Dall’11 al 13 dicembre 2010
CATANIA – Promuovere e tutelare le produzioni agricole locali, ma anche comunicare e tramandare la cultura e il piacere del cibo. Creare un percorso che sia di ricerca delle tradizioni, per chi vuole riscoprire le peculiarità dei sapori e dei colori della nostra terra fornendo l’occasione di un confronto attivo e propositivo tra gli operatori del settore.
Questi sono solo alcuni degli obiettivi di Etnafood – il Salone dei prodotti tipici siciliani – la cui seconda edizione è stata presentata stamane in conferenza stampa dal direttore di Agrorà e organizzatore dell’evento Rosario Sallemi, dal fiduciario di Slowfood Catania Annamaria Grasso, dal direttore Etnapolis Alfio Mosca e dal responsabile del gruppo Iperfamila Salvatore Abbate.
Dall’11 al 13 dicembre 2010 Etnafood chiamerà a raccolta il meglio della produzione regionale nel centro fieristico di Etnaexpo, all’interno di Etnapolis, proponendo l’alta qualità degli espositori come garanzia per i consumatori. Le parole chiave del Salone del gusto non a caso sono: genuinità, tipicità e qualità, che per questa edizione si legheranno a quelle scelte da Slowfood: «il cibo buono, pulito e giusto».
«Il motore che ci spinge a organizzare Etnafood – afferma Sallemi – è quello di pensare alle eccellenze del territorio come a un grande patrimonio che non può essere disperso o ancor peggio sprecato. Per noi è un grande orgoglio che Slowfood sia presente al Salone, significa garanzia e rispetto dei valori, tradizionali ed etici. Ringrazio anche Coldiretti e Confcommercio regionale per il sostegno che hanno dato alla realizzazione del Salone, così come l’organizzazione di Etnapolis» conclude Sallemi.
«Abbiamo riscontrato una comunione di pensiero con il progetto di Agrorà, Etnafood – replica Annamaria Grasso – come promuovere le preziosità del territorio e tutelare i presidi in via di estinzione. E siamo ancora più lieti che anche la nostra “mission” venga condivisa da Etnafood: rispondere ai requisiti di genuinità, di pulizia dell’ambiente e del giusto rispetto del produttore, tanto da avere inserito in fiera 10 stand con presidi e comunità del cibo di Slowfood».
Dal suino e dalla provola dei Nebrodi alla cipolla di Giarratana, dalla Cuddrireddra, il dolce tipico di Delia in provincia di Caltanissetta, sino all’uva e al vino doc, dall’olio al pomodorino, passando per il pistacchio di Bronte, tutte le primizie siciliane a km zero, troveranno spazio per due giorni a Etnaexpo. «Crediamo nello sviluppo del territorio e poniamo sempre molta attenzione alle produzioni e alle attività artigianali. Etnapolis è una città che si apre al mondo» conclude Alfio Mosca.
È stato annunciato inoltre l’appuntamento con il seminario – lunedì 13 dicembre – “Analisi sensoriale nella valorizzazione dei prodotti tipici siciliani”, in collaborazione con la Facoltà di Agraria di Catania.
6 dicembre 2010
