Negli ultimi giorni le cronache locali e nazionali si stanno riempiendo di notizie sui problemi del trasporto aereo. Il numero di aerei cancellati nel 2023 sta raggiungendo vette impronosticabili e i ritardi di molte ore sono ormai diventati la normalità. E ci stiamo avvicinando all’inizio della stagione estiva. Per questo motivo se abbiamo deciso di usare in aereo per le vacanze di quest’anno dobbiamo conoscere i nostri diritti di passeggeri. Ma soprattutto dobbiamo sapere se e quando ci spetta un rimborso per il volo in ritardo.
Aumenta il numero di aerei in ritardo
Il ritardo aereo sembra ormai essere diventato la normalità di questo periodo storico. E non stiamo parlando dei ritardi causati dalle motivazioni “classiche” come i problemi meteorologici o quelli tecnici delle compagnie. A rendere difficilissima la situazione attuale ci sono anche altri fattori. Ovvero i tagli al personale delle compagnie aeree degli ultimi tre anni. La complessa quadratura socio-politica. Le numerose giornate di sciopero organizzate dagli operatori e dal personale degli scali. E dal momento che l’estate in arrivo si preannuncia estremamente bollente a livello di disagi è fondamentale capire come comportarsi se anche il nostro volo fosse in ritardo.
Quando mi spetta il rimborso per il ritardo?
A fornirci una guida dettagliata relativa a risarcimenti e compensazioni è AirHelp, società molto attiva nelle tutele delle vittime dei disservizi del trasporto aereo. Nella pagina relativa al rimborso per ritardi aereo troviamo le varie fattispecie che danno diritto o meno a un risarcimento economico. La prima distinzione da fare è quella relativa alla tratta: se voliamo in Europa le tutele sono decisamente maggiori rispetto a quelle dei voli internazionali.
In UE i ritardi superiori alle 3 ore dal momento in cui si apre il portellone del velivolo (quelli inferiori non danno diritto al rimborso) garantiscono 250 euro di risarcimento se il volo è più corto di 1.500 km. 400 euro se è lungo tra 1.500 e 3.500 km. 300 euro se è più lungo di 3.500 km e il ritardo è compreso tra 3 o 4 ore e 600 se il ritardo è maggiore.
Dal diritto al risarcimento sono invece esclusi tutti i ritardi dovuti a quelle che la legge definisce “circostanze eccezionali”. In questa categoria rientrano le emergenze di carattere sanitario, quelle di tipo politico, le limitazioni al traffico aereo e le avverse condizioni meteo.
Per i voli internazionali, infine, è garantito solo il rimborso dei danni causati direttamente dal disservizio.
Come chiedere il risarcimento per il ritardo dell’aereo?
Ci sono varie strade per inoltrare la richiesta di rimborso. La prima è quella di mettere insieme una documentazione che comprende carta d’imbarco, prenotazione, ricevute delle spese extra affrontate durante l’attesa e testimonianze del ritardo accumulato. Completata l’operazione possiamo recarci allo sportello della compagnia, chiedere le motivazioni del ritardo e far partire la pratica. Possiamo farlo anche online se l’operatore ha un form dedicato ai rimborsi sul proprio sito. L’alternativa è quella di affidare il tutto a una società che si occupa di rimborsi e risarcimenti e far seguire la pratica ai loro esperti. Il tutto entro 2 anni dall’episodio.
Come ingannare il tempo in aeroporto
Essere costretti ad aspettare in aeroporto potrebbe rivelarsi molto più divertente di quanto ci aspettiamo. Potrebbe ad esempio essere una bella opportunità per fare shopping a prezzi estremamente vantaggiosi nei negozi duty free. Oppure per prendersi finalmente un po’ di tempo per sé stessi e dedicarlo a un libro o a una serie Tv. O ancora per sperimentare la cucina locale.
Alcuni tra i migliori aeroporti, inoltre, meriterebbero una gita a sé stante. Tra i più belli del mondo ci sono il Changi di Singapore, l’Hamad di Doha e l’Aeroporto Internazionale di Istanbul. Scali in cui potremmo trovare cinema, centri benessere, centri commerciali e addirittura giardini e cascate.
I ritardi più assurdi della storia
Chiudiamo con una piccola nota di colore. Ovvero con i ritardi aerei più assurdi della storia. Incredibile cosa è successo nel 1982 a Los Angeles. In quell’anno un camionista ebbe l’incredibile idea di attaccare 45 palloncini gonfiati a elio alla sua sdraio da giardino. Il risultato? La sdraio volante arrivò a quasi 5mila metri di altezza costringendo un aereo di linea a cambiare rotta e provocando un ritardo di molte ore.
Nel 2011, invece, un volo in partenza dal JFK di New York venne rallentato di 4 ore da uno spettacolo naturale unico nel suo genere. Ovvero un gruppo di tartarughe che invase la pista di decollo per spostarsi verso le zone sabbiose dello scalo a deporre le uova.
Per la serie “tutto è bene quel che finisce bene” merita una citazione un episodio di qualche anno fa accaduto su un volo New York-Istanbul. Quel volo fu costretto a fare una fermata di emergenza all’aeroporto di Dublino a causa di un allarme bomba. Bomba che altro non era che un cellulare messo in ricarica nel bagno del velivolo.