Gorizia Award e la scoperta di una città che rinasce

Un viaggio tra cultura, rigenerazione urbana e parole che lasciano il segno

Nel cuore del progetto Nova Gorica – Gorizia Capitale Europea della Cultura 2025, prende vita un racconto che intreccia visioni, trasformazioni e memoria. Gorizia, città di confine e di rinascita, sta vivendo un anno importante, in cui l’arte, la cultura e l’urbanistica si fondono per restituire nuova identità a un territorio che ha molto da raccontare. È in questo contesto che nasce il Gorizia Award, un riconoscimento dedicato ai professionisti della comunicazione che sanno dare voce e divulgare la bellezza, la storia e la cultura dei territori d’Italia.
Municipio, Gorizia award targe giornalistiLa prima edizione del premio non è stata solo una cerimonia, ma l’inizio di un viaggio collettivo. Due giorni intensi, condivisi con colleghi della stampa nazionale per esplorare una città che si reinventa pietra dopo pietra, progetto dopo progetto.

Municipio, Gorizia award giornalisti premiati
Da sinistra: Segretario Generale Maria Grazia De Rosa, Alessandro Trani, Roberto Caramelli, Francesco Pionati, Isabella Brega, Roberta Rampini, Sindaco Rodolfo Ziberna, Elena Postelnicu, Giovanni Moro, Assessore Patrizia Artico

Gorizia Award: la cerimonia

Gorizia ci ha accolti con un itinerario sorprendente e con un gesto di stima che ha il sapore dell’impegno condiviso: raccontare il cambiamento, dare forma alle storie, restituire profondità ai territori. La cerimonia di consegna del Gorizia Award – Territori, talenti e tradizioni nell’arte della parola e delle immagini, che si è tenuta lo scorso 18 settembre nella sala del Municipio, ha riunito firme prestigiose del giornalismo italiano e internazionale. Seduti accanto a me c’erano firme del calibro di Giovanni Moro – caporedattore centrale del Sistema DOVE/Corriere della Sera, Francesco Pionati – già direttore della Radio Rai e vice direttore del TG1, Elena Postelnicu – presidente dell’Associazione Stampa Estera in Italia ASEI, Isabella Brega – caporedattrice centrale del Touring Club Italiano, Roberto Caramelli – storica penna di Repubblica/Viaggi e Roberta Rampini – corrispondente Il Giorno/QN.
Ricevere questo riconoscimento dalle mani del Sindaco Rodolfo Ziberna, con l’Assessore Patrizia Artico e il Segretario Generale Maria Grazia De Rosa, è stato un onore personale e un segnale forte: il giornalismo può essere strumento di rigenerazione, ponte tra passato e futuro.

PASSEGGIARE NELLA STORIA: BORGO CASTELLO

Il nostro itinerario è partito da Borgo Castello, cuore medievale e simbolo della città. Grazie ai fondi del PNRR, i camminamenti lungo le mura sono stati messi in sicurezza, restituendo un percorso panoramico che permette di ammirare Gorizia dall’alto, immersa nel verde che la rende una delle città più verdi d’Italia. Alla base della fortezza, gli spazi rinnovati ospitano oggi aree di ristoro e incontri, trasformando un luogo di memoria in un punto di ritrovo vivo e contemporaneo.

Il Castello: cuore medievale restaurato

Salendo verso la sommità del borgo, abbiamo visitato il Castello di Gorizia dell’XI secolo, completamente restaurato. L’imponente maniero ora ospita il Museo del Medioevo Goriziano con splendide sale tutte visitabili e arredate che testimoniano i secoli di storia della contea, dalle sue origini fino al XVIII secolo.
La Sala dei Cavalieri accoglie i visitatori con la sua ricca collezione di armi e suppellettili d’epoca, mentre gli interni sono arredati con mobili originali e riproduzioni di armi bianche e macchine d’assedio. Nel cortile centrale è ancora possibile vedere i resti del vecchio torrione dell’XI secolo, testimonianza delle origini più antiche della fortificazione.
Il restauro ha valorizzato anche il Cortile delle Milizie, incastonato tra le mura del castello e la cinta esterna del borgo, ora nuovamente fruibile al pubblico. Particolarmente suggestivo è il leone di san Marco sopra l’entrata, statua del XVI secolo simbolo della Serenissima, collocato nella sede attuale nel 1919 dopo essere rimasto inutilizzato per secoli a causa della breve dominazione veneziana.
La recente riapertura del Museo della Grande Guerra, dopo importanti lavori di riqualificazione e nuovo allestimento, completa l’offerta culturale del Castello, trasformandolo in un vero scrigno della memoria europea che dialoga perfettamente con i progetti di rigenerazione del borgo sottostante.

