MACRO Roma

MACRO Roma: il laboratorio del contemporaneo tra visione, crisi e rinascita

Nel cuore del quartiere Salario-Nomentano, a pochi passi da Porta Pia, sorge il MACRO – Museo d’Arte Contemporanea di Roma, un’istituzione che incarna le contraddizioni e le ambizioni della capitale nel suo rapporto con il contemporaneo. Nato ufficialmente nel 2002, ma con radici che affondano nella Galleria Comunale d’Arte Moderna e Contemporanea di fine Ottocento, il MACRO ha attraversato decenni di trasformazioni, spostamenti e ripensamenti, fino a diventare uno dei poli più discussi e sperimentali della scena artistica italiana.

Dalla Birra Peroni all’architettura di Odile Decq

La sede attuale del MACRO è un esempio emblematico di rigenerazione urbana: l’ex stabilimento della Birra Peroni, riconvertito in spazio espositivo grazie al progetto dell’architetta francese Odile Decq, che ha saputo fondere industriale e avveniristico in un linguaggio architettonico audace. L’ampliamento, avviato nel 2004 e inaugurato nel 2010, ha dotato il museo di sale monumentali, terrazze panoramiche e ambienti flessibili, capaci di ospitare installazioni, performance, rassegne cinematografiche e incontri multidisciplinari.

Macro: una storia curatoriale in movimento Roma

Nel corso degli anni, il MACRO ha visto alternarsi direttori con visioni molto diverse: da Danilo Eccher a Luca Massimo Barbero, da Bartolomeo Pietromarchi a Giorgio de Finis, fino a Luca Lo Pinto, ognuno con un’idea precisa di museo, spesso in contrasto con le aspettative istituzionali. Progetti come MacroAsilo hanno trasformato il museo in un laboratorio sociale, mentre Museo per l’Immaginazione Preventiva ha cercato di restituire centralità all’artista e alla ricerca visiva.

Tra crisi politica e rinascita culturale

La storia del MACRO è anche quella di una gestione politica intermittente, con momenti di grande slancio e fasi di stallo, come evidenziato dalle celebrazioni del ventennale nel 2022, dove l’assenza delle istituzioni ha sollevato interrogativi sul ruolo pubblico dell’arte contemporanea. Eppure, il museo continua a essere un punto di riferimento per artisti, curatori, editori e pubblico, grazie a una programmazione che include mostre, talk, laboratori e progetti editoriali indipendenti.

Il MACRO oggi: spazio pubblico, visione futura Roma

Con la nuova direzione artistica di Cristiana Perrella (in carica da ottobre 2025), il MACRO si prepara a una nuova stagione di rilancio. L’obiettivo è chiaro: riattivare il dialogo tra arte, città e cittadinanza, valorizzando la produzione culturale indipendente e restituendo al museo il suo ruolo di spazio pubblico aperto, critico e inclusivo.

Articolo precedenteImmatricolazioni auto settembre 2025: lieve ripresa
Articolo successivoBianco Jackson Pollock: il ritorno a Teatrosophia in Roma