Il legame tra una celiachia non diagnosticata e esiti avversi in gravidanza è un tema di crescente interesse nella comunità scientifica. La celiachia, una condizione autoimmune scatenata dall’ingestione di glutine in individui geneticamente predisposti, se non diagnosticata e gestita correttamente, può portare a complicazioni durante la gravidanza, come aborti spontanei, parto prematuro, ritardo di crescita intrauterina e basso peso alla nascita. Tuttavia, nonostante la consapevolezza di questi rischi, rimane una “zona d’ombra” riguardo alla gestione ottimale della dieta senza glutine durante il concepimento, la gravidanza e l’allattamento.
Celiachia e gravidanza, una sfida ancora aperta: il progetto
Un panel internazionale guidato dalla Fondazione IRCCS Ca’ Granda-Milano, in collaborazione con la Clinica Mangiagalli, sta lavorando per colmare questa lacuna. L’obiettivo è sviluppare un percorso che garantisca un corretto apporto nutrizionale per le donne che seguono una dieta senza glutine durante queste fasi delicate della vita. Il progetto è supportato dalla Fondazione Anton Schär, che si impegna a migliorare la qualità di vita delle persone con esigenze nutrizionali specifiche.
L’Importanza della Nutrizione in Gravidanza
L’alimentazione gioca un ruolo cruciale nel percorso verso la gravidanza, influenzando sia il benessere della madre che lo sviluppo del feto. Micronutrienti come ferro, calcio, acido folico, omega-3 (DHA) e vitamine del gruppo B sono essenziali per prevenire carenze nutrizionali, specialmente in donne che seguono una dieta senza glutine. Una dieta aglutinata non equilibrata o una scarsa aderenza possono essere associate a problematiche gestazionali, come il basso peso alla nascita o complicazioni placentari.
Le lacune nelle linee guida attuali
Le attuali linee guida si concentrano principalmente sullo screening della celiachia, ma non forniscono indicazioni specifiche su:
- Il fabbisogno energetico appropriato.
- L’aumento di peso raccomandato durante la gravidanza.
- La distribuzione ottimale di micro e macronutrienti.
- L’apporto di vitamine e minerali, sia dalla dieta che da integratori.
- Il momento ideale per iniziare l’integrazione.
- Le porzioni consigliate di alimenti senza glutine per le donne celiache in gravidanza.
La necessità di personalizzazione
Come sottolineato dal Dottor Luca Elli, responsabile del Centro per la prevenzione e la diagnosi della celiachia al Policlinico di Milano, seguire una dieta senza glutine non significa semplicemente sostituire gli alimenti tradizionali con quelli gluten-free. È necessario rimodulare lo stile alimentare e di vita per garantire un corretto apporto nutrizionale ed energetico. La dieta deve essere individualizzata in base alle esigenze cliniche e personali, tenendo conto delle fasi di vita a maggior fabbisogno, come la gravidanza.
Ottimizzazione della dieta senza glutine
La Prof.ssa Irene Cetin, Direttore della Clinica Ostetrica del Policlinico di Milano, evidenzia l’importanza di ottimizzare la dieta senza glutine già nelle fasi pre-concezionali. Questo approccio favorisce il corretto sviluppo embrionale e la placentazione, riducendo i livelli di infiammazione che aumentano il rischio di patologie gestazionali. È fondamentale evitare un eccesso di acidi grassi saturi e zuccheri, spesso presenti nei prodotti gluten-free industriali.
Le direttrici del progetto
Il panel internazionale sta lavorando su tre principali direttrici:
- Consulenza pre-concezionale: le donne celiache dovrebbero ricevere un counseling nutrizionale prima del concepimento per ottimizzare la dieta senza glutine e lo stato nutrizionale.
- Monitoraggio e supporto: è essenziale un monitoraggio regolare dello stato nutrizionale durante la gravidanza e l’allattamento.
- Educazione: fornire materiale educativo sull’alimentazione senza glutine e sulla pianificazione dei pasti per supportare scelte alimentari consapevoli.
Il ruolo della Fondazione Anton Schär
La Fondazione Anton Schär sostiene questo progetto come parte del suo impegno per migliorare la vita delle persone con esigenze nutrizionali specifiche. Tra le altre iniziative della fondazione:
- Sovvenzione di un citometro a flusso alla Charité – Università di Berlino per la diagnosi della celiachia refrattaria.
- Creazione di posizioni di ricerca presso l’Università di Scienze Applicate di Münster per studiare la dieta chetogenica.
- Finanziamento di un progetto all’Università di Sheffield per indagare il ruolo infiammatorio delle gliadine in soggetti non celiaci.
Questo progetto rappresenta un passo importante verso una gestione più consapevole e personalizzata della dieta senza glutine durante la gravidanza. Attraverso la collaborazione tra esperti internazionali e il supporto di organizzazioni come la Fondazione Anton Schär, si mira a colmare un vuoto clinico e a migliorare la qualità di vita delle donne celiache in gravidanza, garantendo un corretto apporto nutrizionale e riducendo i rischi di complicazioni gestazionali.
Per ulteriori informazioni, è possibile contattare i rappresentanti della Fondazione Anton Schär o visitare il sito web www.drschaer.com.