VIA RASTELLO: IL LABORATORIO DEL FUTURO

Il giorno successivo abbiamo percorso – nel cuore di Borgo Castello – Via Rastello, la storica strada del commercio goriziano, oggi rinata come epicentro del progetto “Mille anni di storia al centro dell’Europa”. Finanziato dal PNRR e dalla Regione Friuli Venezia Giulia, il progetto è parte integrante della strategia di rigenerazione urbana e culturale che accompagna Gorizia verso GO! 2025 – Capitale Europea della Cultura.
Via Rastello è uno di quei luoghi che sembrano raccontare storie ad ogni passo. Qui abbiamo incontrato botteghe artigiane, spazi di coworking e locali che uniscono tradizione e innovazione.

Durante il viaggio, mi sono ritrovato a passeggiare lungo questa strada dal fascino antico, dove le facciate dei palazzi conservano l’eleganza discreta di un tempo. Indimenticabili le “panchine narranti” di Confcommercio: installazioni-scultura che, grazie a QR code, raccontano episodi di storia, natura ed enogastronomia locale. Un modo creativo e accessibile per trasformare una passeggiata in un viaggio narrativo.

I CLUSTER CULTURALI

Cinque cluster specializzati ridisegnano l’identità del borgo storico: cinema, teatro e danza, musica e arti visive, artigianato e design, turismo digitale. Un ecosistema creativo da 12 milioni di euro che dialoga con mille anni di storia europea attraverso il linguaggio contemporaneo dell’arte e dell’innovazione.
Due di questi cluster, BorGO Cinema e BorGO Live Academy, stanno ridisegnando il profilo creativo della città.

BorGO Cinema: una bottega che respira Cinema

BorGO Cinema si presenta come un vero e proprio hub culturale e creativo dedicato all’audiovisivo, nato per restituire al centro storico di Gorizia una vocazione internazionale e contemporanea. Il progetto ha trasformato una delle antiche botteghe in un luogo vivo, accessibile e multidisciplinare, dove il cinema non si guarda soltanto. Si scrive, si produce, si insegna, si vive. La sede del cluster si trova al civico 57/59 di Via Rastello, in uno spazio completamente ristrutturato e riconvertito in centro di produzione e formazione audiovisiva. L’ambiente conserva il fascino architettonico del borgo, con pavimenti originali, pareti in pietra e soffitti a volta, ma è dotato di attrezzature moderne per la scrittura, il montaggio e la registrazione.
BorGO Cinema è uno spazio modulare, articolato in quattro linee progettuali principali, pensato per ospitare residenze artistiche per registi, sceneggiatori e documentaristi, workshop e masterclass con professionisti internazionali, laboratori per studenti e giovani cineasti del territorio transfrontaliero, attività di formazione cine-turistica per operatori culturali e un piccolo centro di produzione per raccogliere voci, immagini e suoni della storia goriziana e di confine.
A dare ulteriore profondità al progetto è la memoria di Nora Gregor, diva del Cinema europeo degli anni ’30, nata a Gorizia nel 1901. Attrice elegante e poliglotta, fu protagonista di capolavori come La règle du jeu di Jean Renoir. In seguito fu costretta a vivere un esilio drammatico che la portò fino in Cile. La sua figura, fragile e intensa, rivive idealmente tra le mura di BorGO Cinema, come simbolo di un Cinema che attraversa i confini, proprio come il progetto stesso: transfrontaliero, multilingue e profondamente umano.
Un progetto che guarda al 2026
BorGO Cinema è pensato per vivere oltre GO! 2025. Le attività si estenderanno fino alla prima metà del 2026, con l’obiettivo di consolidare Gorizia come polo europeo del cinema di frontiera. Un polo dove la cultura visiva diventa strumento di rigenerazione urbana, dialogo e memoria.

