I nonni più in forma d’Europa?
Per Coldiretti sono quelli italiani
I nonni più in forma d’Europa si trovano in Italia dove gli over 65 rappresentano ben il 20,1% della popolazione. La speranza di vita è di 78,8 anni per gli uomini e 84,1 anni per le donne. É quanto afferma la Coldiretti in occasione della Festa dei Nonni che coinvolge circa 14 milioni di italiani
I nonni più in forma d’Europa si trovano in Italia dove gli over 65 rappresentano ben il 20,1% della popolazione per effetto di una speranza di vita che è pari a 78,8 anni per gli uomini e a 84,1 anni per le donne. É quanto afferma la Coldiretti in occasione della Festa dei Nonni che coinvolge circa 14 milioni di italiani.
Pane, pasta, frutta, verdura, extravergine e il tradizionale bicchiere di vino consumati a tavola in pasti regolari secondo i principi della dieta mediterranea hanno consentito agli italiani di conquistare un record della longevità che tende ad incrementarsi. Negli ultimi cinque anni le nonne italiane hanno “guadagnato” 1,3 anni mentre i nonni 1,6 anni e per il 2050 ben 35 cittadini italiani su cento saranno “anziani” (30% nella media europea), secondo le proiezioni comunitarie.
Sull’attenzione all’alimentazione influisce certamente l’avanzare dell’età e la necessità di prendersi cura della salute, ma anche i ricordi del passato familiare che rimandano in molti casi ad una tradizione di vita in campagna con cibi genuini.
I “nonni” possono svolgono una funzione fondamentale nel conservare le tradizioni alimentari e nel guidare i più giovani verso abitudini alimentari più salutari nelle scuole e nelle case ed evitare il rischio concreto che i ragazzi di questa generazione, per la prima volta nella storia, possano essere i primi ad avere una vita più breve dei propri genitori per colpa delle malattie causate dall’obesità e dal soprappeso, come il diabete e i problemi cardiaci. Un allarme che rende necessario intervenire per modificare abitudini di consumo sbagliate che si sono diffuse anche nel nostro paese dove sono “fuori forma” ben il 36% dei ragazzi attorno ai dieci anni
fonte:LaStampa