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Domani, 17 dicembre 2010, ultimo appuntamento con i “Percorsi Verghiani” targati Etnafest

VERGA E L’UNITÀ D’ITALIA PROTAGONISTI DEL GRANDE SCHERMO

Oggi proiezione de “La Terra trema”, domani “Camicie rosse e nitrato d’argento”

CATANIA – Dalla parola scritta alle immagini sul grande schermo; dalla ricerca di una moderna lingua italiana alla parlata dei pescatori della Trezza; dalle suggestioni di romanzi, racconti, novelle alle emozioni in celluloide. Si concludono così, con due rappresentazioni cinematografiche significative, i “Percorsi verghiani 2010” di Etnafest, il grande contenitore culturale firmato dalla Provincia regionale di Catania, dopo sei sessioni di convegni con studiosi di fama internazionale. Ospitati da lunedì scorso ai Benedettini di Catania, sede della Facoltà di Lettere, gli appuntamenti verghiani si concluderanno domani – 17 dicembre – al Real Collegio Capizzi di Bronte (ore 11) con la proiezione del documentario “Camicie rosse e nitrato d’argento” di Rosario Castelli.

Nella giornata di oggi, dopo una mattina intensa di approfondimenti sulla lingua, la cultura, la visione sociale e risorgimentale post-unitaria degli scrittori veristi ad opera di Gabriella Alfieri, dell’Università di Catania – coadiuvata dalle giovani studiose Daria Motta e Laura Molino – nel pomeriggio Giovanni Verga e l’Unità d’Italia sono stati “letti” attraverso le immagini de “La terra trema” di Luchino Visconti.

I critici sono concordi nell’ammettere che si tratta di un capolavoro che prende spunto da un altro capolavoro: verismo, quello ricercato dal Verga per descrivere la lotta per la sopravvivenza della famiglia Toscano nel romanzo “I Malavoglia”; realismo accentuato, esasperato, quello del regista Visconti, che ingaggiò per l’occasione delle riprese nel porticciolo di Aci Trezza gli abitanti del luogo e attori non professionisti, testimoni autoctoni di quelle onde, di quelle tempeste della vita (e non soltanto del mare) descritte dall’autore catanese. Poco cambia il maestro Visconti dell’opera letteraria: il cognome Toscano diventa Valastro, ma ‘Ntoni rimane lo stesso, nel suo carattere acerbo e ansioso di dare lui una spallata alla vita cinica. Così non sarà nemmeno nel lungometraggio, proiettato agli studenti di Lettere ai Benedettini, altro luogo simbolo del verismo. Uguale l’ambientazione siciliana del porticciolo e poi quella lingua dei pescatori che sono già essi stessi quadri viventi di una cruda realtà, assolata, sudata, arrabbiata, tra il legno corroso delle barche ormeggiate e l’odore delle acciughe che vanno a male.

«L’intento del Verga – ha spiegato Gabriella Alfieri – è quello di rendere concreta l’etnificazione della lingua scritta non solo in senso folkloristico ma come insieme di valori». Dopo i “panni” lavati in Arno da Alessandro Manzoni, è la volta del catanese Giovanni Verga, che ha il merito di avere rappresentato una società forse arcaica, ma certamente presente, proprio negli anni in cui Gabriele d’Annunzio pubblica romanzi coi guanti bianchi e l’odore di rose rosse, come “Il Piacere” o “L’innocente”, contrapponendo il conte colto e raffinato Andrea Sperelli al pescatore ‘Ntoni Malavoglia, il conte assassino Tullio Hermil al rozzo Mastro Don Gesualdo.

«Altro merito degli scrittori veristi – secondo la studiosa Daria Motta – è quello di avere creato il proprio strumento linguistico, soprattutto a fine ‘800. Il passaggio è davvero veloce, con un Verga quasi sperimentatore nelle sue novelle e un De Roberto che già ne “I Vicerè” possiede la padronanza del nuovo italiano moderno, siculo-toscano, etnificato appunto». Nel primo trentennio del ‘900, poi, un altro gigante si affermerà definitivamente: Luigi Pirandello, messo in luce dall’intervento di Laura Molino, che ha indicato nel romanzo “I vecchi e i giovani” la soglia significativa del passaggio al linguaggio moderno. Salvo poi, tutto il comitato organizzativo dei “Percorsi verghiani”, aver lasciato il posto, anche con la rappresentazione conclusiva di oggi, ai titoli di coda cinematografici. Un “The End” tutto siciliano, anch’esso ottimo contributo dato alle celebrazioni per l’unità della nazione.                    

Il programma completo degli eventi è scaricabile dal sito www.etnafest2010.it

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