03
03

17

MOSTRA

L’Espressionismo Astratto Gestuale

di

GRAZIANO PASTORI

FIDEURAM | Private Banker

MILANO – Piazza Erculea, 9

DAL 1° APRILE 2017

“Opere che parlano le lingue del mondo”: un’espressione che il maestro Graziano Pastori fa spesso parlando delle sue straordinarie tele. Pastori nasce a Rho 77anni fa, si forma artisticamente a Roma presso l’Istituto d’Arte, ha tenuto fino ad oggi decine di mostre personali sia in Italia che all’estero operando prevalentemente negli Stati Uniti. Abbiamo incontrato Pastori nel suo studio e siamo rimasti colpiti dalla forza e dalle mille tonalità di colori che si coglievano guardando le numerose tele che davano una simpatica nota di “disordine” nell’atelier. Visto il nostro stupore, Pastori ci ha subito voluto spiegare che l’arte non è altro che il diario di una generazione che passa durante il tempo che vive. Molti pittori hanno cercato di dipingere la società, altri hanno tentato di dipingere l’arte. Il grande momento è venuto quando hanno deciso di dipingere… semplicemente dipingere. «Nei miei ultimi quadri non c’è casualità, ma determinazione del gesto sulla tela. In realtà – ci confessa – dipingi come se ogni pennellata potesse essere l’ultima…». «Sono sempre in qualche punto del quadro, mi muovo nel suo spazio ma sento subito l’esigenza di uscirne se perdo di vista quello che volevo fare». Graziano Pastori fa dell’arte una ragione assoluta di vita. Dall’esperienza figurativa dei primi anni è venuto gradualmente a contatto con l’arte degli action painters e dell’espressionismo astratto, per approdare infine all’interazione tra i materiali più disparati (sabbia, catrame, giornali…). L’artista ci lascia regalandoci un pensiero che porteremo con noi, nella cornice dei ricordi di questo piacevolissimo incontro: «tutto quello che possiamo sperare è di mettere ordine in noi stessi. La cosa principale è sapere che in fondo la verità non esiste. Esiste solo l’onestà». Prima di congedarci diamo ancora uno sguardo alle sue opere e capiamo perché sia stato definito un pittore che ha il gusto del bello. Si vede chiaramente che la bellezza con la quale dialoga è quella del colore e del segno. Usciamo dallo studio pensando a come racconteremo ai lettori di questo nostro viaggio nell’affascinante “mondo a colori” di Graziano Pastori: l’unica cosa certa è che chiuderemo il nostro servizio con l’aforismo letto su una parete dello studio “chi non riesce più a provare stupore e meraviglia è già morto e i suoi occhi sono incapaci di vedere”.

 

Photo Gallery ©  

opere dell’artista

 

Articolo precedenteNUOVO REGOLAMENTO EUROPEO: NOVITA’ SULLA FORMAZIONE
Articolo successivoCANALE 5: Edoardo Raspelli ci aspetta a Melaverde domenica 26 marzo alle 11.50