Nettare di Bacco in Irpinia: tra vigne e tradizione
Nel cuore della Campania Divina, l’Irpinia si rivela come una delle terre italiane dove il vino – il celebre nettare di Bacco – esprime tutta la sua autenticità. In questa regione ancora poco esplorata dai circuiti turistici tradizionali, il gusto è cultura, e ogni ingrediente racconta una storia. Il nostro itinerario inizia ad Avellino, città di partenza di un viaggio enogastronomico che attraversa sapori, paesaggi e saperi tramandati.
Avellino Scalo Bistrot: una stazione che guarda al futuro
La prima tappa è il sorprendente Avellino Scalo Bistrot, sorto nella storica stazione ferroviaria e diventato oggi un vero e proprio hub gastronomico.
Qui il territorio è protagonista: dai fagiolini quarantini di Volturara Irpina, presidio di biodiversità, alle patate di San Michele, versatili e saporite.
Immersi in un’atmosfera calda e accogliente, i piatti evocano tradizione e innovazione, come la pasta con fagioli e patate, accostata a prodotti d’eccellenza come il pecorino di Carmasciano, l’aromatico aglio orsino e l’insalata bagnolese, tipica dell’altopiano.
Il bistrot offre anche formaggi affinati de Il Fienile e una selezione di vini delle Cantine di Marzo, Il Torchio e dell’Azienda Agricola Boccella. Ogni elemento è pensato per raccontare il territorio, in un contesto dove la cultura del gusto si sposa con quella della narrazione. L’ambiente, curato nei dettagli, invita alla sosta e alla riflessione, trasformando ogni pasto in un’esperienza sensoriale.
Cantina Quintodecimo: tra scienza, arte e terroir
Lasciata la stazione, il cammino prosegue verso Mirabella Eclano, sede della rinomata Cantina Quintodecimo, fondata nel 2001 dal professor Luigi Moio, docente universitario ed ex presidente dell’OIV. Qui il vino è più di una bevanda: è sintesi di rigore scientifico e sensibilità poetica. I rossi da uve Aglianico, in particolare il Taurasi Riserva DOCG, raccontano con eleganza il carattere del territorio, affiancati da bianchi di rilievo come il Fiano di Avellino “Giallo d’Arles” e il Greco di Tufo “Via del Campo”.
Ogni etichetta è espressione di studio, dedizione e rispetto profondo per la terra irpina. La cantina, immersa in un paesaggio collinare, è anche luogo di formazione e divulgazione, dove il visitatore può comprendere il legame profondo tra viticoltura e cultura. Le visite guidate, curate nei minimi dettagli, offrono un’immersione completa nel mondo del vino irpino.
Ristorante Megaron: l’identità gastronomica di Paternopoli
Il viaggio continua tra le colline di Paternopoli, dove il Ristorante Megaron della chef Valentina Martone celebra la tradizione familiare avviata nel 1984 dal padre Luigi.
Situato in Via Neviera, tra le alture del Taurasi DOCG, Megaron è oggi una realtà gastronomica che unisce autenticità e finezza.
La cucina valorizza prodotti locali come l’olio DOP Irpinia Colline dell’Ufita, fruttato e persistente, il broccolo aprilatico di Paternopoli, i salumi e formaggi artigianali, e una selezione accurata di vini autoctoni.
Ogni piatto racconta gesti antichi e storie familiari, e la sala accogliente completa un’esperienza che nutre anima e palato. Il menù, stagionale e creativo, è pensato per esaltare le materie prime e per offrire al visitatore un viaggio nel gusto, dove ogni portata è un frammento di storia.
Irpinia e turismo esperienziale: l’anima di una terra
Oltre la tavola, l’Irpinia offre esperienze genuine legate al gusto e alla terra. Sempre più viaggiatori la scelgono per un turismo lento e consapevole, fatto di visite alle cantine, incontri con produttori, partecipazione a fiere enogastronomiche e laboratori di cucina tradizionale. Il vino, in questo contesto, diventa veicolo culturale e chiave di accesso alla dimensione più profonda del territorio.
Le colline, i borghi, i vigneti e le tradizioni si intrecciano in un paesaggio che invita alla scoperta e alla contemplazione. L’Irpinia non si visita: si vive. E ogni esperienza, dal calice al racconto, diventa parte di un viaggio che lascia il segno.
Il nettare di Bacco in Irpinia: bellezza liquida e memoria condivisa
Il nostro viaggio si conclude, ma l’essenza dell’Irpinia resta. Da Avellino a Paternopoli, passando per Mirabella Eclano, ogni tappa ha svelato un frammento di questa terra orgogliosa, dove tradizioni contadine, giovani imprenditori e paesaggi incontaminati danno forma a un’identità autentica.
Il nettare di Bacco in Irpinia non è solo vino: è espressione di bellezza, memoria e futuro condiviso. Per chi sa ascoltare, assaporare e lasciarsi guidare, l’Irpinia è una poesia che si legge nel bicchiere.