A cura di Paolo Minotti
Tra leggende, storie violente, omicidi, Milano è ricca anche di racconti degni dei migliori film horror e, forse, anche questo aspetto la fa sembrare una città sempre più affascinante. Sono tante anche le storie di fantasmi che vagano in città come quella legata alla tragica storia di Bernardina Visconti, il fantasma di Porta Nuova. Bernardina era la figlia illegittima di Bernabò Visconti, nata da una notte di passione con una cortigiana. Bernabò, uomo prepotente, collerico e avido di potere, aveva una sconfinata passione per l’arte venatoria e per ogni tipo di cane: viveva tra la Rocchetta di Porta Romana e il Palazzo detto «La ca’ di can», la casa dei cani, vicino alla chiesa di San Giovanni in Conca. Il duca possedeva cinquemila cani che affidava alle cure dei sudditi milanesi, i quali badavano a mantenerli sempre in perfetta forma per non dover subire pene severe. Nonostante fosse un uomo di eccessi Bernabò era a suo modo abile nella gestione dello Stato e nella politica dinastica. Se da un lato alcune delle figlie legittime erano andate in sposa ai Signori di mezza Europa, anche le figlie avute da relazioni extraconiugali erano servite a rafforzare amicizie e a premiare alleati fedeli. Aveva dato in sposa la bellissima Bernardina al cavaliere bergamasco Giovanni Suardi, affidabile servitore della causa viscontea, ben più vecchio di lei. La donna però sognava il vero amore e lo trovò in un giovane al servizio del padre. Gli incontri amorosi dei due amanti, quando il Suardi era fuori città in missione militare, si svolgevano in una stanza della Rocchetta di Porta Romana. Il matrimonio tra Bernardina e Giovanni Suardi durò 9 anni, finché venne scoperta la relazione adultera: secondo alcune cronache pare che fu lo stesso Bernabò a scoprire la tresca della figlia. Il processo contro gli adulteri si aprì nel gennaio 1376. I giudici ebbero istruzione di applicare pene esemplari: il giovane amante fu condannato all’impiccagione mentre Bernardina venne imprigionata in una delle torri che formavano la Rocchetta di Porta Nuova (dove oggi ci sono gli archi di Piazza Cavour, all’imbocco di Via Manzoni). Sembra che all’entrata nel carcere in una fredda sera di inverno venne fatta spogliare e bagnata con secchi di acqua gelida, pena metaforica per placare i bollenti spiriti. Poi fu tenuta a pane a acqua in una cella. Bernardina venne trovata morta, dopo dieci mesi di patimenti, la mattina del 4 ottobre 1376. Le due torri oggi non esistono più, ma c’è chi dice di aver visto il fantasma di una fanciulla in abiti medievali aggirarsi tra i cortili di Santa Radegonda e le arcate di Porta Nuova, in cerca della pace eterna.