Il brand di Mattia Mor sostiene la realizzazione di un nuovo reparto di maternità con la collezione limited edition Panda Box.
Il marchio Blomor, lanciato sul mercato nel 2004 dal giovane imprenditore Mattia Mor, da alcuni anni in prima linea a sostegno di progetti benefici, rinnova quest’anno l’impegno sociale a fianco dell’Associazione onlus ‘Sorriso per il Sudan’.
La Onlus, fondata nel 1999 con finalità assistenziali, sociali e culturali in favore delle popolazioni in difficoltà dei Monti Nuba e della Diocesi di El Obeid in Sudan, è impegnata nella realizzazione di alcuni importanti progetti di assistenza immediata, di fondamentale importanza in territori così pesantemente devastati da anni di guerra.
L’Associazione si occupa, inoltre, dell’educazione, della formazione e della scolarizzazione infantile con il duplice obiettivo di sensibilizzazione e insieme di beneficenza.
La sinergia fra il brand street-wear amato dai giovani, ormai celebre per le sue felpe-scultura, e l’Associazione Sorriso per il Sudan Onlus nasce con l’obiettivo di raccogliere fondi a sostegno degli importanti progetti che l’Associazione sta promuovendo, fra cui la costruzione di un nuovo reparto maternità e pediatria per il Centro Clinico Chirurgico a Gidel, che accoglie in media 200 persone ogni giorno per casi di malaria.
Proprio per sostenere e finanziare il progetto di ampliamento dell’ospedale con la costruzione di una nuova ala, il brand di Mattia Mor ha deciso di destinare una percentuale della vendita della collezione Panda Box, la limited edition composta da quattro pezzi, due t-shirt e due felpe, lanciata per il Natale 2010.
Il Panda, uno degli animali simbolo per eccellenza del pianeta, a rischio estinzione a causa dell’impoverimento dell’habitat naturale, diventa così il simbolo grazie al quale Blomor richiama l’attenzione sull’emergenza di una delle zone più povere e allo stesso dimenticate del pianeta.
Le t-shirt hanno un prezzo al pubblico di 45 €, le felpe di 89 €. Per sostenere il progetto: www.sorrisoperilsudan.it .
21 gennaio 2011
Leonora Cassata