BorGO Live Academy: un’accademia gratuita per chi ha talento e coraggio

Gorizia award BorGO Live AcademyIn un palazzo ristrutturato di Via Rastello, nel cuore di Borgo Castello, si è alzato il sipario su un sogno concreto: Borgo Live Academy. É un centro di formazione e produzione culturale promosso da ArtistiAssociati – Centro di Produzione Teatrale. Il cuore pulsante del progetto è un percorso formativo gratuito di un anno, rivolto a 20 giovani artisti: 10 selezionati per il corso di teatro e 10 per quello di danza. Un’opportunità concreta per chi possiede una base artistica e desidera perfezionarsi in un contesto professionale e transdisciplinare. Le attività si svolgono all’interno di PEPA (Place of European Performing Arts), uno spazio multifunzionale in Via Rastello 29. Questo spazio ospita 600 ore di lezione per ciascun corso, articolate in moduli intensivi, laboratori, masterclass e residenze artistiche. I docenti coinvolti provengono da circuiti nazionali e internazionali, con esperienze che spaziano dal teatro fisico alla drammaturgia contemporanea, dalla coreografia d’autore alla performance site-specific.
Teatro e danza come mestiere
Il corso di teatro è pensato per attori già formati, con l’obiettivo di sviluppare competenze autoriali, registiche e performative. Si lavora sulla voce, sul corpo, sulla scrittura scenica e sulla relazione con lo spazio urbano. Il corso di danza, invece, è rivolto a performer con una base tecnica solida, interessati a esplorare linguaggi coreografici contemporanei, improvvisazione, composizione e pratiche interdisciplinari.
Entrambi i percorsi prevedono momenti di confronto pubblico, presentazioni finali e la possibilità di essere selezionati per eventi e festival. Tra questi il Visavì Gorizia Dance Festival 2026.
Residenza gratuita per giovani con poche possibilità
Il palazzo include una foresteria con 6 posti letto gratuiti dedicati specificamente ai giovani artisti con limitate possibilità economiche, garantendo l’accesso alla formazione indipendentemente dalla condizione sociale. Un gesto concreto di inclusione, che trasforma l’accademia in casa, rifugio e trampolino per chi sogna di fare dell’arte il proprio mestiere.
Un lascito per la città
Come ha dichiarato il direttore artistico Walter Mramor, «la formazione è sempre stata centrale nella nostra filosofia. Con Borgo Live Academy vogliamo creare ponti, non solo tra generazioni, ma tra linguaggi, territori e visioni».
Il progetto non si esaurisce nel 2026. Aspira a diventare un punto di riferimento permanente per la cultura del territorio, capace di generare occupazione, attrazione e bellezza. In un borgo che si reinventa, il teatro e la danza non sono più solo spettacolo: sono architettura sociale, strumento di rigenerazione, linguaggio del futuro.

La voce del Borgo: il Cluster Digitale

Un altro cluster suggestivo che abbiamo incontrato lungo il nostro percorso è stato il Cluster Digitale. É curato da BorGOmultimedia, in collaborazione con la start-up creativa Zeroidee, specializzata in produzioni artistiche e multimediali. Zeroidee ha ideato e realizzato Gravitazioni, un podcast immersivo a puntate che racconta la strada attraverso chi l’ha vissuta – artigiani, abitanti, passanti. Le voci si intrecciano a suoni ambientali, frammenti di musica e silenzi eloquenti, creando un racconto urbano che si ascolta camminando. È come se Via Rastello parlasse direttamente all’orecchio, svelando storie che altrimenti resterebbero invisibili. Il cluster digitale non è solo tecnologia: è memoria condivisa, è poesia sonora, è un invito a guardare – e ascoltare – la città con occhi nuovi.

