Dati:
Gestore: Ente Parco Nazionale della Val Grande
Sede: Villa Biraghi, Piazza Pretorio, 6 – 28805 Vogogna (VB) Tel: 0324/87540
E-mail: info@parcovalgrande.it
Orari:
Ufficio Accoglienza, Ufficio Segreteria, Ufficio Protocollo:
dal lunedì al venerdì 9:30 – 12:00
martedì mercoledì giovedì 15:30 – 16:30
Ufficio Tecnico – Ufficio Promozione – Ufficio Ragioneria – Ufficio Amministrativo:
dal lunedì al venerdì 11:00 – 12:30
mercoledì 15:30 – 16:30
Corpo Forestale dello Stato: Coordinamento Territoriale Ambiente per il Parco: Villa Biraghi, Piazza Pretorio, 6 – 28805 Vogogna (VB) – Tel. 0324/878802 – Fax 0324/878566.
Superficie:
Province: Verbano Cusio Ossola
Istituzione: 1992
Chi abita il Parco
La presenza di habitat e di animali inseriti negli elenchi di protezione a livello comunitario fanno della Val Grande anche un importanteluogo di studio. La sua peculiarità, cioè l’attuale scarsissima antropizzazione, ne fanno un ideale laboratorio naturale dove approfondire la conoscenza dell’evoluzione naturale della vegetazione e delle comunità animali conseguente all’abbandono da parte dell’uomo dopo secoli di sfruttamento. Un finanziamento europeo rientrato in un Progetto Life ha consentito a studiosi ed esperti di avviare indagini sul territorio. Il frutto di questi primi studi, utili per la redazione del piano del Parco, ha portato all’individuazione di alcune specie di interesse a livello europeo. tra gli uccelli sono da indicare l’aquila reale, il falco pellegrino, il gallo forcello, il francolino di monte e il gufo reale. Degni di nota sono anche le diverse specie di picchi, fra cui il picchio nero, e alcuni Passeriformi come il luì bianco e l’averla piccola.
La Val Grande è spesso conosciuta per la presenza della vipere, da molti temute e talvolta oggetto di racconti leggendari. Questi rettili prediligono infatti gli ambienti poco frequentati dall’uomo e ricchi di nascondigli quali cespugli e cumuli di pietre; trovano pertanto nelle aree più selvagge del Parco l’habitat adatto.
Pensando al territorio del Parco come un ambiente in continua evoluzione verso una situazione sempre più simile a quella originaria è importante ricordare le specie oggi estinte quali lupo, orso, lince e lontra, gatto selvatico e puzzola, per alcune delle quali è ipotizzabile in futuro un ritorno.
La ricchezza della vegetazione e la varietà delle fioriture, grazie all’influenza termica del lago Maggiore, costituiscono una delle attrattive maggiori del Parco.
Nella bassa Val Grande predominano i boschi misti di latifoglie con prevalenza del castagno. Il faggio costituisce invece la specie arborea più diffusa dell’alta Val Grande, per lo più sui versanti umidi e meno assolati, ma anche su quelli meridionali, in conseguenza della elevata piovosità di questa zona.
Alcuni esemplari monumentali di faggio hanno resistito ad un’enorme valanga caduta nella metà degli anni ’80 all’alpe Boschelli, mentre altri sono osservabili in Val Pogallo nei pressi di Pian di Boit e dell’Alpe Busarasca.
Alle faggete si aggiungono, seppur limitati per estensione, i boschi di conifere, le cui specie principali sono l’abete rosso e l’abete bianco. Scarso il larice, in conseguenza del clima e dei tagli effettuati nei secoli scorsi.
Le forre sono tra gli ambienti più significativi e di interesse prioritario a livello europeo e sono colonizzate da tassi, ontani, tigli e aceri.
Salendo di quota, rapida è la sostituzione del bosco con gli arbusti; nei versanti esposti a nord e maggiormente umidi prevalgono gli alneti costituiti dall’ontano verde e da un ricco sottobosco con felci e muschi, mentre il rododendro e il mirtillo si insediano a quote generalmente superiori, lungo i crinali o gli affioramenti rocciosi e sui versanti assolati.
Più in alto dominano le praterie alpine e l’ambiente a vegetazione rupestre. Le specie botaniche più rare e interessanti sono sicuramente l’aquilegia alpina, l’arnica montana, la genziana lutea e la campanula excisa. Vicino alle zone umide di quota, come quelle che si trovano nei pressi dell’Alpe Scaredi, si possono osservare il tulipano alpino e le bianche fioriture degli eriofori.
In auto Autostrade:
Per raggiungere la zona si possono utilizzare le autostrade A8 da Milano e A26 da Genova e Torino fino a Gravellona Toce.
Viabilità ordinaria:
Raggiungono il Parco: la superstrada dell’Ossola da Gravellona Toce al Sempione (percorrendola si ammirano le montagne che chiudono
In treno:
Ferrovie dello Stato da Milano o Torino e da Novara o Briga (CH) fino alle stazioni di Verbania Pallanza o Domodossola. Ferrovia delle Centovalli da Domodossola a Locarno (CH) per
Fonte:UffStamp.ParValGrande