Visitare Art Basel a Basilea anche quest’anno ha riservato forti emozioni per l’enorme quantità di grandi artisti del nostro tempo esposti nelle gallerie internazionali presenti a questa fiera di arte contemporanea, sicuramente la più autorevole del settore. Art Basel, ora diretta dal CEO Noah Horowitz, succeduto alla quindicennale positiva guida di Mark Spiegler ha 4 momenti espositivi durante l’anno: a Marzo a Hong Kong, a giugno a Basilea, a ottobre a Parigi e a dicembre a Miami.
Esporre in questa fiera così esclusiva richiede un profilo altissimo. La selezione è molto rigorosa e per essere introdotti dentro il padiglione delle gallerie occorre superare il giudizio della prestigiosa commissione internazionale a capo di Art Basel. Il piano terra del padiglione è dedicato alle gallerie più che consolidate con spesso, ma non solo, artisti già storicizzati del ‘900. Fra cui oltre ai mostri sacri come Gagosian, Landau, Hauser&Wirth, Xavier Hufkens e Pace, alcune famose Gallerie italiane.
Quest’anno, ad esempio, Tornabuoni Art esponeva una spettacolare serie di preziose tele di Lucio Fontana. Lia Rumma artisti del calibro di Giovanni Anselmo (esposto anche ad Unlimited) Kentridge e Paolini. Massimo Minini un pregevole intervento dei Forma Fantasma sugli archivi di questo mitico gallerista bresciano. Oltre che un raro dipinto a encausto su legno di Enzo Mari del ’52, una tela di Franca Accardi, due sculture di Anish Kapoor, una di Peter Halley e una piccola scultura della giovane artista Alice Ronchi, già presente in importanti luoghi dell’arte europea, fra cui la sua scultura. “È Amore” esposta a Montemarcello che, fra l’altro, il cantiere navale Sanlorenzo ha meritoriamente contribuito a mantenere visibile permanentemente in questo piccolo prezioso borgo collinare all’estremo est della Liguria. Cardi con una memorabile selezione di artisti fra cui Paolo Scheggi, Vincenzo Agnetti, Alberto Biasi, Dadamaino, Donald Judd. Galleria Continua con preziose sculture di Gormley, oltre che con uno spettacolare video dell’algerino Adel Abdessmed, in primo piano nella sezione Unlimited (curata con successo da Giovanni Carmine) e con l’opera interattiva di Carlos Cruz -Diez, forse la piú “instagramizzata” della fiera. Franco Noero con diverse sculture di Simon Starling e alcuni disegni piacevolissimi di Anna Boghiguian oltre a un divertente busto di “Madame Du Barry crying the painted Veil” dell’inimitabile Francesco Vezzoli, con l’inaspettato velo piangente oltre alla scultura cubica destrutturabile di Sam Falls. E Alfonso Artiaco sempre attento agli artisti più stimolanti del nostro tempo come Gilbert & George, Jannis Kounellis, Liam Gillick, e Sol LeWitt, oltre alle sculture immaginifiche di Diego Cibelli. Oppure La Galleria dello Scudo di Verona che esponeva opere di Carla Accardi, Giacomo Balla, Giuseppe Capogrossi e Giorgio Morandi. Per non parlare di Massimo De Carlo con cui, non a caso, Sanlorenzo ha più volte collaborato esponendo a Miami Art Basel artisti afroamericani del calibro di Tony Lewis e Mc Artur Binion. Quest’anno la galleria milanese lo ha riproposto assieme a Spencer Lewis, Lili Stockman, Paola Pivi, Carl Andre e Alighiero Boetti.
Questo cantiere navale, Ost Partner in esclusiva di Art Basel in tutti i suoi 4 eventi nei vari continenti, quest’anno nella Collectors Lounge ha deciso di raccontare la Fondazione Sanlorenzo che inaugurerà nel 2024 a Venezia a fianco alla Chiesa di Santa Maria della Salute, in occasione della preview della Biennale d’Arte 2024. Fondazione che ha come obiettivi di far rivivere le isole minori attorno all’Italia, e attuare operazioni di charity aiutando gli studenti bisognosi a laurearsi nelle migliori università internazionali.
Durante Art Basel la città di Basilea si anima di importanti eventi d’arte: dal Kunstmuseum che quest’anno espone Shirley Jaffe alla Fondazione Beyeler, uno dei più affascinanti musei di Renzo Piano, che ha inaugurato una emozionante mostra dell’artista colombiana di Bogotà, Doris Salcedo, densa di riflessioni etiche su questo paese devastato da innumerevoli situazioni tragiche. L’artista parte da microstorie che in breve inaspettatamente assumono significati universali colpendo al cuore il visitatore. Sicuramente una delle più preziose mostre viste in questi giorni a Basilea. Visitabile fino al 17 settembre 2023.
Oltre alla esposizione di alcune inedite importanti opere di Jean Marie Basquiat, di proprietà del gallerista modenese Emilio Mazzoli, che negli anni Ottanta per varie vicissitudini non riuscì mai a esporre.
Altro prezioso luogo d’arte contemporanea di Basilea è sicuramente lo Shaulager ormai aperto alla città da più di vent’anni su progetto di Herzog & de Meuron che quest’anno espone “Hout of the box”, un titolo che riecheggia un principio di base che questo museo ha perseguito fin dalla sua prima apertura del 2003: liberare le opere d’arte da una vita in casse di stoccaggio e renderle accessibili sia alle scuole che alle università per la ricerca e la conservazione. Per non parlare del Museo Tinguely che ospita oltre alle opere dell’omonimo artista anche una piacevole mostra di Janet Cardiff & George Bures Miller intitolata “Dream Machines”. Una mostra carica di profonda fascinazione per le pratiche culturali immaginative come la scrittura, il cinema, la musica e il teatro.
È immancabile in questa settimana andare anche alla festa del Vitra Campus sede centrale dell’omonima azienda fondata da Rolf Fehlbaum, disseminata da iconici edifici realizzati dai grandi nomi dell’architettura contemporanea: Frank Gehry, Zaha Adid, Tadao Ando, Alvaro Siza, Herzog & de Meuron, Sanaa.
Insomma Art Basel, con la nuova direzione delle fiere e delle piattaforme espositive di Vincenzo de Bellis, si riconferma la più autorevole fiera d’arte contemporanea in grado di far levitare con innumerevoli eventi di grande qualità tutto il suo territorio e attrarre ogni volta i maggiori collezionisti al mondo.
Sergio Buttiglieri