VALLE D’AOSTA. LA STORIA DELLE FUNIVIE DEL MONTE BIANCO
COURMAYEUR – HANGAR 2173
La storia delle funivie del Monte Bianco
Courmayeur in Valle d’Aosta ha aperto le porte lo scorso 26 gennaio la mostra di Skyway Monte Bianco che celebra oltre settantanni di un sogno visionario. Skyway Monte Bianco non è solo una funivia, è una meraviglia tecnologica di ingegneristica italiana che offre un’esperienza di viaggio indimenticabile, in grado di coinvolgere tutti i sensi. L’esploratore che entra nell’Hangar si prepara a compiere un suggestivo viaggio nella memoria a ritroso nel tempo: una timeline che accompagnerà il pubblico narrando gli avvenimenti a partire dall’inaugurazione di Skyway Monte Bianco nel 2015 fino ad arrivare al 1941, anno di inizio del cantiere per tendere la prima fune sul Monte Bianco.
Il piano terra è dedicato alla funivia contemporanea, ad accogliere gli ospiti c’è un’avvincente video che racconta il cantiere tra le nuvole, la creatività e l’operato eccezionale di coloro che sono riusciti a realizzare la meraviglia tecnologica che oggi è Skyway Monte Bianco. La visita prosegue in un’area dedicata a tre personaggi strarordinari: l’attrice Matilda Gioli, l’alpinista Hervé Barmasse, e l’astronauta Samantha Cristoforetti che simboleggiano con la propria testimonianza l’uomo, la funivia e la montagna. Qui il visitatore diventa parte integrante della storia di Skyway grazie ad un’installazione interattiva che fa incontrare la funivia di oggi con quella di ieri.
Al piano inferiore si spalanca un’emozionante finestra sul passato e sulla primissima funivia inaugurata nel 1947, che ha continuato incessantemente a compiere i suoi percorsi sul Monte Bianco fino al 2015. L’opera artistica di Letizia Cariello, Una scala appesa al cielo è realizzata con pioli della fune traente della funivia: una scala di acciaio lucidato a specchio che, in luogo dei pioli, ha la fune che un tempo conduceva le cabinovie della funivia e che così rinnova il proprio ideale compito di condurre in alto i piedi di ideali osservatori. Verso l’uscita dell’Hangar, un’ultima sorpresa attende il visitatore: un foulard di seta che, come un quadro, rappresenta idealmente l’evoluzione delle magiche cabine appese a un filo, grazie alla creatività dell’artista valdostano Chicco Margaroli.
HANGAR 2173
La storia delle funivie del Monte Bianco
Ha aperto le porte lo scorso 26 gennaio la mostra di Skyway Monte Bianco che celebra oltre settantanni di un sogno visionario
Skyway Monte Bianco non è solo una funivia, è una meraviglia tecnologica di ingegneristica italiana che offre un’esperienza di viaggio indimenticabile, in grado di coinvolgere tutti i sensi.
L’esploratore che entra nell’Hangar si prepara a compiere un suggestivoviaggio nella memoria a ritroso nel tempo: una timeline che accompagnerà il pubblico narrando gli avvenimenti a partire dall’inaugurazione di Skyway Monte Bianco nel2015 fino ad arrivare al 1941, anno di inizio del cantiere per tendere la prima fune sul Monte Bianco.
Il piano terra è dedicato alla funivia contemporanea, ad accogliere gli ospiti c’è un’avvincente video che racconta il cantiere tra le nuvole, la creatività e l’operato eccezionale di coloro che sono riusciti a realizzare la meraviglia tecnologica che oggi è Skyway Monte Bianco.
La visita prosegue in un’area dedicata a tre personaggi strarordinari: l’attrice Matilda Gioli, l’alpinista Hervé Barmasse, e l’astronautaSamantha Cristoforetti che simboleggiano con la propria testimonianza l’uomo, la funivia e la montagna. Qui il visitatore diventa parte integrante della storia di Skyway grazie ad un’installazione interattiva che fa incontrare la funivia di oggi con quella di ieri.
Al piano inferiore si spalanca un’emozionante finestra sul passato e sulla primissima funivia inaugurata nel 1947, che ha continuato incessantemente a compiere i suoi percorsi sul Monte Bianco fino al 2015.
L’opera artistica di Letizia Cariello, Una scala appesa al cielo è realizzata con pioli della fune traente della funivia: una scala di acciaio lucidato a specchio che, in luogo dei pioli, ha la fune che un tempo conduceva le cabinovie della funivia e che così rinnova il proprio ideale compito di condurre in alto i piedi di ideali osservatori.
Verso l’uscita dell’Hangar, un’ultima sorpresa attende il visitatore: un foulard di seta che, come un quadro, rappresenta idealmente l’evoluzione delle magiche cabine appese a un filo, grazie alla creatività dell’artista valdostano Chicco Margaroli.