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Quando mangiare diventa un disagio

Matteo Pacini

Dipendenza dal cibo

Caravaggio Editore

Collana: Dissertatio

Pagine: 147

Euro: 12,50

La dipendenza è una ricerca urgente del piacere che viene soddisfatta grazie alla consumazione di una sostanza o da una situazione. Si può trattare di droga, alcol, sesso, ma anche di cibo. Oggi sono molte le persone che scambiano l’appetito con la fame: in entrambi i casi, infatti, si avverte un bisogno impellente di mangiare. Eppure fame e appetito agiscono in modo diverso. Nel primo caso si tratta di bisogno fisiologico, nel secondo di non bisogno, ovvero: voglia, puro piacere.

 

Il libro Dipendenza dal cibo del dott. Matteo Pacini (Caravaggio Editore, 2010) si rivolge proprio ai cibo-dipendenti. A chi soffre di disordini alimentari come la sovralimentazione, la bulimia e l’anoressia, a chi, dopo aver desiderato e consumato il cibo, si sente a disagio, e alle famiglie che desiderano gestire l’alimentazione compulsiva di un proprio caro. Problemi sempre più attuali in una società occidentale dove convivono incredibilmente uno stile di vita che spinge fette crescenti di popolazione all’obesità, e la colpevolizzazione del grasso come simbolo di inefficienza.

 

Anche se non sono ancora chiare le cause di questa recente patologia, che comunque risponde a un modello generale di dipendenza, l’autore tenta di spiegare i meccanismi della fame e della perdita del controllo sull’istinto, fornisce informazioni che permettono di trovare soluzioni alla schiavitù alimentare – invece di aggravarla sempre di più –, tratta le terapie farmacologiche, chirurgiche o dietetiche per controllare appetito e ingordigia, insiste sulla necessità di una rieducazione alimentare.

 

È un controsenso parlare di desiderio insaziabile di cibo in una cultura dominata da fitness e modelle anoressiche, da messaggi del tipo “magro è bello”, quando è la stessa società che ci bombarda di tentazioni e abbondanza (fra cui il… cibo-spazzatura). «Del cibo abbiamo bisogno», afferma il dott. Pacini, «e sicuramente in tal senso ne dipendiamo. Tuttavia, non è questo che rovina il rapporto con esso, ma piuttosto un infelice incontro tra l’appetito e il significato estetico e di successo legato al peso e alla forma fisica… Mangiare male, ancora prima che un problema di scelta degli alimenti e dei ritmi, sta nel non conoscere quali sono le funzioni che regolano il comportamento alimentare.»

 

Il piacere del cibo tutto dovrebbe fare, tranne che privare di felicità.

 

Matteo Pacini vanta un notevole curriculum. Laureato a fine anni Novanta in Medicina e Chirurgia all’Università di Pisa, si è poi specializzato in psichiatria e psicoterapia. Dal 1998 svolge attività clinica e di ricerca nell’ambito della tossicodipendenza, con particolare riguardo alla dipendenza da eroina e cocaina, e alla doppia diagnosi psichiatrica come membro del Pisa-Sia Group (Study and Intervention on Addictions) dell’Università di Pisa. È inoltre membro fondatore e docente dell’Istituto di Scienze del Comportamento G. De Lisio, con sede a Carrara, che si occupa di ricerca e didattica psichiatrica e fa parte del comitato di redazione della rivista Aggiornamenti in Psichiatria, supplemento a Heroin Addiction and Related Clinica Problems.

 

Ha vinto due premi di ricerca riguardanti l’allungamento del tratto QT negli eroinomani trattati con metadone (primo autore, IV Conferenza Nazionale sul Metadone e altre Terapie Sostitutive, Pietrasanta 2001) e i risultati del follow-up a 8 anni di eroinomani in mantenimento metadonico con doppia diagnosi (co-autore, premio SOPSI 2002).

 

Per maggiori informazioni: www.psichiatriaedipendenze.it

  

 
Per informazioni:

Giro di Parole – divisione di Metaphor

Tel. 02 30910986 – info@girodiparole.it

 

 

Caravaggio Editore

Casella Postale 325

66054 Vasto (CH)

Tel. 0873 370126

info@caravaggioeditore.it

www.caravaggioeditore.it

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