Ceylon - di Lisa Sforza
Ceylon Di Lisa Sforza

CEYLON

di LISA SFORZA 

PRESENTAZIONE

COLOMBA VERDE
Amore e Solitudine vicinanza eppure indifferenza intreccio di corpi nel silenzio delle anime. Chissà se avrebbe capito. E cosa avrebbe capito? Erano così diversi loro. Lo erano sempre stati e con gli anni lo erano diventati sempre di più? Pianeti distanti anni luce, pensò.

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Prezzo di vendita € 13,78

Prezzo di copertina € 21 
Risparmi: € 7,22 

Narrativa
1a edizione 8/2012
Formato 15×23 – Copertina Morbida – colore
132 pagine

 

PREFAZIONE

             di Adriana Battaglia

Il racconto si sviluppa snello, e va dritto alla scintilla di energia che le ha dato vita: il concepimento e il suo mistero o il suo stupore.

Il pensiero surgivo del suo essere al mondo, delle sue radici: questo il bisogno costante della scrittrice, che si avvale di un sogno elaborato per arrivare al cuore della verità.

Tre i nuclei portanti attorno a cui si sviluppa il romanzo

1)La ricerca delle proprie radici per dar senso a una intera vita;

2)Il rapporto conflittuale con la figura paterna;

3)La cornice di una storia d’amore nell’atmosfera del sogno.

Il sogno della protagonista : non può ruotare evanescente come nuvola attorno al bianco di una scultura, simbolo di libertà ma ancorata a quel candore d’anima che l’ha fatta lottare per tutta la vita intorno alla perplessità di una figura paterna senza generosità d’amore.

Così è lei : bambina, adolescente, donna che si sgrana nella limpidezza di una immensità sognata, inquieta nelle sue vibrazioni tra conscio e inconscio, con pensieri tormentati, capace di lottare ferocemente con l’ombra del suo passato.

È la donna meravigliosa che soffre anche nell’evanescenza onirica, che ha fame di libertà e purezza, lei che ha dentro troppe lacerazioni e contrasti, lei che ha l’intelligenza dell’inquietudine che permea il tempo dei grandi, lei che ha paura di perdere la rotta sconosciuta, pur sognando rotte sconosciute.

E’ il libro di un sogno che slabbra la materia, il sentimento lo percorre , lo definisce per amalgamarsi alla perplessità stessa del vivere.

E’ il serpeggiare insopprimibile di un dolore-bambino, corrosivo delle radici, provocato dall’anaffettività di un padre. E’ la pretesa di donna e di una donna che giustifica i limiti. E’ amore per il mare, stupefacente e traditore, è amore per la sfida.

E’ la metafora della sua vita, ma anche della vita.

Nei sulla barca di notte, Lui fà subacquea: la paura, la sfida. Paesaggi mozzafiato e riflessioni come frammenti di nostalgia.

Anche la forza d’urto della realtà della protagonista è velata di sogno: tutto il suo tempo è realtà fatta di sogno e sogno costruito sulla realtà.

E’ lei la regista che usa il sogno per tormentare i suoi pensieri, lotta con l’ombra del suo passato, non ne uscirà mai, perché lascerà alle ali del sogno la scultura bianca, realizzata per quell’amore alla vita prima ancora che per l’amore verso un uomo.

Il suo girovagare alla ricerca dei perché è come smalto difficile da graffiare. Quanto limbo per un’infanzia mai vissuta! Il libro si snoda in un racconto che è un crescendo di malinconica tensione visiva , si avverte una sua posizione spirituale forte, una potenza visionaria che appartiene solo a chi sa amare molto, senza esserne conscio.

E’ un racconto della coerenza: coerente nella parola, coerente come può essere un pittore nei confronti della sua tela: il mare di notte, strani uccelli, il silenzio, la paura; la sovrapposizione di tinte dense e scure ad interpretare la figura del padre, il sogno ricorrente, rutilante come oro fuso, la realtà di ritorno vivida come un lampo. Ecco la meraviglia di una donna, figlia e amante: pensare al padre generante come ad un astro: immobile, incandescente, solitario, immemoriale, luogo spirituale dove si agitano processi vitali, pericoli a turbare la purezza di un sogno bambino. E allora, chiusa nella sua interezza, carica di amore e di ansia spirituale, lei consegna a questo libro la bellezza di una notte schiarita dalla poesia, fatta di sogno, nostalgia, paura, rancori, esigenza di libertà e ricerca di verità.

E’ allarmante la percettività della scrittrice mentre accoglie il sogno, lo supera per un sorgivo bisogno di lottare contro un reale tagliente, da dominare con quella accelerazione di febbrilità che lei ha nel cuore come bisogno assoluto d’amore.

 

                                                                                                                    

 

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