“Dal Palato alla Tiroide” 2024 che promuove la consapevolezza sulla nutrizione legata ai disturbi tiroidei
La nuova campagna awareness realizzata con il contributo non condizionante di IBSA Italy, il patrocinio della Società Italiana di Endocrinologia (SIE) e la collaborazione della foodblogger e fondatrice di GialloZafferano Sonia Peronaci, continua il suo percorso di sensibilizzazione sul rapporto tra alimentazione e disturbi della tiroide, di cui in Italia soffrono circa 6 milioni di persone.
L’obiettivo è fornire consigli pratici e sfatare i numerosi falsi miti che riguardano la salute della tiroide e il suo legame con i cibi
Durante la conferenza stampa “Disturbi tiroidei, la prevenzione parte dalla tavola”, tenutasi a Milano presso Sonia Factory e moderata dalla giornalista Irma D’Aria, è stato presentato il volume “Dal Palato alla Tiroide”, una raccolta di ricette pensate per chi desidera migliorare la propria alimentazione con un focus sul benessere tiroideo, offrendo soluzioni pratiche e gustose.
Il ricettario è il frutto di una collaborazione tra utenti appassionati di cucina, Sonia Peronaci e le due specialiste endocrinologhe Annamaria Colao, Professore Ordinario Endocrinologia e Malattie del Metabolismo Cattedra Unesco di Educazione alla Salute e Sviluppo Sostenibile Università degli Studi di Napoli Federico II
Con Maria Grazia Castagna, Professore Associato in Endocrinologia e Malattie del Metabolismo Dipartimento di Scienze Mediche, Chirurgiche e Neuroscienze Università di Siena e Direttore del U.O.C. di Endocrinologia dell’A.O.U. di Siena.
All’evento, oltre alla sessione informativa sulla tiroide e l’importanza di una corretta alimentazione tenuta da diverse autorevoli esperte in endocrinologia, i giornalisti e gli ospiti hanno potuto assistere a uno speciale show cooking guidato da Sonia Peronaci, che ha preparato una ricetta salutare per la tiroide scelta tra le numerose proposte raccolte nel ricettario.
Tra i partecipanti anche gli influencer Rosy Chin e Nicolò Famiglietti, che hanno contribuito a rilanciare in diretta i messaggi della campagna, coinvolgendo il pubblico attraverso i canali social.
In presenza di disturbi tiroidei e soprattutto di ipotiroidismo, l’alimentazione può diventare oggetto di dubbi e preoccupazioni per i pazienti stessi.
Lo testimonia il crescente numero di ricerche effettuate ogni giorno in rete sul complicato rapporto tra tiroide e alimentazione che mette in luce il bisogno degli utenti di fare chiarezza su questi temi.
Le disfunzioni della tiroide sono molto diffuse soprattutto tra le donne che si stima abbiano il 20% di probabilità di sviluppare disturbi tiroidei nel corso della vita.
Tra queste l’ipotiroidismo è la più frequente: colpisce in Italia quasi 3 milioni di persone con un’incidenza più marcata nelle donne tra i 55 e i 64 anni.
Questa condizione si manifesta spesso con sintomi quali stanchezza eccessiva, aumento d peso, intolleranza al freddo, pelle secca e pallida, rallentamento della frequenza cardiaca, depressione e problemi di memoria.
“La prevenzione e la gestione efficace delle malattie tiroidee dipendono in gran parte da una corretta informazione e dall’adozione di buone pratiche quotidiane – ha dichiarato Maria Grazia Castagna, – Nonostante siano spesso sottovalutate, si stima che le patologie della tiroide colpiscano tra il 5 e il 10% della popolazione italiana, una diagnosi tempestiva è cruciale per migliorare la qualità della vita dei pazienti e per questo è importante effettuare alcuni semplici esami di controllo in presenza di segni e sintomi indicativi di un’alterazione della funzionalità tiroidea, ma anche in persone a rischio o in chi ha una predisposizione familiare”.
La diagnosi precoce è fondamentale nella cura della malattia, così come lo è l’aderenza da parte del paziente alla terapia, una volta individuato il trattamento adeguato.
“La levotiroxina è il trattamento standard per l’ipotiroidismo e consente di ripristinare i livelli ormonali necessari per un corretto funzionamento del metabolismo.
Tuttavia, la personalizzazione della terapia e il monitoraggio costante sono essenziali per garantire un equilibrio ottimale e una maggiore stabilità nel tempo – ha commentato Annamaria Cola, – Grazie alla possibilità di avere diverse formulazioni disponibili, dai farmaci in compresse alle capsule molli fino alle formulazioni liquide, è possibile adattare il trattamento alle caratteristiche specifiche di ciascun paziente, migliorando così l’aderenza alla terapia e i risultati clinici complessivi”.
