Joan Stemmer

Hai scoperto l’acqua calda: da dove nasce il detto?

Quante volte abbiamo detto o sentito dire: “Hai scoperto l’acqua calda”? Un’espressione usata per sottolineare l’ovvietà di un’affermazione, spesso con ironia o sarcasmo. L’origine di questo modo di dire affonda le radici in una semplice verità: in natura l’acqua è fredda. Solo il fuoco, la più antica e rivoluzionaria scoperta dell’uomo, può riscaldarla. Dire “hai scoperto l’acqua calda”, dunque, equivale a evidenziare la banalità di un concetto, come se ricordassimo al nostro interlocutore una verità elementare. Ma dietro questa espressione si cela anche un curioso episodio storico, legato a chi, realmente, rese l’acqua calda accessibile a tutti: Joan Stemmer.

Joan Stemmer: dall’Austria a Torino con un’idea innovativa

Joan Stemmer, nato a Vienna nel 1788, era un inventore e imprenditore poliedrico. Dopo aver lavorato a Parigi nel 1825, impegnato nella copertura in rame delle cupole della Borsa e del Tribunale di Commercio, ricevette una lettera da Michele Buniva, medico di corte dei Savoia. Buniva, attento osservatore delle condizioni igieniche delle capitali europee, aveva scoperto lo stabilimento parigino di Stemmer, che offriva bagni caldi a domicilio, e lo invitò a portare la sua innovazione a Torino. All’epoca, i bagni pubblici erano diffusi, ma non accessibili a tutti: donne incinte, religiosi, persone malate o con disabilità non potevano frequentarli. L’idea di un servizio privato rappresentava una vera rivoluzione.

Torino e la nascita dei bagni caldi a domicilio

Stemmer accettò l’invito. Conclusi i lavori a Parigi, si trasferì a Torino, dove il 27 agosto 1825 ottenne dal re Carlo Felice un’esclusiva quinquennale per avviare la nuova attività. Stabilì la sede in via Chisone 5, nel quartiere San Salvario, e fondò un’impresa che, oltre a fornire bagni caldi a domicilio, continuava l’attività di carpenteria. Tra le sue opere, la copertura in rame della cupola della chiesa della Gran Madre. La sua azienda divenne presto un punto di riferimento, unendo benessere, igiene e innovazione in un’epoca in cui il concetto di cura personale stava lentamente cambiando.

Dall’acqua calda alla grappa: l’inventore e i suoi brevetti

Joan Stemmer non si fermò ai bagni caldi. Continuò a sperimentare, partecipando a numerose esposizioni internazionali e depositando brevetti. Tra questi, spicca l’apparecchio per la distillazione continua della vinaccia, precursore del moderno disalcolatore per la produzione di grappa. Il suo sistema permetteva di separare alcool e aromi grazie al vapore acqueo, migliorando qualità e resa dei distillati. Un’idea che anticipò di decenni le tecniche di distillazione utilizzate ancora oggi.

L’eredità di Stemmer e il destino dell’azienda

A Torino, Stemmer mise radici: sposò Maria Rimassa e ebbe numerosi figli. Alla sua morte, l’azienda passò al primogenito Francesco e ai fratelli. Tra i soci figurò anche Joseph Charbonnet, tecnico e marito di una delle figlie di Stemmer. La storia dell’impresa, però, ebbe un epilogo drammatico: Charbonnet morì l’8 ottobre 1893 in un incidente in mongolfiera sulle Alpi Graie, durante il viaggio di nozze con la sua seconda moglie. Dopo quella tragedia, l’azienda proseguì ancora per qualche tempo, per poi chiudere definitivamente.

Joan Stemmer  dall’ironia del detto alla rivoluzione dell’igiene

Oggi, quando diciamo “hai scoperto l’acqua calda”, forse non pensiamo a Joan Stemmer. Eppure, quell’inventore viennese contribuì davvero a cambiare le abitudini igieniche del XIX secolo, portando nelle case un comfort prima impensabile. Un esempio di come anche le cose più “scontate” di oggi siano state, in passato, innovazioni straordinarie

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