Carta del Rischio di Infarto (CRI): guida completa del ministero della salute 2025
La Carta del Rischio di Infarto (CRI) rappresenta uno strumento fondamentale sviluppato dal Ministero della Salute italiano nell’ambito del Progetto CUORE dell’Istituto Superiore di Sanità. Questo sistema serve a stimare la probabilità di andare incontro a un primo evento cardiovascolare maggiore (infarto del miocardio o ictus) nei 10 anni successivi, conoscendo il valore di sei fattori di rischio: sesso, diabete, abitudine al fumo, età, pressione arteriosa sistolica e colesterolemia totale.
La CRI classifica il rischio in sei categorie per gli uomini: CRI-I (meno del 5%), CRI-II (5-10%), CRI-III (10-15%), CRI-IV (15-20%), CRI-V (20-30%) e CRI-VI (oltre il 30%).
Nel 2025, con l’obiettivo di promuovere l’utilizzo degli strumenti di stima del rischio cardiovascolare, il Ministero della Salute ha pubblicato nuove linee guida per ottimizzare l’uso di questo prezioso strumento preventivo.
Cos’è la Carta del Rischio di Infarto (CRI)
La Carta del Rischio di Infarto è uno strumento scientifico sviluppato dall’Istituto Superiore di Sanità come parte del Progetto CUORE, un’iniziativa nazionale per la prevenzione delle malattie cardiovascolari sostenuta dal Ministero della Salute.
La carta del rischio cardiovascolare è uno strumento semplice ed obiettivo per stimare la probabilità di andare incontro a un primo evento cardiovascolare maggiore (infarto del miocardio o ictus) nei 10 anni successivi, permettendo a medici e pazienti di valutare preventivamente il rischio individuale.
Il progetto CUORE: base scientifica della CRI
I dati derivanti da studi longitudinali, condotti su gruppi di popolazione seguiti nel tempo, consentono la stima di funzioni matematiche che permettono di valutare, a livello individuale, il rischio cardiovascolare globale assoluto. Il Progetto CUORE rappresenta la più importante ricerca italiana in questo campo.
Dal 2005 il Progetto Cuore partecipa alle attività del Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ccm), Ministero della Salute, con numerosi progetti, garantendo continuità scientifica e aggiornamenti costanti.
Come funziona la Carta del Rischio di Infarto
I sei fattori di rischio principali
La CRI analizza sei parametri fondamentali per calcolare il rischio cardiovascolare:
- Sesso – Differenze biologiche tra uomo e donna
- Età – Fattore di rischio non modificabile
- Diabete – Presenza o assenza della patologia
- Abitudine al fumo – Fumatore attuale, ex-fumatore o non fumatore
- Pressione arteriosa sistolica – Valore misurato in mmHg
- Colesterolemia totale – Livello di colesterolo nel sangue
Classificazione del rischio CRI
Per gli uomini a 10 anni, sono espresse in sei categorie di rischio: CRI-I a meno del 5%, CRI-II tra il 5 e il 10%, CRI-III tra il 10 e il 15%, CRI-IV tra il 15 e il 20%, CRI-V tra il 20 e il 30% e CRI-VI oltre il 30%.
Interpretazione delle Categorie CRI:
- CRI-I (< 5%): Rischio basso
- CRI-II (5-10%): Rischio lievemente aumentato
- CRI-III (10-15%): Rischio moderato
- CRI-IV (15-20%): Rischio moderato-alto
- CRI-V (20-30%): Rischio alto
- CRI-VI (> 30%): Rischio molto alto
Punteggio individuale: evoluzione della CRI
Strumento più avanzato per il calcolo del rischio
Il punteggio individuale è uno strumento semplice per stimare la probabilità di andare incontro a un primo evento cardiovascolare maggiore (infarto del miocardio o ictus) nei 10 anni successivi, conoscendo il valore di otto fattori di rischio: sesso, età, diabete, abitudine al fumo, pressione arteriosa sistolica, colesterolemia totale, colesterolemia HDL e trattamento anti-ipertensivo.
Vantaggi del punteggio individuale
Il sistema evoluto considera due parametri aggiuntivi rispetto alla CRI tradizionale:
- Colesterolemia HDL (colesterolo “buono”)
- Trattamento anti-ipertensivo in corso
La valutazione del rischio offerta dal punteggio è più precisa rispetto a quella delle carte del rischio cardiovascolare.
Come utilizzare la Carta del Rischio di Infarto
La carta, disponibile sul sito web del Progetto CUORE (www.cuore.iss.it), è uno strumento semplice e obiettivo per la valutazione del rischio cardiovascolare globale assoluto. Le carte del rischio sono rese disponibili gratuitamente dall’Istituto Superiore di Sanità.
Chi deve utilizzare la CRI
Questi sono strumenti messi a punto dal Progetto Cuore per valutare, nelle persone esenti da precedente evento, il rischio cardiovascolare globale assoluto, cioè la probabilità di ammalare nei successivi 10 anni.
