ASSENZIO
Assenzio

ASSENZIO UNA VERDE FATA.

Molto conosciuta e apprezzata in Italia, l’assenzio presenta un fusto eretto, solcato da scanalature. Le foglie bi-tripennate sono di colore verdastro sopra e bianco argentate sotto. I fiori sono gialli, e contenuti in un involucro verde-biancastro. La fioritura avviene in estate. La pianta può raggiunger il metro d’altezza.  L’assenzio è una pianta spontanea diffusa dal mare alla montagna, cresce lungo i bordi di strade e sentieri, nei luoghi incolti. Appartiene alla famiglia delle Artemisie, un nome che scaturisce direttamente da Artemide, la dea greca preposta alla maternità. Anche se la sua connotazione viene con maggiore probabilità attribuita ad un’omonima regina di Alicarnasso, fine botanica ed ostetrica. Conosciuta anche sotto il nome latino di Arthemisia  absinthium, questa pianta, a dispetto di un moderno apprezzamento nato nel diciannovesimo secolo, è con il nome absinthion già nell’antichità greca possiamo trovarla nominata, addirittura nel papiro Ebers dell’antico Egitto risalente circa al 1600 a. c. Il suo particolare odore portò le diverse popolazioni che si approcciarono a lui a pensare subito che avesse delle proprietà medicamentose.  Nel Deuteronomio simboleggia il Veleno spirituale che conduceva all’idolatria allontanando da Dio, ma è anche simbolo di Dolori e Sventure, come scrive Geremia profetizzando la punizione che il Signore farà subire a Israele, colpevole di aver abbandonato la legge. Nell’Apocalisse si chiama Assenzio la grande stella punitrice:  «Il terzo angelo suonò la tromba e cadde dal cielo una grande stella ardente come una torcia, e colpì un terzo dei fiumi e le sorgenti delle acque. La stella si chiama Assenzio; un terzo delle acque si mutò in assenzio e molti uomini morirono per quelle acque perché erano diventate amare».Tant’è che si dice “E’ amaro come l’assenzio” o “È un assenzio”. Dell‘assenzio, si utilizzano le sommità fiorite e le foglie fatte essiccare in luogo ombroso e ventilato. L’alto contenuto di principi amari rende l’assenzio utile a coloro che soffrono di disfunzioni digestive e inappetenza. Come vermifugo l‘assenzio viene impiegato in combinazione con aglio. L’ assenzio non trova applicazione in cucina se non nella preparazione di alcuni aceti dal sapore amaro e nella confezione di liquori. Un tempo celebre, il liquore d’assenzio “Absinthe”, detto anche “verde fata” è stato proibito in quasi tutti i Paesi per molti anni, in quanto contiene un olio essenziale che in alte dosi è velenoso. Curioso l’impiego dell’erba per combattere le pulci dei cani e per allontanare le cocciniglie dal giardino. La pianta essiccata trovava impiego anche come antitarmico per conservare la lana.

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