Prof Valter Longo

Una educazione nutrizionale è al centro delle ricerche del professor Valter Longo, presidente della Fondazione Valter Longo e studioso di gerontologia al Longevity Institute della University of Southern California, inserito dalla rivista americana Time nella lista dei 50 personaggi più influenti del 2018 nell’ambito della salute. “Lavoravamo – spiega ai giffoner – su organismi unicellulari per capire come funzionava l’uomo, osservando la nutrizione e il rischio di sviluppare diabete e altre malattie, concentrandoci sull’invecchiamento”. Gli studi sull’alimentazione, in particolare, individuano un sovrappiù medio di proteine, tra le altre cose, pari a tre volte il fabbisogno. La dieta Mima-digiuno è stata sviluppata su queste basi: “Funziona per cinque giorni di dieta vegana, a distanza di un mese o due, e riporta indietro il metabolismo”.

Le ricerche poco per volta hanno trovato conferma, studiando i centenari e la proporzione con la popolazione, come al comune di Molochio. Per i giffoner è stato interessante conoscere le possibilità di praticare e seguire una dieta del genere, di conoscere il cibo sano e di comprendere il rapporto tra alimentazione e invecchiamento. “Se non ti siedi a creare qualcosa di nuovo, pensando in maniera creativa – ha illustrato Longo – non troverai soluzioni per fare la differenza. Per questo da studente di musica sono passato a studiare l’invecchiamento. A Los Angeles c’è il Longevity institute, lavorando sulla biologia molecolare e creando interazione tra gli ambiti. Abbiamo circa 40 studi clinici in tutto il mondo”.

Longo ha spiegato che “Privando i batteri di qualunque sostanza nutritiva, vivono più a lungo. Tutti gli organismi funzionano allo stesso modo e dunque mangiare meno amidi, per esempio, risolve tanti problemi. Mangiare tante verdure e legumi, per esempio”. Lo sviluppo di tale teoria è stata applicata al cancro, provando a far consumare al corpo le cellule cancerogene, fino a realizzare la Create cures foundation, fondazione sulla creatività per curare malati di cancro. “Un biologo molecolare, un dietologo e un medico lavorano insieme per un paziente – ha concluso Longo – indipendentemente dal fatto che questi possa permetterselo o meno”.

Articolo precedenteMare Culturale Urbano: Cinema all’aperto in cuffia e ultime proiezioni in diretta dal Piccolo Teatro | Settembre 2020
Articolo successivoSalerno. Mariastella Gelmini: “Giffoni è un esempio di resilienza per l’Italia”