Indicazioni per l’uso:
- Pazienti senza precedenti eventi cardiovascolari
- Adulti di età compresa tra 35 e 69 anni
- Soggetti con fattori di rischio modificabili
- Persone che necessitano di stratificazione del rischio
Frequenza di controllo
Si raccomanda di ripetere la valutazione ogni 5 anni per persone a basso rischio cardiovascolare (rischio inferiore al 3%). Per soggetti ad alto rischio, i controlli devono essere più frequenti secondo indicazione medica.
Importanza clinica della Carta del Rischio di Infarto
Prevenzione Primaria delle Malattie Cardiovascolari
L’infarto è la morte di una parte del muscolo cardiaco (miocardio), dovuta a un’ischemia prolungata, cioè al mancato apporto di sangue in un determinato territorio per un certo periodo di tempo. La CRI permette di identificare preventivamente i soggetti a rischio.
Benefici dell’utilizzo della CRI
Per il Medico:
- Stratificazione oggettiva del rischio
- Supporto nelle decisioni terapeutiche
- Comunicazione efficace con il paziente
- Ottimizzazione delle risorse sanitarie
Per il Paziente:
- Maggiore consapevolezza del proprio stato di salute
- Motivazione al cambiamento dello stile di vita
- Aderenza terapeutica migliorata
- Prevenzione attiva degli eventi cardiovascolari
Confronto con standards internazionali
Carta CUORE vs Carta SCORE
L’omogeneità tra le carte, valutata attraverso il coefficiente di concordanza di Lin tra le stime del rischio della carta CUORE e le corrispondenti della carta SCORE, è risultata molto elevata (r = 0.964).
Specifiche tecniche:
- L’intervallo di rischio per i non fumatori della carta CUORE è 0-17% (0-14% per la carta SCORE), mentre per i fumatori è 0-25% (0-26% per la carta SCORE)
- L’area sotto la curva ROC del modello corrispondente è 0.822
Aggiornamenti 2025: nuove Linee Guida del Ministero della Salute
Alleanza italiana per le malattie cardio-cerebrovascolari
Nel 2025, il Ministero della Salute ha intensificato gli sforzi per promuovere l’utilizzo degli strumenti di valutazione del rischio cardiovascolare, pubblicando un documento specifico dell’Alleanza italiana per le malattie cardio-cerebrovascolari.
Obiettivi delle nuove Linee Guida
- Standardizzazione dell’uso della CRI sul territorio nazionale
- Formazione del personale sanitario
- Integrazione con i sistemi informativi sanitari
- Promozione della prevenzione primaria
Implementazione pratica della CRI
Integrazione nei percorsi assistenziali
La Carta del Rischio di Infarto deve essere integrata sistematicamente nei percorsi di prevenzione primaria, con particolare attenzione a:
Medicina di Base:
- Screening periodico della popolazione
- Identificazione precoce dei soggetti a rischio
- Counseling personalizzato
Specialistica Cardiologica:
- Valutazione approfondita dei casi complessi
- Monitoraggio dei pazienti ad alto rischio
- Ottimizzazione terapeutica
Formazione e aggiornamento professionale
Il successo dell’implementazione della CRI dipende dalla formazione continua del personale sanitario, con focus su:
- Interpretazione corretta dei risultati
- Comunicazione efficace con i pazienti
- Integrazione con altre valutazioni cliniche
Limitazioni e considerazioni speciali
Popolazioni specifiche
La CRI presenta alcune limitazioni per categorie particolari:
- Pazienti oltre i 69 anni
- Soggetti con patologie croniche complesse
- Popolazioni con caratteristiche etniche specifiche
- Pazienti con precedenti eventi cardiovascolari
Fattori non considerati
Alcuni elementi non sono inclusi nel calcolo tradizionale della CRI:
- Storia familiare di malattie cardiovascolari
- Markers infiammatori (PCR, omocisteina)
- Fattori psicosociali
- Condizioni socioeconomiche
Prospettive future della CRI
Innovazioni tecnologiche
Dal 2023, è partita la nuova indagine di popolazione “Italian Health Examination Survey – Progetto CUORE” che include l’esame diretto della popolazione adulta per la stima di indicatori di salute.
Sviluppi in corso
- Integrazione con intelligenza artificiale
- Sviluppo di app mobile dedicate
- Personalizzazione basata su big data
- Integrazione con wearable devices
La CRI come strumento di salute pubblica
La Carta del Rischio di Infarto (CRI) rappresenta uno degli strumenti più avanzati e scientificamente validati per la prevenzione delle malattie cardiovascolari in Italia. Offre opzioni multiple al trattamento degli individui a rischio aumentato e facilita il rispetto delle possibili linee guida.
L’impegno del Ministero della Salute nel promuovere l’utilizzo sistematico della CRI attraverso le nuove linee guida 2025 rappresenta un passo fondamentale verso una prevenzione cardiovascolare più efficace e personalizzata.
La corretta implementazione della CRI nei percorsi assistenziali può contribuire significativamente alla riduzione dell’incidenza di infarti e ictus nella popolazione italiana, rappresentando un investimento strategico nella salute pubblica del Paese.