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A Morimondo una domenica fragrante di sapori
16 Settembre 2012

la Festa del Forno Antico e del Pane vetrina delle tipicità enogastronomiche lomelline, pavesi e dell’Oltrepò con il Farmers’ Market della Certosa di Pavia

Certosa di Pavia, Settembre 2012. Laboratori del gusto, dimostrazioni, musica e spettacolo ma anche le eccellenze food&wine del Pavese: questo il programma che la pro loco di Morimondo propone a enogastronauti, fooders e golosi grandi e piccini per domenica 16 Settembre 2012.

Una domenica a tutto gusto che nasce da una tradizione che si perde nel tempo: quella che avevano le donne di portare il pane nel forno del paese. “Quando gli uomini condividono il pane condividono la loro amicizia”: così un intellettuale e religioso francese del ventesimo secolo ben sintetizza come questa consuetudine si trasformasse in occasione di incontro e di aggregazione, momento di socializzazione e scambio. In occasione della Festa del Forno Antico il

Prodotti tipici in provincia di Pavia

pubblico potrà assaggiare le fragranze italiane: saranno inoltre presenti alcune citta slow italiane. Tra gli ospiti, inoltre, non mancherà il Mercatino della Certosa di Pavia in veste di vetrina delle eccellenze food&wine del triangolo d’oro del gusto rappresentato da Lomellina, Oltrepò e Pavese. Zona altamente vocata all’enogastronomia con i suoi vini DOC, i salumi e i formaggi. Salame d’oca, salame di Varzi, i pluripremiati vini DOC dell’Oltrepò Pavese, riso biologico del Pavese, salse, marmellate, miele e dolci tipici quali le offelle di Parona. E, ovviamente, i formaggi, veri protagonisti di questa giornata. Dal produttore al consumatore per una realtà che si caratterizza per fiducia e famigliarità come il negozio sotto casa di una volta. In via XXV Aprile la Pro Loco di Morimondo allestirà una zona ristorazione dove si potrà pranzare: nel menù piatti tipici e specialità della cucina lombarda. Un’occasione per coniugare al piacere del buon cibo quello della meraviglia di trovarsi in un luogo bellissimo e carico di storia e spiritualità come l’abbazia di Morimondo, gioiello dell’architettura romanica lombarda.

Domenica 16 Settembre 2012

Dalle 10 alle 18

Morimondo (Mi), via XXV Aprile

Ingresso gratuito

Per informazioni 347 7264448; www.agenziareclam.it; www.prolocomorimondo.eu

morimondo

L’Abbazia di Morimondo fu fondata nel 1136 dai cistercensi provenienti dal monastero francese di Morimond, i quali, trapiantati in Lombardia, conservarono il nome della loro abbazia madre (da “mora”, parola della bassa latinità = palude). La basilica, sorta in periodo successivo alla costruzione del monastero (dal 1182), è oggi il monumento di maggior importanza di Morimondo. Rispecchia il disegno delle chiese cistercensi voluto da S. Bernardo: grandiose e solenni in contrasto con l’austerità e la povertà della vita dei monaci, cui è attribuito il merito di aver intrapreso l’opera di bonifica e valorizzazione agricola del territorio. L’esterno in mattoni è in stile gotico francese con elementi romanico-lombardi. La facciata presenta un taglio a capanna; il portale è preceduto da un pronao (porticato posto davanti alla chiesa) aggiunto nel 1736. Un rosone centrale, bifore, aperture cieche e altre a cielo aperto definiscono la parte superiore, coronata da una fila di archetti che continuano sui fianchi. L’interno di forma basilicale, a 3 navate su pilastri con volte a crociera, con transetto e abside rettangolare. Opere: entrando a destra si nota una magnifica acquasantiera trecentesca con rosoni e teste fantastiche. Degno di nota il coro, commissionato dai monaci di Settimo Fiorentino, stabilitisi a Morimondo nel 1490, all’intagliatore abbiatense Francesco Giramo, che lo concluse nel 1522. Si compone di 70 stalli divisi in 2 ordini; negli scranni sono raffigurati motivi simbolici. Sul fianco destro della chiesa si apre il chiostro, dove affacciano le varie parti del monastero, più volte riprese e rimaneggiate nel tempo. Il lato est è il piu’ antico, con la sala capitolare, il sovrastante dormitorio, il “parloir” e la “sala di lavoro” dei monaci. Sul lato sud si affacciano il “calefactorium” (unico locale riscaldato) e il refettorio. L’ala dei conversi, lato ovest, è quella che ha subito maggiori trasformazioni.

Ufficio Stampa

Simonetta Tocchetti

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