Onorevole Paola Binetti
Onorevole Paola Binetti

norciaIl decreto terremoto non può attendere, anzi va aggiornato e adeguato alle nuove circostanze, senza tentennamenti, senza false economie, senza inutili ruberie. Impossibile non riempirsi di tristezza oggi, facendo un lungo e tortuoso giro per l’Umbria, soprattutto nell’area della ValNerina. Contrastava con la bellezza della giornata, l’immagine delle chiese e delle case ridotte in macerie. Si prova una sensazione di sgomento e di impotenza, che fa dubitare che si possano ricostruire in un prossimo futuro gli splendidi edifici, ricchi di arte ma soprattutto cari alla pietà popolare, dei devoti di San Benedetto e di Santa Rita. Parlando con la gente del posto, qualcuno attribuiva alla loro intercessione, oltre che all’esperienza drammatica dei giorni precedenti, il fatto che non ci siano state vittime. Sembrava un miracolo che la popolazione della zona avesse colto subito i segnali di allarme legati alle nuove scosse e si fosse messa al riparo senza indugi, reagendo istintivamente alla paura con coraggio”. Lo afferma l’onorevole Paola Binetti di Area popolare.
Ma ciò non impedisce di rattristarsi, pensando alla qualità di vita che attenderà nei prossimi mesi le decine di migliaia di sfollati, dai più piccoli ai più anziani, che ora per ora si aggiungono, alla schiera di quanti chiedono aiuto. Eppure questa gente chiede di poter restare accanto alle proprie case, per vegliare sulla loro ricostruzione. Temono lo sciacallaggio veloce di alcuni e l’indifferenza delle istituzioni, che operano al rallentatore. Accettano il terremoto come fatto incontrollabile, ma non si rassegnano alle lentezze burocratiche e non sopportano la sola idea che ci si possa infiltrare la corruzione dei soliti furbi. Davanti allo tsunami geologico allargano le braccia, davanti ad un possibile ripetersi dello tsunami morale alzano i pugni. Ed è questa la vera battaglia con cui la classe politica dovrà misurarsi: si possono ricostruire questi paesi se si ricostruisce con onestà e competenza, dicendo un no deciso anche alla più piccola manifestazione di conflitto di interessi e di corruzione. Forse questo è il nuovo segno e la nuova opportunità di far ripartire l’Italia, ancora una volta sulle orme di San Benedetto, patrono d’Europa”, conclude Binetti.

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