Cluster Artigianato e Design: “La Bottega del Cappello”

Gorizia award La Bottega del CappelloAl civico 52 di Via Rastello, nel cuore del Cluster Artigianato e Design, uno dei cinque assi portanti del progetto di rigenerazione culturale, incontriamo un angolo che sembra uscito da un racconto. La storica insegna “La Bottega del Cappello” campeggia ancora sopra l’ingresso, evocando l’eleganza di un tempo in cui ogni cappello era un pezzo unico. È testimone di un artigianato che ha segnato la vita quotidiana del borgo. Lo spazio interno è stato trasformato in un punto di accoglienza e narrazione: qui si organizzano incontri, esposizioni e iniziative culturali.
Gorizia award Panchina narranteDi fronte, quasi a dialogare con questa memoria che si rinnova, sorge la panchina-scultura “Non è solo una panchina”, parte del percorso delle Panchine Narranti. L’opera, pensata come simbolo di accoglienza, invita a sedersi e ascoltare. É un segno urbano che unisce arte e funzione, tradizione e futuro, trasformando un semplice arredo in esperienza, racconto e partecipazione collettiva.

La statua in memoria del filosofo artista Carlo Michelstaedter (1887-1910)

Carlo Michelstaedter, filosofo pittore gorizianoPasseggiando lungo Via Rastello ci siamo imbattuti nella statua che il Comune di Gorizia volle dedicare a Carlo Michelstaedter, filosofo/pittore goriziano di rara intensità. Eretto poco dopo la sua prematura scomparsa, il monumento rende omaggio a una figura che in soli ventitré anni seppe lasciare un segno profondo con il suo pensiero critico e la sua arte, incarnando le inquietudini del primo Novecento. La scultura, collocata proprio nel cuore della “Via del Borgo”, invita chi passa a soffermarsi e riflettere su quella vita breve e luminosa e sulle parole di Michelstaedter che ancora oggi risuonano attuali:
«Chi ha valore, ha in sé la vita, e non chiede nulla».

The Circle_Concept Zone

La nostra esplorazione si è chiusa al civico 91, sotto l’insegna della storica Drogheria Frantz. Entrarvi è stato come attraversare una soglia tra passato e futuro. Lo spazio, oggi trasformato in The Circle_Concept Zone, vibra di energia creativa, con opere che dialogano sulle pareti e tavoli animati da laboratori, incontri, workshop. Qui l’arte non si limita a essere esposta, ma prende vita, si intreccia con la comunità e diventa motore di rigenerazione. Sapere che l’Accademia di Belle Arti di Venezia porta i suoi studenti proprio in questo luogo mi ha fatto capire quanto Via Rastello, un tempo periferica e silenziosa, stia tornando a essere un cuore pulsante, laboratorio di idee che guarda all’Europa. È con questa immagine che porto con me il senso del nostro viaggio. Gorizia non è soltanto memoria, è un racconto che continua a scriversi, panchina dopo panchina, bottega dopo bottega.

Gorizia award confine Italia SloveniaUNA CITTÁ CHE UNISCE CIÒ CHE UN TEMPO DIVIDEVA

Passeggiando tra i vicoli restaurati, ho percepito ciò che l’assessore Artico ci ha ricordato con orgoglio. Il confine che un tempo divideva oggi è un ponte. Qui convivono memoria e futuro, l’eredità asburgica e l’energia della giovane Nova Gorica, la cultura italiana e quella slovena.

GORIZIA AWARD: IL VIAGGIO CONTINUA

In queste due giornate a Gorizia ho scoperto una città che non teme di reinventarsi. Il “Gorizia Award” non è stato solo un riconoscimento alla nostra professione, ma anche la chiave che ci ha permesso di entrare in un luogo in trasformazione, pronto a mostrarsi al mondo in occasione di GO! 2025. Una città che racconta il valore della rigenerazione, dove il giornalismo e il turismo trovano un terreno comune: narrare la bellezza del cambiamento.

Articolo precedenteQuattrozampeinfiera Milano 2025: amore, sostenibilità