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Risotto Milano

DALLA BIBLIOTECA TRIVULZIANA AL RISOTTO “TINTO” DI GIALLO

Esistono numerose leggende intorno alle origini del famoso “risotto giallo”, ma una delle più accreditate si trova in un manoscritto della Biblioteca Trivulziana che, nata nella seconda metà del ‘400 come raccolta privata di un’antica e nobile famiglia milanese – i Trivulzio – fu continuamente arricchita di nuovi manoscritti e libri fino agli inizi del ‘900. Era ubicata nell’omonimo palazzo Trivulzio di Milano (piazza Sant’Alessandro 6), finché nel 1935 il principe Luigi Alberico Trivulzio vendette la raccolta al Comune di Milano che fu trasferita nell’Archivio Storico Civico al Castello Sforzesco.Narra la leggenda che verso la fine del ‘500 un giovane apprendista vetraio seguì a Milano il suo maestro Valerio di Fiandra, che aveva l’incarico di dipingere alcune vetrate del Duomo. L’allievo era abilissimo, il migliore nel dosare i colori: otteneva infatti risultati eccezionali aggiungendo all’impasto un po’ della spezia dorata e per questo era stato soprannominato “Zafferano”. Il maestro talvolta lo prendeva in giro dicendogli «prima o poi finirai per mettere lo zafferano anche in quello che mangi!», finché non accadde sul serio. Il giorno delle nozze della figlia di Valerio il giovane apprendista, spinto dal cuoco, mise infatti la polverina gialla nel risotto. All’arrivo a tavola dello strano riso “color zafferano” tutti gli ospiti rimasero sbigottiti ma, affamati, superati i primi indugi si fecero coraggio ed iniziarono ad assaggiare quella “montagna gialla”. In un batter d’occhio non ne rimase neppure un chicco: così nacque il risotto alla milanese!

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