La pratica dell’allevamento bovino affonda le sue radici in tempi antichissimi ed è giunta fino a noi attraverso i secoli trasformandosi ed evolvendosi con il progresso tecnologico e scientifico. Eppure, nonostante i tanti cambiamenti tecnici, a unire gli allevatori di ieri e di oggi resta un filo conduttore immutabile: un affetto sincero e una dedizione profonda per i propri animali.
Questa passione si traduce in una ricerca incessante del loro massimo benessere, un traguardo che poggia su una pietra angolare imprescindibile, l’alimentazione. La scienza nutrizionale ha infatti compiuto passi da gigante, mettendo a disposizione soluzioni mirate per ogni fase di vita, tra cui l’impiego strategico di materie prime e nutrienti specifici come il grasso idrogenato per bovini, studiato per ottimizzare l’apporto energetico e sostenere la salute della mandria.
L’alimentazione come fulcro della salute
Sebbene l’attenzione si concentri spesso su genetica e strutture d’avanguardia, la vera partita della qualità e della salute nell’allevamento si gioca sul fronte nutrizionale. Una dieta bilanciata non rappresenta un semplice dettaglio, ma il propulsore di ogni processo vitale dell’animale: ne determina la robustezza, la fertilità e, di riflesso, l’eccellenza delle produzioni.
Un capo nutrito in modo scorretto non è soltanto meno produttivo, ma è soprattutto un essere vivente più vulnerabile alle patologie, con uno sviluppo compromesso e un potenziale inespresso. Al contrario, un piano alimentare oculato è la miglior garanzia per un sistema immunitario efficiente e un metabolismo performante, elementi che insieme creano un circolo virtuoso di salute e sostenibilità.
Dallo svezzamento, un percorso nutrizionale su misura
Le fondamenta per un bovino adulto sano e forte si gettano nelle prime, delicate settimane di vita. La fase dello svezzamento, in particolare, costituisce un passaggio cruciale, dove la transizione da una dieta liquida a una solida deve essere orchestrata con perizia per non gravare sul giovane apparato digerente. Fornire ai vitelli mangimi formulati ad hoc, altamente digeribili e ricchi di nutrienti, è un investimento diretto sul loro futuro.
Con il progredire della crescita, le esigenze nutrizionali si evolvono e si differenziano in base all’età, allo stato fisiologico – si pensi alle necessità specifiche durante la lattazione o la gravidanza – e alla finalità produttiva. La capacità dell’allevatore moderno risiede proprio nel saper modulare la dieta per rispondere puntualmente a queste necessità mutevoli.
L’apporto strategico dell’integrazione alimentare
È nel campo dell’integrazione che la moderna scienza dell’alimentazione animale esprime il suo massimo potenziale, offrendo strumenti per perfezionare la dieta e supportare l’animale nei momenti di maggior dispendio energetico.
Lo sviluppo di questi prodotti non si è limitato alla sola efficacia, ma ha curato anche l’appetibilità: molti integratori sono volutamente insapori e inodori per garantire la piena assunzione da parte dell’animale. Tra le innovazioni più significative, poi, vi è la tecnologia di protezione dei grassi.
Attraverso il processo di idrogenazione, i nutrienti energetici vengono “schermati” per superare indenni l’ambiente del rumine. Questa soluzione ingegnosa consente loro di raggiungere l’intestino tenue, dove l’assorbimento è massimizzato, garantendo così un rilascio di energia molto più efficiente.
In definitiva, l’allevamento bovino d’eccellenza è un’arte che bilancia la sapienza ereditata dal passato con l’acume scientifico del presente, partendo dal presupposto che nutrire bene è il primo, fondamentale, atto di cura verso i propri animali.