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Scuola e P.A.: Rinnovo del contratto, 40 euro lordi subito

C’è interesse per gli aumenti dei dipendenti del pubblico impiego. Nella legge di bilancio sono stati stanziati 1,7 miliardi di euro per il rinnovo dei contratti di tutti gli impiegati pubblici, inclusi gli 850mila dipendenti di ruolo della scuola al lordo dell’indennità di vacanza contrattuale. Alla resa dei conti, commenta Orizzonte Scuola, “si tratta di una cifra alquanto bassa: 40 euro lordi” a dipendente pubblico. Sulla questione è intervenuto il Ministro per la Pubblica Amministrazione, Giulia Bongiorno, nel corso di un’intervista al Messaggero, affermando che ulteriori risorse potranno arrivare soltanto con la prossima finanziaria: “È chiaro che ulteriori risorse potranno eventualmente arrivare solo con la prossima legge di bilancio. Io dico che possiamo iniziare a incontrare i sindacati – con i quali finora credo di avere un rapporto buono – a condizione però che venga riconosciuto l’investimento fatto nella pubblica amministrazione”.Anief, in verità, se ritiene questo investimento (1,2%) quasi allineato alla stima previsionale dell’aumento del costo della vita (1,4%) per il solo 2019, e pur confidando che nella prossima legge di bilancio ci possano essere ulteriori risorse per garantire la stessa copertura per gli anni successivi, tuttavia, rimarca come al tavolo per il rinnovo dei contratti bisognerà sottoscrivere il comune intento di recuperare il gap perso rispetto all’aumento dell’IPCA registrato nell’ultimo decennio. Già con la legge 205/2017 il Governo disse che avrebbe trovato nella successiva legge di bilancio ulteriori risorse, ma quelle trovate oggi servono soltanto a normalizzare una situazione che era fuori dalla nostra Costituzione. Per non parlare dell’Europa, dove si investe un punto percentuale di PIL in più nel settore Istruzione e dove mediamente gli stipendi degli insegnanti a parità di ore sono quasi di un terzo superiori. A registrare la pochezza dei compensi dei nostri docenti, di recente, è stata addirittura l’Aran che, nell’esaminare le retribuzioni medie pro-capite fisse, accessorie e complessive per comparto tra il 2001 e il 2016, ha evidenziato come queste si siano ridotte proprio rispetto al costo della vita.L’aumento complessivo di 5 punti di stipendio col vecchio contratto rimane, infatti, ben lontano dai 14 punti di aumento dell’inflazione registrata tra il 2008 e il 2018: ecco perché il sindacato consiglia di ricorrere in tribunale per il conferimento dell’indennità di vacanza contrattuale nel periodo 2015-18, in modo da far recuperare a docenti e Ata almeno il 50% del tasso IPCA non aggiornato dal settembre 2015.

 

 

 

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