Mal di testa:
scusa sempre più maschile
Non sono più solo le donne a negarsi sotto
le lenzuola incolpando un mal di testa: in crescita gli uomini che lo usano come scusa, insieme a stress e lavoro.
Il mondo sta davvero cambiando, anche a letto. A lungo si è ironizzato sul fatto che in testa molti uomini avessero solo il sesso, ma ora, proprio con un mal di testa, i maschi italiani (e non solo) dribblano i rapporti sessuali con la partner. Proprio così: la più classica delle scuse femminili viene ora sfoderata sotto le lenzuola da lui.
Secondo la professoressa Chiara Simonelli, psico-sessuologa dell’Università Sapienza di Roma, il fenomeno si è addirittura triplicato negli ultimi anni, soprattutto tra le coppie stabili: « É un dato inquietante, un fenomeno che si sta riscontrando in Italia e nei Paesi occidentali, frutto di una maturazione del peso delle donne all’interno del rapporto e di un ruolo nuovo che non avevano prima. Ora però finalmente legittimato» spiega la sessuologa.
La storia è più o meno sempre quella da ormai qualche anno: da una parte donne che finalmente si affermano in un nuovo ruolo, non più di secondo piano, e dall’altra parte uomini che di fronte a queste prese di posizione entrano in crisi, non si sentono più dei conquistatori, dei machi, e scappano. Una sera è il mal di testa, la volta successiva è il troppo stress, poi è colpa del troppo lavoro, che costringe a passare anche le notti di fronte al computer: tutte le scuse sono buone e così i mesi passano senza che la coppia si incontri sotto le lenzuola.
Un problema? Certamente: la donna aspetta tempi migliori, ma intanto passano settimane, mesi, anni e alla fine la coppia rischia di scoppiare. Ma non è tutto è perduto: «La prognosi può essere più grave rispetto ad altre problematiche sessuali come l’eiaculazione precoce o l’impotenza, ma la via d’uscita è a portata di mano: lavorare sull’immaginazione, sull’identità maschile e affidarsi al sessuologo» spiega l’esperta. Il maschio deve riappropriarsi del ruolo di conquistatore, ma non è facile: «Purtroppo c’è bisogno di molto realismo, e la coppia deve prepararsi ad un cammino lungo e difficile» conclude Simonelli.