Oggi scontro in Governo: il nuovo decreto fiscale divide la maggioranza
Oggi, 27 marzo 2025, il Consiglio dei Ministri si riunisce per discutere il Decreto Fiscale 2025, un provvedimento cruciale per il futuro della tassazione in Italia. Il clima politico è teso, con divisioni all’interno della maggioranza e un’opposizione pronta a dare battaglia. L’obiettivo principale del decreto è ridurre la pressione fiscale su cittadini e imprese, garantendo al contempo il recupero di risorse attraverso misure anti-evasione.
Nuovo decreto fiscale: i principali interventi previsti
✅ Taglio dell’Irpef: prevista una riduzione per i redditi medio-bassi, anche se restano incerti gli importi e le fasce coinvolte. Il governo valuta una rimodulazione delle aliquote per alleggerire il carico fiscale su lavoratori e pensionati.
✅ Sgravi fiscali per le imprese: la misura riguarda soprattutto le PMI e le aziende del Sud, con incentivi mirati per stimolare investimenti e occupazione. Si discute anche la proroga del taglio del cuneo fiscale per i lavoratori dipendenti.
✅ Lotta all’evasione: introduzione di nuovi strumenti digitali per il controllo fiscale, tra cui incroci automatizzati tra dichiarazioni dei redditi e transazioni bancarie. Obiettivo: recuperare almeno 10 miliardi di euro nei prossimi due anni.
Divergenze nella maggioranza e critiche dell’opposizione
- Lega e Forza Italia: spingono per tagli fiscali più incisivi, soprattutto per autonomi e partite IVA, chiedendo anche una tregua fiscale per chi ha debiti con il Fisco.
- Fratelli d’Italia: propone un equilibrio tra riduzione delle tasse e coperture finanziarie, per evitare di mettere a rischio i conti pubblici.
- Pd e Azione: ritengono che le risorse andrebbero investite nel welfare, con più fondi per asili nido, incentivi al lavoro femminile e misure per la sanità pubblica.
- M5S e opposizione: contestano il ricorso ai decreti-legge, denunciando la mancanza di un vero dibattito parlamentare. Giuseppe Conte parla di un provvedimento “fatto su misura per le imprese e non per i lavoratori”.
Sindacati sul piede di guerra
Le principali sigle sindacali, tra cui CGIL e UIL, hanno già annunciato mobilitazioni se il decreto non conterrà garanzie per i lavoratori dipendenti. Infatti si chiedono aumenti salariali e una riduzione strutturale del cuneo fiscale.
Prossime tappe
Se il decreto verrà approvato oggi, passerà alla Camera per la conversione in legge. Tuttavia, il dibattito in Consiglio dei Ministri potrebbe protrarsi fino a tarda sera, con mediazioni dell’ultimo minuto per evitare fratture nella maggioranza.
Restiamo in attesa di sviluppi: il Decreto Fiscale 2025 potrebbe ridefinire le politiche economiche del governo nei prossimi mesi.