Bolzano: andar per castelli
Su tutto il territorio altoatesino se ne contano ben 400, tra integri e ruderi, in buona parte visitabili e molti nascosti in angoli meno accessibili. E anche Bolzano è disseminata di castelli e residenze fortificate, ben conservate testimonianze del Medioevo, che non rappresentano un semplice contorno ma la storia più autentica della città. Visitare questi meravigliosi castelli non è solo l’occasione per respirare la cultura e la storia del luogo ma anche quella di potersi concedere passeggiate all’aria aperta circondati dal silenzio e dai profumi della natura.
Da Castel Roncolo (“il maniero illustrato”, perché conserva un meraviglioso ciclo di affreschi medievali a soggetto profano), situato a nord della città e comodamente raggiungibile a piedi percorrendo la verde passeggiata del Lungotalvera o in bicicletta lungo la pista ciclabile, a Castel Mareccio, a ridosso del centro storico e immerso in un vigneto di pregiate uve Lagrein, con incantevole vista sul Catinaccio-Rosengarten; da Castel Flavon, arroccato su un promontorio roccioso da cui si gode un bellissimo panorama sulla piana dell’Adige e sulla città, al MMM Messner Mountain Museum Firmian, castello considerato uno degli emblemi dell’Alto Adige e oggi sede del Museo della montagna di Reinhold Messner. Solo per citarne alcuni.
Senza dimenticare i 20 km del suggestivo “Castelronda” – Il Sentiero dei Castelli, che collega Bolzano, San Genesio e Terlano lungo un percorso panoramico ricco di castelli e rovine che si snoda sulle pendici attorno al capoluogo altoatesino. 6 ore e mezza di cammino (l’intero sentiero è consigliato ad escursionisti allenati, mentre è comunque possibile percorrere solo alcuni tratti a scelta), immersi nel vasto patrimonio culturale di Castel Roncolo, unico castello completamente integro e ufficialmente visitabile, di Castel Rafenstein, di Castel Greifenstein (detto anche Castel del Porco perché secondo una leggenda durante un assedio dal castello venne gettata una scrofa nell’accampamento nemico, gesto che venne interpretato dagli assedianti come un segno di abbondanza e quindi di resa impossibile e che li indusse a mollare la presa), della Rovina Helfenberg, da cui si gode uno splendido panorama sulla valle dell’Adige, e di Castel Neuhaus, un tempo roccaforte militare e dogana.
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