilia IGT 2022
- Gemma Malvasia Emilia IGT 2021
- Gemma Gentila Malvasia Emilia IGT 2022
Tenuta Talamonti: l’eleganza storica dei Cru abruzzesi di Loreto Aprutino
- Talamonti “Trabocchetto” Pecorino d’Abruzzo DOC 2024
- Talamonti “Trabocchetto” Pecorino d’Abruzzo DOC Superiore 2022
- Talamonti “Aternum” Trebbiano d’Abruzzo DOC Riserva 2019
- Talamonti “Aternum” Trebbiano d’Abruzzo DOC 2018
- Talamonti “Aternum” Trebbiano d’Abruzzo DOC 2017
Cantina della Volta: Lambrusco di Sorbara, Cinque Sfumature di Eleganza Effervescente
- “Rimosso” Lambrusco di Sorbara DOC 2023
- “La Volta” 2023 Vino Rosso frizzante secco
- CDV BRUTROSSO Lambrusco di Sorbara D.O.C. Spumante Metodo Classico 2018
- Lambrusco di Sorbara Spumante Rosé D.O.C. Brut Metodo Classico 2018
- Christian Bellei Spumante di Qualità Bianco Metodo Classico – 2016
INFO E RIFERIMENTI
IL FORMAT ITALIAN TASTE SUMMIT – Ispirato dalle esigenze del mercato e forte dell’esperienza consolidata negli anni, Italian Taste Summit connette una selezione di aziende vitivinicole italiane con decine di buyers e operatori del settore provenienti da tutto il mondo, realmente interessati all’import delle produzioni italiane.
Italian Taste Summit ha generato negli anni circa 4 mln di fatturato, oltre 220 trattative in sede e oltre 600 trattative di export dopo ciascuna edizione, posizionandosi tra i più importanti eventi di internazionalizzazione in Italia per importanza nel settore Wine&Beverage e unico format improntato all’export con ingresso riservato ai soli operatori del settore.
La distintiva formula dei one-to-one meeting – declinata secondo l’innovativo approccio “human to human” – finalizzata a consolidare i rapporti e creare partnership durature tra stakeholder ha reso Italian Taste Summit il punto di riferimento per l’internazionalizzazione tailored made del vino italiano.
JOANNA MIRO IDEATRICE E ANIMA DI ITALIAN TASTE SUMMIT
Italian Taste Summit è il punto di riferimento per l’internazionalizzazione tailored made del vino italiano ed è nato nel 2018 da un’idea di Joanna Miro. Economista, marketer, broker e titolare dell’omonimo brand e AD del gruppo Wine Global Aspect, da oltre 15 anni Joanna è dedita al mondo del vino e all’approfondimento costante della conoscenza specifica del mondo enogastronomico italiano.
La passione e la curiosità dedicata alla scoperta di piccole realtà vitivinicole, di vitigni rari e autoctoni e di tecnologie di produzione rare ed antiche hanno fatto di Joanna l’Ambassador dei vini Made in Italy nel mondo, distinguendosi per la profonda conoscenza dei processi gestionali delle realtà vitivinicole e la competenza nel posizionamento del brand nei mercati esteri e collaborando con i brand italiani più importanti e prestigiosi.
La sua percezione alternativa e un’acutezza straordinaria nel cogliere dettagli che spesso sfuggono alla maggior parte delle persone. Ciò è tipico della sindrome di Asperger, condizione che Joanna Miro gestisce con intelligenza e capacità. Ciò le permette di sviluppare soluzioni alternative e fuori dagli schemi tradizionali, prediligendo il lavoro dietro le quinte.
Sono molti i personaggi illustri, che hanno avuto e hanno la sindrome di Asperger, tra cui Elon Musk, Steve Jobs, Einstein, Van Gogh, Darwin, Edison, Anthony Hopkins o Susanna Tamaro e molti altri. La sua capacità di pensare in modo diverso le permette di apportare un valore aggiunto unico, che rende l’Italian Taste Summit un evento di successo riconosciuto a livello internazionale.
Italian Taste Summit
Via G. Marconi, 53 Residence Sorgente Milano 3 – Basiglio (MI)
italian.taste.summit@joannamiro.com
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