Non sono il primo a scrivere o a raccontare di una delle case di Lucio Dalla a Bologna, ma dopo averla visitata, non posso fare a meno che descrivere le mie emozioni.
Non è stata la prima casa in cui ha abitato Lucio, ha acquistato questo appartamento in una fase successiva, uno dei motivi è perché difronte la casa è situata la chiesa dove è stato battezzato, Piazza dei Celestini.
La Casa-Museo si trova nella centralissima Via D’Azeglio, percorrendo la strada, si vedono alcune frasi delle sue canzoni, posizionate come luci di Natale.
Entrando nella casa, si ha subito l’impressione che colui che ha abitato, amava l’arte a 360 gradi, il mondo bizantino insieme al contemporaneo, Lucio è stato proprietario di una galleria d’arte contemporanea, selezionava personalmente gli artisti, molte opere di giovani erano all’interno di casa sua.
Oggetti, premi, fotografie e poi ancora tante opere d’arte, Mimmo Paladino, Kostabi, Manera, solo per citarne alcuni. Tra le tante fotografie, mi ha colpito quelle insieme al padre (una somiglianza incredibile) e la fotografia della madre, della quale si narra che disse: «meglio avere in famiglia un figlio artista che un bidello».
La visita alla casa – museo è stata arricchita dalla presentazione di una guida che sembrava aver vissuto intensamente con Lucio, di lui conosceva tutto ed a trasmesso un senso di unione molto forte.
Lucio Dalla era anticonformista, chissà come avrebbe reagito a questa pandemia, era folle ma amato e rispettato da tutti, visitando la casa e vedendo i suoi oggetti, la sua genialità si poteva ammirare non solo nelle opere d’arte che aveva selezionato, ma anche nei tanti oggetti da lui collezionati.
Gianluca Morabito