Ginkgo biloba r
Ginkgo Biloba R

GINKGO BILOBA

L’ALBERO DELLA VITA

Tratto da:

Milano 24orenews               

Cover MI24 Ottobre 2019 2  

Le sue origini risalgono a ben 250 milioni di anni fa: parliamo del ginkgo biloba, un albero originario dell’Estremo Oriente che si caratterizza per l’incredibile longevità tanto che intorno ad esso è nata un’aurea di sacralità che lo ha reso noto anche come “albero della vita”. Questa denominazione non è poi così sbagliata se si considera che intorno ad alcuni templi in Cina, Giappone e Corea vivono esemplari di ginkgo che risalgono anche a 2000 anni fa. Si tratta di una pianta usata moltissimo per scopi ornamentali, ma anche per il suo valore sacro e per motivi strettamente legati alle sue proprietà medicinali e terapeutiche. Il termine “ginkgo” deriva dal giapponese Yin-kuo, che significa “albicocca d’oro”, in riferimento ai frutti la cui polpa però è irritante e tossica. Della pianta infatti si utilizzano gemme, foglie e semi i quali vengono normalmente consumati nei Paesi orientali (sia crudi che cotti) come condimento o contorno per numerosi piatti e, allo stesso tempo, costituiscono un’offerta rituale tipica delle cerimonie nuziali.I principi attivi si trovano nelle foglie, ricche di potenti sostanze antiossidanti, come flavonoidi, terpeni, vitamina C e carotenoidi, che liberano i tessuti (anche quelli sanguigni) dalle tossine e ne migliorano l’ossigenazione. Usata da millenni per rallentare l’invecchiamento, questa pianta ha documentati effetti benefici come terapia naturale per contrastare i deficit della circolazione arteriosa e i danni da radicali liberi a livello encefalico, fattori da molti considerati fra le cause all’origine dei ronzii auricolari (acufeni) e delle vertigini. La capacità del ginkgo di proteggere il cervello è “scritta” nella forma e nel nome di questa pianta: è infatti chiamata “biloba” per la forma delle foglie, suddivise in due lobi proprio come il cervello. Anche il profilo e le nervature delle foglie ricordano molto da vicino la forma e la disposizione delle fibre nervose del cervelletto. Numerosi studi hanno confermato la sicurezza e l’efficacia dei trattamenti con il ginkgo per disturbi quali ansia, demenza, problemi alla vista associati al diabete, glaucoma, dolori alle gambe mentre si cammina causati da problemi alla circolazione, sindrome premestruale, schizofrenia, discinesia, vertigini e capogiri. In generale il ginkgo risulta un ottimo farmaco per migliorare le performance mentali. Si assume per via orale attraverso due possibili formulazioni: estratto di foglie e estratto di semi (meno spesso). Il dosaggio e la durata della somministrazione devono essere stabiliti dal medico sulla base del problema che si vuole trattare e possono variare da paziente a paziente. L’estratto di ginkgo è controindicato in gravidanza e durante l’allattamento, nell’emofilia e in chi assume farmaci anticoagulanti o altri farmaci che inibiscono l’aggregazione delle piastrine (antinfiammatori) e anche in chi assume antiepilettici.

Marica De Bonis

Pianta di Ginkgo biloba

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