I MILLENIALS E LA TOSSINA BOTULINICA

Una ricerca britannica ha dimostrato che i pazienti che vivono in aree con maggiore esposizione al sole necessitano di una quantità maggiore di tossina botulinica di tipo A

A dirlo è Giovanni Salti, presidente dell’Associazione Italiana Terapia Estetica e Botulino, commentando una recente ricerca condotta dal Department of Plastic and Reconstructive Surgery allo Stoke Mandeville Hospital ad Aylesbury nel Regno Unito e pubblicata sulla rivista Plastic and Reconstructive Surgery, che indaga l’influenza dell’esposizione al dopo un intervento di botulino alla parte inferiore della fronte.

”L’intervento alla glabella spiega Salti è estremamente popolare, quindi comprendere come il clima possa influenzare il comportamento muscolare e di conseguenza il dosaggio del trattamento è fondamentale per fornire risultati ottimali ai nostri pazienti”.

“La ricerca del Department of Plastic and Reconstructive Surgery allo Stoke Mandeville Hospital continua il presidente di Aiteb  ha analizzato 523 donne di età compresa tra i 35 e i 60 anni, sottoposte a trattamenti di tossina botulinica  A alla glabella tra il 2012 e il 2019 in due centri, uno a Malta e uno nel Regno Unito: 292 donne a Malta sono state trattate durante l’estate, periodo di maggiore esposizione al sole, mentre 231 donne nel Regno Unito hanno ricevuto il trattamento durante l’inverno, quando l’esposizione al sole è minore”.

“Sebbene la differenza non sia statisticamente significativa la dose media aggiuntiva per raggiungere la paralisi completa era più alta tra le donne esposte al sole  conclude il presidente Protocolli troppo rigidi sulle dosi e sulla distribuzione potrebbero portare a trattamenti meno efficaci per le donne che vivono in paesi con un clima maggiormente soleggiato.

È essenziale che il trattamento del paziente sia quindi personalizzato non solamente in base al genere, ma anche considerando il clima in cui vive”.

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