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Eliminare le barriere architettoniche nei musei, a livello pratico, significa garantire un facile accesso agli edifici, eliminare ogni tipo di ostacolo che si può presentare sul cammino, prevedere qualsiasi imprevisto ma non solo. Al giorno d’oggi significa soprattutto prendere in considerazione tutte le esigenze, anche le più specifiche, che le persone, qualsiasi sia il loro tipo di disabilità, possono avere.

Se ad esempio si pensa alla disabilità fisica, che riguarda in particolare la difficoltà di deambulazione o la totale impossibilità di camminare, la prima cosa da fare per garantire la fruibilità dell’edificio o addirittura il semplice ingresso può essere l’installazione di un montascale.

Il montascale, sia a piattaforma che a poltroncina, è un dispositivo elettronico importantissimo poiché permette l’ingresso negli edifici non solo alle persone in sedia a rotelle ma a chiunque abbia problemi a livello motorio, sia permanenti che provvisori, può essere utilizzato tanto da anziani quanto da persone con stampelle o con deambulatori, ma anche da donne in attesa che faticano a fare le scale.

Lo stesso discorso vale anche per le rampe e le pedane che devono essere installate accanto alle scale d’ingresso o in presenza di dislivelli o gradini all’interno dell’edificio, in quanto permettono alle persone in sedia a rotelle di muoversi senza inconvenienti tra le diverse aree del museo. Fondamentale è anche la presenza degli ascensori, per potersi spostare da un piano all’altro. In questo caso devono essere di un’ampiezza tale da far entrare comodamente chi è in carrozzina o chi si muove con le stampelle.

Garantire la piena fruizione dei musei e permettere di vivere un’esperienza che sia davvero a 360°non può significare soltanto dare la possibilità di poter entrare e muoversi all’interno di un museo. Non esistono infatti soltanto le barriere architettoniche ma anche quelle cognitive e sensoriali per le quali occorre fare qualcosa. Per poter dire di essere davvero inclusivi si può e si deve offrire molto di più alle persone che hanno altre tipologie di deficit e nel far sì che tutto ciò sia possibile viene in aiuto la tecnologia.

Per venire incontro alle più diverse esigenze è ad esempio possibile dotare i musei di ausili sensoriali e di dispositivi elettronici di diverso tipo, in grado di eliminare ulteriormente le difficoltà e le barriere negli spazi espositivi. Esistono apparecchi audio che dispongono di circuiti induttivi per i visitatori con deficit uditivi oppure audioguide con descrizioni audio e testi con linguaggio semplificato per i ciechi o gli ipovedenti.

Sono molti i musei già dotati di guide di lettura facilitata per le persone con disabilità cognitiva. Per quanto riguarda la possibilità di fruizione delle opere, in moltissimi casi le didascalie sono state riscritte con caratteri più facili da leggere, per ipovedenti, in altri casi sono state aggiunte le didascalie in braille. C’è anche la possibilità di fornire indicazioni usando un linguaggio semplificato e attraverso una funzione vocale per chi ha deficit uditivi.

Un altro modo per aiutare i non vedenti e gli ipovedenti può essere quello di installare un sistema audio unidirezionale, che permette a loro soltanto di ascoltare le descrizioni e i contenuti degli oggetti e delle opere presenti nel museo, senza che sia udibile per gli altri visitatori.

Per quanto riguarda invece i non udenti, le persone con disabilità cognitiva o disturbi dell’apprendimento, c’è la possibilità di dotare i musei di sistemi video a loro dedicati, con video realizzati in linguaggio dei segni (LIS) o con i sottotitoli, realizzati con font di facile lettura, o con filmati animati che rendono la fruizione e la comprensione dei contenuti più semplici e intuitive.

Esistono inoltre degli oggetti tattili, come dei rilievi tattili o delle repliche in scala di opere, hands-on ecc, che aumentano la possibilità di fruizione e la cambiano, rendendola più partecipativa.

La possibilità per i musei di utilizzare la stampa 3D renderebbe fruibile qualsiasi opera d’arte o reperto storico-archeologico, dal momento che tale tecnologia è in grado di riprodurre con estrema precisione qualsiasi oggetto, sia in scala che a grandezza naturale. Gli oggetti realizzati potrebbero essere toccati, studiati e “vissuti” dai visitatori senza il rischio di danneggiare le vere opere.

Eliminare le barriere architettoniche non porta soltanto dei vantaggi alle persone con disabilità a livello pratico, ma finalmente garantisce loro anche la piena partecipazione alla vita culturale del proprio paese e non solo. Regala piena autonomia e maggiore senso di realizzazione.

Rendere i musei e gli edifici di interesse storico totalmente privi di barriere ed inclusivi va a vantaggio di tutti, non solo delle persone con disabilità. Poter differenziare e ampliare le tipologie di visitatori che possono godere dell’arte significa ampliare l’interesse per l’arte ma aumentare anche gli ingressi e le vendite.

Per quanto riguarda l’Italia, negli ultimi anni il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo si è reso protagonista di interventi di evidente peso per quanto riguarda il superamento delle barriere architettoniche, cognitive e sensoriali. Nel 2008 ha istituito una Commissione Ministeriale che ha pubblicato delle Linee guida per orientare i luoghi di interesse pubblico nell’abbattimento delle barriere architettoniche.

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