Studio presentato da Francesco di Cesare, Presidente di Risposte Turismo e docente di marketing del turismo all’Università Ca’ Foscari di Venezia, sul contributo del turista per l’economia veneziana nel corso del convegno “Federalismo Municipale: tassare o tagliare” che si è tenuto oggi, venerdì 6 maggio 2011 a Venezia presso l’auditorium della Stazione Crociere.
L’introduzione della tassa di soggiorno e dunque dell’aumento del prezzo finale per il turista potrebbe determinare un incremento di escursionismo equivalente ad una minore occupazione delle camere con un conseguente complessivo danno al posizionamento ed all’immagine della città e della sua offerta turistica.
Il dato è emerso da uno studio presentato da Francesco di Cesare, Presidente di Risposte Turismo e docente di marketing del turismo all’Università Ca’ Foscari di Venezia, sul contributo del turista per l’economia veneziana nel corso del convegno “Federalismo Municipale: tassare o tagliare” che si è tenuto oggi, venerdì 6 maggio 2011 a Venezia presso l’auditorium della Stazione Crociere.
“Crediamo che l’introduzione di una tassa di soggiorno, evidenzia di Cesare, sui soli turisti pernottanti non sia né l’unica è tanto meno la migliore delle soluzioni possibili, con già molti esempi a livello internazionale di territori ed amministrazioni che hanno fatto un deciso passo indietro dopo aver introdotto simili provvedimenti, basti ricordare le Isole Baleari e la Sardegna ed il loro dietrofront. Molte amministrazioni hanno optato per soluzioni alternative capaci di dare maggiore corrispondenza tra prelievo richiesto e servizi assicurati. Proprio in questa ultima direzione, così come prendendo in considerazione tutte le forme di turismo e tutte le tipologie di turisti a Venezia, è possibile e più opportuno muoversi, tenendo in debita considerazione l’emergenza di un bilancio comunale senza però cadere nella miopia decisionale mettendo da parte quella doverosa ottica di medio – lungo periodo nella quale simili scelte dovrebbero essere inquadrate”.
Lo studio realizzato da Risposte turismo per conto di Venezia Terminal passeggeri e Confindustria Venezia, ha ipotizzato le variazioni del traffico turistico incoming a venezia con l’introduzione di una tassa di soggiorno su due tipologie di turisti, il crocierista ed il turista che pernotta in albergo. Nel primo caso lo studio ha evidenziato come, l’aggiunta della tassa graverebbe su di una situazione che vede Venezia tra i porti crociersitici internazionali più costosi con un parametro di costo medio per passeggerio secondo nel mediterraneo solo a malta e del 36% superiore a Barcellona o più che doppio rispetto a Napoli.
“Quello che per il singolo crocierista, – aggiunge di Cesare – , potrebbe rappresentare un limitato aggravio sul proprio bilancio di spesa, per la compagnia si tradurrebbe in un significativo onore addizionale che potrebbe spingere a compiere valutazioni di variazione degli itinerari”. Lo studio inoltre ha effettuato un sondaggio fra 200 tour operator internazionali in rappresentanza di 20 paesi per cogliere il parere riguardo specifici effetti collegati all’eventuale introduzione della tassa, da cui emerge che tra le ipotesi più verosimili vi è la scelta di categorie di alloggio più basse e riduzione della spesa media giornaliera da parte del turista, ed almeno metà campione inoltre rileva un generale deficit di immagine della città.
Sabino Cirulli – Ufficio Stampa VTP