Carità e politica: cammino comune

Il legame tra carità e politica nel pensiero cattolico

Carità e politica non sono due mondi separati. L’incontro tenutosi ad Amsterdam, organizzato dal Ministero di Santità e Ravvedimento dei Paesi Bassi, ha rilanciato questa riflessione grazie alla partecipazione del Profeta Dott. David Owuor e del Senatore Domenico Scilipoti Isgrò, Presidente di Unione Cristiana. Nel corso del seminario, il senatore ha tenuto una relazione dal titolo “Carità e politica nel Magistero di Papa Benedetto XVI”. Al centro del suo intervento, l’insegnamento del Papa teologo tedesco e la sua visione di un’amministrazione pubblica orientata al bene comune, fondata su giustizia, verità e servizio.

Benedetto XVI: la carità come fondamento

Uno dei capisaldi del Magistero di Benedetto XVI è l’enciclica Deus Caritas est, primo documento ufficiale del suo pontificato. In essa, il Pontefice distingue due forme d’amore: l’eros, inteso come amore fisico, e l’agape, che si esprime nel dono gratuito di sé e nella dedizione al prossimo. Questa riflessione pone le basi per un’idea di politica ispirata alla carità. Benedetto XVI, seguendo l’insegnamento di Paolo VI, ha ribadito che la politica, vissuta in chiave cristiana, è “la più alta forma di carità”. Una prospettiva che richiama ogni amministratore, soprattutto se credente, a vivere la propria responsabilità come un autentico servizio.

Carità e politica: la responsabilità del credente

Il tema del cammino comune tra carità e politica è centrale nell’intervento di Scilipoti Isgrò. Egli sottolinea che l’amministratore pubblico, specialmente se mosso dalla fede, è chiamato a un’etica rigorosa. Non può cedere all’idolatria del potere o al tornaconto personale, ma deve agire con spirito di servizio e profondo senso della giustizia. Ogni decisione politica, secondo quanto espresso, deve essere orientata a giustizia e verità. Non solo per il bene immediato dei cittadini, ma anche in vista di una coerenza morale più ampia: “Saremo giudicati sulla nostra condotta”, ha ricordato il senatore, facendo eco alle parole del Papa emerito.

La visione di Unione Cristiana

L’evento di Amsterdam ha visto Unione Cristiana protagonista di un dibattito che lega il pensiero spirituale alla prassi politica. La presenza del Profeta Owuor e del senatore Scilipoti Isgrò ha dato voce a un messaggio che unisce religione, etica e cittadinanza attiva. Attraverso l’ufficio stampa, l’organizzazione ha sottolineato l’importanza di riscoprire il ruolo pubblico della carità, in una visione dove la fede non si chiude nei templi, ma dialoga con la società civile, anche attraverso le istituzioni democratiche.

Dalla teologia all’impegno civile

Parlare oggi di carità e politica significa superare gli steccati tra spiritualità e concretezza. Significa riconoscere che l’amore per il prossimo può e deve guidare anche le scelte legislative, amministrative e sociali. Come ha illustrato il senatore Scilipoti Isgrò nel suo intervento, riprendendo il Magistero di Benedetto XVI, la fede non è un fatto privato ma ha un volto pubblico. Questo volto si manifesta in azioni che promuovono il bene comune, l’inclusione e la solidarietà.

Rappresentante con il Sen Domenico Scillipoti Isgro

La politica come vocazione e missione

Alla luce del pensiero ratzingeriano, la politica non è solo un mestiere, ma una vocazione al servizio dell’altro. Una missione che richiede preparazione, integrità, senso del limite e apertura al dialogo. Proprio per questo, chi crede non può restare indifferente ai processi politici, ma deve sentirsi coinvolto e responsabile. La carità, vissuta nella vita pubblica, diventa allora uno strumento potente per trasformare le strutture sociali e promuovere una cultura della cura. Benedetto XVI ha ricordato spesso che la carità non è un semplice sentimento, ma un atto volontario, spesso anche scomodo, di giustizia e misericordia.

Conclusione: un cammino da percorrere insieme

Il seminario di Amsterdam ha ribadito che carità e politica possono davvero camminare insieme. Non si tratta di sostituire la fede alla laicità, ma di arricchire l’azione politica con valori umani e spirituali profondi. La visione proposta da Benedetto XVI e rilanciata da Scilipoti Isgrò apre una prospettiva nuova, in cui l’impegno civile si coniuga con la cura dell’altro e il rispetto della dignità umana.

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