AGeSPI convegno
Agespi Convegno

Urgono interventi seri e condivisi per la tutela delle persone fragili  e degli anziani: sono i  dati emersi nel convegno recente intitolato “La responsabilità nei servizi sociosanitari’, organizzato e promosso da AGeSPI insieme a Regione Lombardia e all’Ordine degli Avvocati di Milano. È stata evidenziata la necessità di lavorare in sinergia, tra enti pubblici e privati e istituzioni quali Regione  Lombardia.

AGESPI - PRESIDENTE MARIUCCIA ROSSINIL’Assessore alla Famiglia, Solidarietà sociale, Volontariato e Pari Opportunità della Regione Lombardia, Maria Cristina Cantù, e la Presidente AGeSPI Nazionale, Mariuccia Rossini hanno evidenziato le best practices. Si sono confrontati esperti del settore socio-sanitario, operatori assistenziali, avvocati, dirigenti e funzionari dei servizi sanitari, sociosanitari e della pubblica amministrazione, esponenti politici, esperti di risk management. È stata offerta una panoramica di quali sono le più recenti evoluzioni nella tutela dei diritti delle persone che accedono o operano all’interno del sistema socio sanitario. Sulla base di tali premesse, il Convegno si è concentrato sull’analisi e l’approfondimento di alcuni tra gli aspetti giuridici, le norme e i principi costituzionali che, in questo ambito, garantiscono la tutela della persona fragile, aiutano a capire come prevenire e combattere reali e/o presunti atti di malasanità, ma anche a facilitare la comprensione dei percorsi giurisprudenziali a quanti operano in settori così delicati.

Secondo il modello biopsicosociale proposto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, il ‘soggetto fragile’ non è più identificato con la sua malattia, ma è considerato una persona, con le sue caratteristiche ed esigenze biologiche, psicologiche e sociali. Ciò rende necessario un ripensamento delle modalità di comunicazione e di relazione tra professionisti e pazienti. Diviene perciò centrale, in un progetto di cura – nel duplice significato di curare e prendersi cura – la condivisione di potere e responsabilità, l’alleanza terapeutica, il considerare l’operatore stesso come persona.

Tra le numerose tematiche affrontate durante la giornata, di grande interesse la gestione del rischio clinico nella residenzialità e nel percorso verso la domiciliarità. Le iniziative del Risk Management si configurano come strumenti idonei al controllo e alla riduzione del rischio clinico; per ottenere tale obiettivo è necessario operare nell’ambito di varie fasi: conoscenza ed analisi dell’errore, individuazione e correzione delle cause di errore, analisi del processo, analisi degli effetti, monitoraggio delle misure di prevenzione dell’errore ed implementazione con sostegno attivo delle soluzioni proposte. In Italia e in Europa si va sviluppando così un approccio integrato di “Hospital risk management”, prevedendo un pacchetto di attività che riguardano il governo clinico, le attività di clinical risk management, i processi di assicurazione, la gestione delle richieste e, soprattutto, la corretta gestione della documentazione sanitaria e sociosanitaria, che è tuttora la prevalente criticità nella trattazione dei sinistri. Il controllo o contenimento dei fattori di rischio esistenti per la salute è uno dei più potenti modi per migliorare la sicurezza sanitaria internazionale.

 

 

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