79 d.C. L’ULTIMO GIORNO DI POMPEI

30 Agosto 2010

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POMPEI: LA PIÙ FAMOSA ERUZIONE

La famosa eruzione del 79 d.C. descritta da Plinio, è l’evento, seppur catastrofico, grazie al quale sono stati sigillati nel tempo, non solo momenti di vita quotidiana del I secolo dopo Cristo, ma anche le evidenze dei precursori dell’evento, e gli effetti delle varie fasi di una grande eruzione esplosiva.

Il percorso parte dal racconto di quanto successo nei decenni precedenti l’eruzione, seguendo ciò che si è potuto ricostruire nell’area archeologica di Pompei dove sono stati rilevati i segni di terremoti e deformazioni del suolo, occorsi fino a poco prima dell’eruzione.

Si passa poi alla ricostruzione dell’eruzione e delle varie fasi che l’hanno caratterizzata, con un particolare riguardo ai singoli fenomeni eruttivi e al loro differente impatto sulle città di Ercolano e di Pompei. Di particolare efficacia sono il grafico del cronogramma dell’eruzione che correla le diverse fasi eruttive con le profonde modificazioni dell’edificio vulcanico e del territorio circostante, e la colonna stratigrafica che racconta la dinamica eruttiva attraverso la successione dei depositi vulcanici. Gli effetti della catastrofe sono stati messi in particolare evidenza dagli scavi effettuati nell’Insula dei Casti Amanti, dove sono visibili testimonianze stratigrafiche ed archeologiche degli eventi connessi all’eruzione, accanto a segni di vita domestica quotidiana.

Campioni di roccia, testimonianza di ciò che il Vesuvio ha emesso e depositato durante l’eruzione, e le suggestive copie di calchi di antichi pompeiani sorpresi dalla catastrofe, arricchiscono il percorso, permettendo un’immersione totale nell’evento che portò all’ultimo giorno di Pompei.