IGNATIA AMARA
Oggi vi racconto il caso di una paziente che ho in cura da un paio di anni. Daniela, questo è il suo nome, è una bella donna, scura di carnagione e di capelli. È vicina ai quarant’anni, sposata da otto con un uomo più giovane di lei di qualche anno, gentile e tranquillo, che l’ama moltissimo; non hanno figli. Quando venne in visita da me appariva molto ansiosa: era frettolosa nel parlare e gesticolava molto. È la prima a riconoscersi un temperamento nervoso, le viene una cefalea ogni volta che si innervosisce ed ha la sensazione di avere qualcosa che prema dentro la testa come se volesse uscire. Soffriva sempre, quando era agitata, di altri disturbi come avere reazioni esagerate ad ogni stimolo esterno (luce, rumore, odori). Aveva delle emicranie anche da ragazza, ma col passare degli anni queste erano diventate sempre più frequenti, di intensità e durata maggiore, e si erano aggiunti l’insonnia e gli altri sintomi. Le ho prescritto ‘Ignazia amara’, un rimedio che si ottiene dalla tintura dei semi del frutto della pianta Strychnos Ignatia (o Fava di Sant’Ignazio). Durante i primi 6 mesi, non riscontrando effetti visibili, ho variato il dosaggio aumentandolo due volte. La seconda volta si è subito visto un buon risultato: i disturbi somatici hanno cominciato man mano a dileguarsi… Oggi le emicranie sono meno frequenti, meno dolorose e di durata più breve: non sono scomparse proprio del tutto, ma ora appaiono come normali mal di testa. L’insonnia è un lontano ricordo e l’ansia si è notevolmente ridotta: parla sempre in modo veloce ma con una tonalità diversa, più pacata e gradevole. Ci sentiamo saltuariamente e ogni volta non perde occasione per ringraziarmi: dice che la sua vita è cambiata e di essere finalmente serena.
Il soggetto Ignatia amara è un tipo che si agita, è ansioso, irrisoluto, capriccioso, esibizionista, ha un atteggiamento teatrale, ama la solitudine e generalmente è una donna. Il suo temperamento è nervoso, visto che subito dopo la crisi isterica ritorna calmo e beato, stupendosi di quanto è successo. Le cefalee o le emicranie, che compaiono al minimo nervosismo, sono di tipo battente, pressante. Un altro sintomo chiave sono le vertigini, spesso associate all’ipertensione, che provoca l’incertezza dei movimenti e la sensazione divacillare. Ma il grande sintomo chiave caratteristico di Ignatia è la paradossalità, la contraddizione degli effetti. È tipica la rapida alternanza di umori, come anche l’emicrania che è alleviata coricandosi sul lato dolente, i conati di vomito a stomaco vuoto che migliorano mangiando, la faringite con dolore migliorato dalla deglutizione, i dolori che compaiono e scompaiono all’improvviso o che cambiano posizione e così via.
SPECIALISTA IN PEDIATRIA – OMEOPATA UNICISTA
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