PER TE, OGGI, IL PIEMONTE È LA VAL MAIRA
Magra come le celebri acciughe, come i Ciciu col cappello in testa, tutto ti puoi aspettare dalla valle più segreta d’Occitania. Sì sì, nel cuore della Provincia Granda c’è una delle più incredibili macchine da sorpresa di tutta l’Italia. Ci arrivi lambendo le terre del vino, sulle pendici della Costa Rigamonti, ti vengono incontro mille sorgenti montane, orridi e gole che fiancheggiano innumerevoli cappelle votive come finestre aperte nella roccia. E scopri il Piemonte che non finisce mai di sorprendere, e siccome i piemontesi sono fatti in quel modo lì, e non dicono niente a nessuno, nessuno conosce. Qui i montanari si inventarono un commercio di sopravvivenza che diventò presto un mestiere, e resta oggi una tradizione d’eccellenza. Era da tempi immemorabili che i contadini montanari andavano al mare di Liguria a portare la canapa per venderla. Cascavano male: senza offesa, è difficile da sempre scucire quattrini ai Liguri, che i quattrini preferiscono riceverli che darli. Finché i valligiani capirono, e accettarono di fare il cambio. E scelsero le acciughe. Portavano ai pescatori la canapa e riportavano a casa le acciughe. E siccome non potevano schiattare di acciughe, impararono a conservarle, a trattarle, a renderle saporite, a farne commercio. Oggi partono da Dronero, gli Acciugai della Val Maira, coi loro pregiatissimi barili, e riempiono i mercati oltre il Piemonte, oltre la Lombardia. In gara con gli altri Occitani: i Catalani. Gara di sapori e d’astuzia. Ma tu, mica ti fermi a Dronero. Prendi bici e zaino, ti inoltri e ti si aprono paesaggi segreti che ti rinfrescano di zampilli e cascate. Da Prazzo ad Acceglio, sul vallone di Elva, t’imbatti nei resti preziosi dell’Abbazia Longobarda di Ariperto II e poco distante sarai stordito dal “teatro” dei Ciciu. I Ciciu, colonne-personaggi, magre come le acciughe, però col cappello in testa. Torsoli giganteschi di pietra scarnificati dal vento, protagonisti di storie, di leggende di “cattivi” pietrificati dal castigo divino. Férmati: se scollini sei in Francia. Prima di tornare a fondovalle, sta’ un po’ in compagnia delle mucche scampanellanti. Loro non hanno fretta.