A cura di Claudio Conti
Roma non smette mai di stupirci: in ogni quartiere, persino nelle aree dove si pensa non esistano testimonianze del glorioso passato della capitale, può capitare di imbattersi in singolari resti archeologici, spesso completamente ignorati dai visitatori o dagli stessi cittadini romani! Pochi sanno ad esempio che, tra i palazzi della Nomentana e più precisamente in Piazza Elio Callistio, a pochi chilometri dalla Città del Vaticano, esiste un curioso monumento che a prima vista sembrerebbe solo una vecchia rovina. Ma se si guarda dalla giusta prospettiva, quel che resta del vecchio monumento assomiglia proprio a una sedia, o meglio una poltroncina con braccioli che ricorda quella su cui siedono i vescovi. È denominato la “Sedia del Diavolo”. Chiariamo subito che non si tratta di luogo dedicato al Maligno (per giunta proprio nella città che ospita il Papa), prediletto dai satanisti, dove si svolgono sedute spiritiche o strani riti propiziatori. È ciò che resta di un antico monumento funebre dedicato all’uomo che dà il nome alla piazza, Elio Callistio, liberto dell’imperatore Adriano vissuto nel II secolo d.C. Nel tempo l’opera funebre ha subito vari crolli che hanno ridisegnato la sua forma, conferendole un aspetto tetro e misterioso. Qui trovavano riparo tanti senzatetto della zona che per riscaldarsi nelle fredde notti d’inverno accendevano un bel fuoco. Le fiamme vive illuminavano il monumento facendogli assumere un aspetto davvero sinistro: un macabro gioco di luci e ombre che non può non ricordare l’Inferno! Ovviamente intorno alla Sedia del Diavolo, in tutti questi secoli, sono nati curiosi aneddoti e leggende. Pare che un vecchio alchimista abbia scritto le lettere della parola Kabala sulle pietre del rudere: chi riesce a trovarle tutte, componendo il termine, e pronuncia una particolare formula, potrebbe vedere la sua vita cambiare (in meglio o in peggio, non è dato sapere). Un’altra leggenda, risalente all’Ottocento, narra del pastore Giovanni che nell’inseguire una pecora sarebbe giunto fino alla “sedia” dove venne investito da virtù guaritrici che lo resero molto famoso e ricercato. Il pastore preparava pozioni magiche con la polvere raschiata dai mattoni del monumento ormai in rovina, con le quali portava cure portentose. Viene infatti ancora ricordata la vicenda della miracolosa guarigione da dissenteria (mortale a quel tempo) di una giovane donna di nome Assunta. La notizia però giunse anche in Vaticano e Giovanni e la donna, accusati di stregoneria, dovettero fuggire (nonostante nell’Ottocento non fosse più praticata la “caccia alle streghe”).
Un’ultima curiosità: la “sedia” dà le spalle alla Basilica di San Pietro, simbolo della Cristianità a Roma… Cose che possono accadere solo a Roma!!!
tratto da
Roma 24orenews italiadagustare Giugno 2021