Nel mantenimento della salute tiroidea, anche l’alimentazione gioca un ruolo cruciale poichè questa ghiandola necessaria di specifici micronutrienti per funzionare al meglio. Nei soggetti con ipotiroidismo una dieta equilibrata deve essere inclusiva di alimenti ricchi di iodio e selenio, due elementi fondamentali per il corretto funzionamento della tiroide.
“Un regime alimentare vano e personalizzato in base all’età e allo stile di vita rappresenta una valida strategia di prevenzione per alcune disfunzioni tiroidee, soprattutto quando arricchito con sale iodato, efficace a evitare le carenze di iodio, e con selenio, fondamentale per il metabolismo degli ormoni tiroidei e quindi per il buon funzionamento complessivo della ghiandola – ha evidenziato la Professoressa Colao
Per incoraggiare la prevenzione e sensibilizzare l’opinione pubblica, è essenziale fare chiarezza su quali alimenti possano realmente influire sulla salute della tiroide, sgombrando il campo da fake news e falsi miti che persistono numerosi intorno a questi temi”.
“Ne è esempio la convinzione che eliminare il glutine dalla dieta possa migliorare la funzione tiroidea, anche in assenza di una diagnosi di celiachia di sensibilità al glutine. In realtà, in condizioni normali eliminare il glutine non comporta alcun benefici per la tiroide e al contrario se non gestite correttamente potrebbe determinare delle carenze nutrizionali – ha continuato la Professoressa Castagna
E’ vero, tuttavia, che alcune forme di tiroiditi autoimmuni, in particolare la tiroide di Hashimoto, si associano più frequentemente ad altre patologie autoimmuni come ad esempio la celiachia.
Si nel caso quindi in cui le due patologie cessino è necessario adottare una dieta priva di glutine, In generale, in caso di problematiche accertate, è sempre importante affidarsi aduno specialista, evitando prticlose pratiche “fa da te”.
La campagna “Dal Palato alla Tiroide” si inserisce all’interno di un progetto più ampio che vede nel sito latiroide.it un vero e proprio hub informativo sulla tiroide con video pillole degli esperti, sezioni dedicate ai professionisti della salute, e un servizio per richiedere il consulto telematico di uno specialista.
La Campagna sfata numerosi falsi miti sull’alimentazione, promuovendo consapevolezza e prevenzione delle malattie tiroidee attraverso informazioni chiare e aggiornate e un approccio molto pratico.
E’ con questo spirito che è stato creato il ricettario “Dal Palato alla Tiroide”, pensato per chi desidera seguire un’alimentazione equilibrata, ricco di consigli e ricette per una dieta sana e bilanciata e adatta a chi soffre di disfunzioni della tiroide.
Il ricettario è stato realizzato grazie al contributo degli utenti, alla collaborazione con specialisti endocrinologi e di Sonia Peronaci che ha dichiarato: “È stato un piacere partecipare a questa iniziativa.
Credo molto nell’importanza di diffondere una corretta informazione su come l’alimentazione possa supportare la salute. Con semplici accorgimenti si possono fare scelte migliori e più consapevoli senza rinunciare al piacere della tavola”.
L’impegno di IBSA Italy va oltre il semplice supporto alla campagna, riflettendo una visione di lungo termine a supporto della comunità dei pazienti e in più in generale della popolazione. “IBSA è impegnata nella ricerca di soluzioni terapeutiche e all’avanguardia e supporta iniziative vicine ai bisogni dei pazienti.
Investite nella consapevolezza e nella prevenzione delle malattie tiroidee fa parte del nostro approccio alla salute a 360 gradi.
Con la campagna “Dal Palato alla Tiroide” vogliamo non solo fare educazione su questi temi, ma anche offrire risorse concrete e accessibili che migliorino la vita quotidiana dei pazienti” ha concluso Greta Pizzamiglio Sr Product Manager IBSA Italy.
Aboiut IBSA Italy
IBS Itay, fondata nel 1992 è parte di IBSA (Institut Biochimique SA) e ha il suo Headquarter a Lodi, dove è nato anche il primo stabilimento.
Negli anni IBSA Italy è cresciuta rapidamente aggiungendo la sede di Roma e lo stabilimento di Cassina de’ Pecchi (MI) e diventando una realtà economica e scientifica di primo piano nel settore farmaceutico italiano.
Attualmente IBSA impiega in Italia 600 collaboratori e ha all’attivo 90 famiglie di brevetti su tecnologie farmaceutiche all’avanguardia.
Tecnologia e know-how, unitamente agli investimenti in ricerca e sviluppo, hanno permesso all’Azienda di costruire nel tempo un ampio portafoglio prodotti in 10 aeree terapeutiche.
Famaci, dispositivi medici e integratori alimentari, sono sviluppai e prodotti in Itala dalle nostre Persone e venduti in più di 90 paesi in tutto il mondo. I pilastri su cui IBSA fonda la sua filosofia sono: Persona, Innovazione. Qualità e Sostenibilità.
(Photo credits: fonte IBSA)